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Tessile: consultazione MASE per definire il regime di responsabilità estesa del produttore

Foto di Lidya Nada da UnsplashIl Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato una consultazione pubblica sulla proposta di normativa che introduce la responsabilità estesa del produttore (EPR) nella filiera del tessile. 

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Lo schema di decreto posto in consultazione dal MASE relativo alla responsabilità estesa del produttore nella filiera del tessile mira a rendere i produttori responsabili della gestione del fine vita dei prodotti immessi sul mercato, promuovendo un modello più sostenibile e circolare. 

Questo provvedimento, a firma MASE e Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), mira a prevenire e ridurre l'impatto ambientale generato dalla progettazione, produzione e gestione dei prodotti tessili a fine vita. In sostanza, i produttori di questi articoli saranno ora chiamati a farsi carico della gestione del ciclo di vita dei loro prodotti, “dalla culla alla tomba” (“cradle to grave” in inglese, termine utilizzato nell’ambito del Life Cycle Assessment - LCA).

“L’introduzione della responsabilità estesa del produttore nel settore tessile”, ha commentato il Viceministro Vannia Gava, “rappresenta un passo fondamentale per la transizione verso un’economia più circolare e sostenibile. Con questo strumento vogliamo responsabilizzare i produttori affinché adottino strategie di eco-design e materiali più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale della filiera e incentivando il riuso e il riciclo”. “Il nostro obiettivo – prosegue Gava - è creare un sistema più efficiente e virtuoso, in linea con le sfide ambientali. La seconda consultazione pubblica sulla nuova bozza conferma l’approccio del MASE nel condividere il percorso normativo insieme ai portatori di interesse".

La consultazione pubblica è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati, che potranno inviare il proprio feedback al Ministero entro il 5 maggio 2025 all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Cosa prevede il decreto per il regime di responsabilità del produttore tessile 

Lo schema di decreto oggetto della consultazione pubblica del MASE introduce un meccanismo di responsabilità finanziaria e organizzativa diretta per i produttori (anche piccole e micro imprese) dell’industria tessile. Più in dettaglio, l’obiettivo del provvedimento è di promuovere la sostenibilità della filiera dei prodotti tessili, la progettazione degli stessi e dei loro componenti, per ridurre gli impatti ambientali e la generazione di rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo, assicurare la prevenzione e il riutilizzo dei prodotti tessili usati e lo smaltimento dei prodotti diventati rifiuti. In questo modo, la nuova disciplina contribuirà anche al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di economia circolare e di riduzione dei rifiuti.

In base al provvedimento - al fine di conseguire le più efficienti modalità di gestione del fine vita dei prodotti tessili - i produttori potranno costituire uno o più sistemi di gestione collettivi, individuali o collettivi, anche nella forma di consorzi, sottoposti alla vigilanza e al controllo del MASE, in modo da verificare il raggiungimento di crescenti obiettivi di tutela ambientale, il rispetto dei criteri di efficacia, efficienza ed economicità, nonché la necessaria apertura al mercato e alla concorrenza, salvaguardando lo sviluppo economico e sociale. L'adesione a tali sistemi sarà aperta anche ad altri attori della filiera. 

Un elemento centrale della norma in consultazione è il "contributo ambientale", un onere economico che i produttori dovranno versare per finanziare la raccolta differenziata urbana dei rifiuti tessili post-consumo, la loro selezione e l'avvio a preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero. Questo contributo, viene specificato nella bozza del decreto, sarà proporzionale alla quota di mercato di ciascun produttore, calcolata in base al peso dei prodotti tessili immessi sul mercato nell'anno precedente. Il decreto, inoltre, stabilisce in modo trasparente quali costi saranno coperti da questo contributo, che includerà anche misure di prevenzione, comunicazione, educazione ambientale, riutilizzo, riparazione e ricerca e sviluppo nel settore. Particolare attenzione sarà posta nel considerare le prestazioni ambientali dei prodotti tessili nella determinazione del contributo, premiando ad esempio l'uso di fibre riciclate, la durabilità e la riciclabilità.

In tale contesto, il provvedimento fissa anche obiettivi ambiziosi per la raccolta differenziata dei rifiuti tessili post-consumo: almeno il 15% “in peso” entro il 2026, il 25% entro il 2030 e il 40% entro il 2035, calcolati rispetto all'”immesso sul mercato nei tre anni precedenti”. Per raggiungere questi traguardi, si promuoveranno misure di eco-progettazione, per incentivare l'uso di risorse rinnovabili, migliorare la trasparenza delle filiere, fornire informazioni chiare ai consumatori tramite un passaporto digitale e ridurre l'uso di sostanze chimiche pericolose. 

Un ruolo chiave sarà svolto dal Registro nazionale dei produttori, al quale tutti i soggetti interessati e i loro sistemi di gestione dovranno iscriversi entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto, pena l’impossibilità di immettere sul mercato i propri prodotti tessili.

Altro organismo importante sarà il Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili denominato “CORIT”, che coordinerà le attività di raccolta differenziata e garantirà il raggiungimento degli obiettivi. A costituire il CORIT, che si occuperà anche di definire i fabbisogni infrastrutturali e di gestire la rendicontazione dei flussi di rifiuti, saranno tutti i sistemi di gestione dei rifiuti tessili riconosciuti. Inoltre, per incrementare la raccolta differenziata in ambito urbano, il CORIT stipulerà accordi di programma con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), gli Enti di governo dell'ambito territoriale ottimale e gli operatori del settore, definendo le modalità operative, le condizioni economiche per la cessione dei rifiuti e il contributo dei sistemi di gestione all'infrastrutturazione del sistema pubblico di raccolta.

Infine, al centro del provvedimento posto in consultazione dal MASE vi è anche la questione della consapevolezza dei consumatori, cui sarà data una particolare attenzione tramite la promozione di campagne di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza della prevenzione dei rifiuti, del riutilizzo, della riparazione e del corretto conferimento dei tessili a fine vita.

Per quanto riguarda le tempistiche, le disposizioni del decreto entreranno in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione in GURI.

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