Relazione MIMIT incentivi alle imprese: misure in aumento, aiuti concessi in calo
Nel 2023 gli interventi agevolativi messi in campo a sostegno delle aziende sono aumentati, insieme al livello degli investimenti agevolati - anche grazie al PNRR -, mentre sono diminuiti il numero delle domande approvate e l’importo delle agevolazioni concesse. E' quanto emerge dall'edizione 2024 della Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive realizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
Predisposta ogni anno dal Dipartimento per le politiche e per le imprese, Direzione generale per gli incentivi alle imprese del MIMIT, la Relazione rappresenta un'opera di censimento e monitoraggio degli interventi agevolativi che le amministrazioni nazionali e regionali hanno destinato al tessuto produttivo, con l'obiettivo di tracciarne lo stato dell'arte e l'evoluzione.
La Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive 2024 si articola su quattro capitoli, dedicati rispettivamente a: Contesto macroeconomico; Quadro normativo: aiuti di Stato e incentivi alle imprese; Agevolazioni: analisi del sistema nazionale; Fondo di garanzia per le PMI
Il quadro macroeconomico e le norme sugli aiuti di Stato
Il contesto macroeconomico attuale è fortemente influenzato dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, che hanno causato una crisi energetica globale. Questo ha portato a un aumento dei prezzi delle risorse energetiche e delle materie prime, influenzando negativamente le catene di approvvigionamento. L'Italia, in risposta, ha implementato agevolazioni per sostenere le attività economiche e produttive.
Nonostante le sfide, l'economia italiana ha mostrato una crescita del PIL superiore alla media europea, sostenuta dai consumi delle famiglie e dagli investimenti fissi lordi. Tuttavia, le esportazioni di beni hanno subito una diminuzione, mentre quelle di servizi, trainate dal turismo, sono cresciute. Gli investimenti in Italia hanno visto una crescita significativa, specialmente nel settore delle costruzioni e dei servizi. Tuttavia, la spesa in ricerca e sviluppo rimane al di sotto della media europea, nonostante un leggero aumento nel numero di brevetti presentati.
Il mercato del lavoro italiano ha mostrato resilienza con un aumento dell'occupazione. Tuttavia, la produttività del lavoro ha subito un leggero calo, influenzata dalla dinamica dei servizi e dell'industria. L'inflazione al consumo è diminuita nel 2023, mentre il mercato del credito ha visto un calo dei prestiti alle imprese, in parte a causa dell'aumento dei tassi di interesse da parte della BCE.
La relazione evidenzia anche che le pratiche sostenibili stanno crescendo tra le imprese italiane, con un aumento degli eco-investimenti. L'Italia si posiziona tra i leader europei nell'ecoinnovazione, nonostante alcune sfide nel raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità.
Insieme all'analisi del contesto, la relazione analizza anche il quadro giuridico e strategico di riferimento per il sistema agevolativo alle imprese, concentrandosi sugli interventi per contrastare gli effetti della pandemia Covid-19 e del conflitto russo-ucraino, come il Quadro temporaneo per gli aiuti di stato (Temporary framework Covid-19) e il Quadro temporaneo di crisi e transizione (Temporary Crisis and Transition Framework - TCTF).
Nello specifico, il Temporary Framework Covid-19 (adottato nel 2020) è stato varato per consentire agli Stati membri di sostenere le imprese colpite dalla pandemia, limitando le distorsioni della concorrenza, mentre il Temporary Crisis (adottato nel 2023) è stato introdotto per affrontare le conseguenze economiche del conflitto russo-ucraino, con misure di aiuto straordinarie per le imprese colpite.
A livello nazionale, la relazione menziona poi la riforma del sistema delle agevolazioni alle imprese, diretta a razionalizzare l'offerta di incentivi e armonizzare la disciplina tramite un codice organico, sostenendo lo sviluppo delle filiere strategiche nazionali e promuovendo l'innovazione e la competitività delle imprese italiane, nonché la Legge per il made in Italy che si propone di rafforzare l'identità culturale e il patrimonio storico-artistico del paese.
Misure in aumento nel 2023, ma calano gli importi erogati
Nel 2023 il sistema agevolativo nazionale ha visto un aumento significativo degli interventi agevolativi a sostegno delle aziende: 2.552 misure rispetto alle 2.457 del 2022. Tuttavia si è registrata una riduzione del 27% nel numero di domande approvate e del 42% nell'importo delle agevolazioni concesse rispetto all'anno precedente. Gli impegni finanziari sono scesi in particolare dai 31,8 miliardi di euro nel 2022 ai 18,5 miliardi di euro nel 2023.
Oltre l'80% delle agevolazioni concesse (circa 15 miliardi di euro) è stato attribuito a 75 interventi, principalmente delle amministrazioni centrali. La riduzione delle agevolazioni concesse è stata influenzata soprattutto da quattro misure (promosse dalle amministrazioni centrali) che nel 2022 rappresentavano oltre 14,2 miliardi di euro e nel 2023 hanno avuto un'operatività molto limitata: Mercato della capacità; Piano Italia a 1 Giga; agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate (decontribuzione Sud); agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica.
Di contro, gli investimenti agevolati hanno raggiunto quasi 500 miliardi di euro nel 2023, segnando un aumento del 47% rispetto al 2022. Questo incremento è stato principalmente dovuto a due interventi (promossi dalle amministrazioni centrali) che hanno rappresentato l'85% degli investimenti agevolati: da una parte, gli incentivi per l’energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione; dall'altra la misura per la promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti (Decreto interministeriale del 2 marzo 2018).
Le agevolazioni concesse nel 2023 hanno mostrato una distribuzione equilibrata tra diverse finalità, con oltre 3,5 miliardi di euro destinati al "Contrasto alla crisi da Covid-19" e 3,2 miliardi di euro per lo "Sviluppo produttivo e territoriale". Tuttavia, alcune finalità, come il "Sostegno alle infrastrutture" e "Energia", hanno visto una riduzione significativa. Le amministrazioni centrali hanno giocato un ruolo predominante, anche se le amministrazioni regionali hanno mantenuto un contributo significativo, soprattutto nel Mezzogiorno. A livello di distribuzione territoriale, invece, la relazione rileva che nel periodo 2018-2023 il Centro-Nord risulta costantemente beneficiario della maggior parte degli impegni, anche se negli ultimi due anni osservati il Sud fa segnare un consistente recupero del divario.
Infine, se si guarda alla dimensione delle imprese beneficiarie, le PMI risultano destinatarie del 64% circa degli impegni totali nel 2023 e, sul versante delle erogazioni, del 75% del totale della spesa.
Fondo di garanzia PMI cruciale per accesso al credito
Un capitolo ad hoc è dedicato all'analisi del Fondo di garanzia per le PMI, che in questi anni ha rappresentato uno strumento cruciale per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane, specialmente durante le crisi economiche, come la pandemia di Covid-19 e il conflitto in Ucraina. Il Fondo di Garanzia per le PMI ha giocato un ruolo chiave, facilitando l'accesso al credito e supportando la liquidità delle imprese.
Dal 2017 al 2023, il Fondo ha sostenuto oltre 3,4 milioni di operazioni finanziarie, con garanzie concesse per oltre 289,6 miliardi di euro e ha attivato un volume di nuovi finanziamenti pari a circa 374 miliardi. Durante il triennio 2020-2022, il Fondo ha operato in regime straordinario per mitigare gli effetti della pandemia, con un aumento del +665,8% rispetto al triennio precedente, registrando un picco di operatività nel 2020.
Andando al 2023, le amministrazioni regionali hanno attivato 52 interventi di garanzia, con un importo complessivo di garanzie concesse pari a 63,7 milioni di euro, mentre risultano operativi 10 interventi a livello di amministrazione centrale, per un totale di agevolazioni concesse (in ESL) pari a
quasi 68,9 miliardi di euro.
Consulta la Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive 2024
Foto di Yan Krukau da Pexels
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