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58° meeting ADB: cosa hanno detto Giorgetti e Panetta

 

In questi giorni l’Italia sta ospitando, per la prima volta, la Riunione Annuale del Consiglio dei Governatori dell'Asian Development Bank (ADB) a cui partecipano anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il governatore di Bankitalia Fabio Panetta. Al centro dei loro interventi, i temi della cooperazione e del multilateralismo, oggi più che mai necessari a fronte di un contesto geopolitico sempre più teso e complesso.

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Più nello specifico è Milano il palcoscenico su cui, dal 4 al 7 maggio, si sta svolge la 58esima Riunione Annuale del Consiglio dei Governatori ADB, uno degli appuntamenti più rilevanti per l’Asian Development Bank, la banca multilaterale per lo sviluppo fondata nel 1966, di cui l’Italia è uno dei membri fondatori detenendo l'1,8% delle azioni, con un capitale sottoscritto che ad oggi ammonta a 2,57 miliardi di dollari.

L'Incontro Annuale del Consiglio dei Governatori di ADB è, dunque, l’evento in cui vengono fornite le linee guida sulle direzioni amministrative, finanziarie e operative dell’ADB e che - nel corso degli anni - è diventato un forum di spicco per la discussione di questioni di sviluppo economico e sociale in Asia e nel Pacifico, grazie alla partecipazione di ministri, alti funzionari governativi, rappresentanti della comunità delle banche multilaterali di sviluppo, del mondo dell’accademia e della società civile.

I temi al centro della 58esima Riunione Annuale dell'Asian Development Bank

In tale contesto, alla presenza di oltre 5mila partecipanti - dopo una prima giornata di seminari e tavoli tecnici - ieri si sono aperti i lavori della 58esima Riunione Annuale del Consiglio dei Governatori dell'Asian Development Bank.

Un evento che non può non tenere conto dello scenario geopolitico internazionale e che ha messo al centro il tema della necessità di una cooperazione rafforzata per affrontare insieme l’instabilità, antidoto imprescindibile per trasformare un periodo di crisi in un’opportunità di crescita. 

“Shock esterni, oneri del debito e cambiamento climatico pesano notevolmente sulle persone e sulle economie della regione. Ma non partiamo da zero. La crescita rimane solida, l'integrazione commerciale ed economica si sta approfondendo, le catene di approvvigionamento si stanno diversificando e la connettività digitale e l'innovazione stanno accelerando”, ha infatti dichiarato il Presidente della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB) Masato Kanda, sottolineando come “l'incertezza non sia una ragione per ritirarsi” quanto piuttosto “un invito ad essere più audaci, a muoversi più velocemente e a lavorare più a stretto contatto che mai”.

In tale contesto la roadmap dell’ADB illustrata ieri mette al centro quattro aree di intervento cruciali per guidare il cambiamento trasformativo in Asia e nel Pacifico. In primo luogo, per affrontare la vulnerabilità dei sistemi alimentari della regione, l'ADB punta ad aumentare a 40 miliardi di dollari entro il 2030 i finanziamenti per la trasformazione di tali sistemi. La Banca sta poi investendo sia nelle tecnologie digitali per migliorare l'accesso all'istruzione, alla finanza e ai mercati, sia nella modernizzazione e nel collegamento dei sistemi energetici, inclusa la volontà di impegnare fino a 10 miliardi di dollari per supportare il lavoro sulla Rete Elettrica ASEAN.

Infine, la Banca sta approfondendo gli investimenti necessari a migliorare la resilienza della regione, rafforzando le infrastrutture, ripristinando e proteggendo gli ecosistemi e aiutando le comunità vulnerabili ad adattarsi agli impatti del cambiamento climatico

Linee di indirizzo che si sostanziano anche grazie all’approvazione, sempre nel corso della giornata di ieri, dei rendiconti finanziari 2024 della banca e ad un'allocazione di utile netto di 1,539 miliardi di dollari dalle sue risorse di capitale ordinario, la più alta registrata nella storia di ADB. Si tratta di un utile che sarà allocato come segue: 1,016 miliardi di dollari alla riserva ordinaria di ADB per supportare la crescita del capitale della banca e fornire una base di utili per generare reddito; 393,5 milioni di dollari al Fondo Asiatico di Sviluppo, che fornisce sovvenzioni ai paesi membri in via di sviluppo più poveri e vulnerabili di ADB; 130 milioni di dollari al Fondo Speciale di Assistenza Tecnica, che fornisce sovvenzioni di assistenza tecnica ai membri mutuatari per aiutare a preparare progetti e intraprendere studi tecnici o politici.

Cooperazione e multilateralismo al centro degli interventi di Giorgetti e Panetta

In quanto Paese ospite, tra ieri ed oggi sono intervenuti per l'Italia anche il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, con due interventi molto diversi tra loro - il primo di ampio respiro, il secondo molto tecnico e tematico - accomunati però dall’accento posto sulla rilevanza del partenariato dell'Italia con l'ADB, sulla necessità della cooperazione internazionale e sull’importanza di rilanciare il multilateralismo. Tutti elementi essenziali per la crescita e la stabilità.

“Il forte aumento dell'incertezza politica rischia di ritardare gli acquisti e gli investimenti delle imprese e i consumi delle famiglie”. “In questo contesto - ha sottolineato il ministro Giorgetti - abbiamo bisogno di azioni politiche forti e coordinate”, comprese quelle volte a creare un ambiente commerciale “più chiaro, stabile e prevedibile”. Giorgetti ha poi evidenziato il dovere condiviso di “lavorare internamente”, adottando politiche macroeconomiche “ben calibrate” e affrontando le sfide strutturali di lungo termine attraverso “riforme ambiziose, in grado di aumentare il potenziale di crescita delle nostre economie”. Al contempo, ha aggiunto, potrebbe essere arrivato “il momento di ripensare la globalizzazione così come l'abbiamo conosciuta”.

Molto tecnico, invece, l’intervento di Fabio Panetta ospitato all’interno del seminario "Cross-Border Payment Rails" e relativo al ruolo cruciale e spesso sottovalutato dei pagamenti transfrontalieri per il sistema finanziario globale e la stabilità. Sebbene la tecnologia abbia migliorato i pagamenti domestici, quelli internazionali rimangono lenti, costosi e poco trasparenti. Inefficienze, ha spiegato il governatore di Bankitalia, che hanno anche costi sociali significativi, in particolare per le rimesse internazionali che sono essenziali per molte economie in via di sviluppo. Anche su questo fronte, dunque, la risposta non può che essere multilaterale e basata non solo sullo sviluppo di tecnologie capaci di rendere più trasparenti tali fenomeni, ma anche mediante l’impiego di regole e procedure armonizzate a livello internazionale.

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