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Ecco le modifiche a Transizione 5.0: aliquote più alte e cumulo con la ZES

 

Foto di ha11ok da PixabayPrende forma il restyling del credito d’imposta Transizione 5.0 annunciato a fine ottobre dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. A mettere nero su bianco le novità per potenziare la misura è un emendamento al DL Fiscale che innalza le aliquote di aiuto, riduce gli scaglioni relativi all'importo degli investimenti, potenzia il sostegno per il fotovoltaico e permette di cumulare il bonus con il tax credit ZES.

Guida al Piano Transizione 5.0

Un’operazione che tocca molti dei nodi critici evidenziati in questi mesi dalle imprese e che si affianca al primo intervento di potenziamento e semplificazione del tax credit 5.0 effettuato con l’ultima tornata di FAQ pubblicate lo scorso 2 novembre.

Come ampiamente anticipato da rumors di stampa, le modifiche a Transizione 5.0 sono arrivate all’interno di uno dei provvedimenti normativi attualmente in fase di conversione in legge in Parlamento. Si tratta del Decreto Fiscale (DL 155/2024), su cui è intervenuto il senatore di FdI Matteo Gelmetti con un emendamento che modifica alcuni aspetti della disciplina del credito d'imposta 5.0.

Per ora si tratta solo di una proposta di emendamento che dovrà essere confermata dal Senato. Al suo interno trovano posto, però, quasi tutti i punti su cui il MIMIT aveva promesso di intervenire dopo il tavolo con Confindustria di fine ottobre. Se approvate, si tratterebbe di modifiche con effetto retroattivo e che pertanto si applicherebbero a tutti gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024.

Ecco dunque come potrebbe cambiare il Piano Transizione 5.0.

Transizione 5.0: percentuali di aiuto più alte e articolate su due scaglioni

Uno dei passaggi dell’emendamento di Gelmetti (emendamento 8.14 al DL 155/2024) che più potenzia il tax credit 5.0 è senza dubbio quello che riduce a due gli scaglioni in cui sono ripartite le fasce di investimenti e aumenta l'intensità dell'aiuto.

Allo stato attuale, infatti, il credito d’imposta ammonta al:

  • 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 
  • 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro; 
  • 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Se dovesse passare invece l’emendamento di Gelmetti, il credito d’imposta sarebbe molto più generoso, diventando pari al:

  • 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 10 milioni di euro
  • al 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

A diventare più generose sarebbero anche le maggiorazioni previste quando la riduzione dei consumi energetici diventa più marcata. L'emendamento Gelmetti prevede infatti che:

  • in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 10%), il credito d’imposta salga, rispettivamente, al 55% e al 20% con riferimento ai due scaglioni;
  • in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 15%), il credito d’imposta arrivi rispettivamente al 60% e al 25%, in relazione ai due scaglioni.

In questo modo il tax credit 5.0 diventa molto più attrattivo, mettendo sul piatto aliquote di incentivazione notevolmente più generose rispetto a quelle previste attualmente.

Transizione 5.0: maggiorato anche il sostegno al fotovoltaico

L’emendamento Gelmetti interviene anche per incentivare la realizzazione di investimenti che prevedano anche l'installazione di pannelli fotovoltaici. Lo fa, da un lato, aumentando le aliquote di maggiorazione previste per questi interventi, dall’altro, ampliando le tipologie di pannelli fotovoltaici che danno diritto a tali maggiorazioni.

Andando con ordine, allo stato attuale non sono previste maggiorazioni nel caso in cui vengano installati “pannelli con efficienza ≥ 21,5% prodotti in UE” (pannelli di tipo “a”). Con l'emendamento Gelmetti, invece, le maggiorazioni saranno possibili anche per tali pannelli che, in questo modo, si vanno a sommare alle altre due tipologie attualmente contemplate: i moduli con celle, efficienza ≥ 23,5% prodotti in UE (pannelli di tipo “b”); e i moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem, efficienza ≥ 24,0% prodotti in UE (pannelli di tipo “c”).

Come già accennato, inoltre, l'emendamento prevede delle nuove maggiorazioni che diventano rispettivamente pari al:

  • 140% (invece del 120%) per i pannelli di tipo “b”;
  • 150% (invece del 140%) per i pannelli di tipo “c”.

A queste si aggiunge ovviamente l’aliquota prevista per i pannelli di tipo “a”, che si attesta al 130%.

Il credito d’imposta Transizione 5.0 cumulabile con il tax credit ZES Unica

L'operazione di restyling del tax credit 5.0 passa anche per un allentamento dei limiti in materia di cumulabilità degli aiuti.

Se dovesse passare l’emendamento Gelmetti, infatti, il credito d’imposta 5.0 diventerebbe cumulabile anche con il tax credit ZES Unica, oltre che con quello previsto per le Zone logistiche semplificate (tax credit ZLS).

Le FAQ che semplificano e potenziano Transizione 5.0

Come già accennato, oltre a passare per modifiche normative, l'operazione di restyling del credito d’imposta Transizione 5.0 viaggia anche tramite FAQ.

Ad esempio l'inserimento tra gli interventi ammissibili degli investimenti in illuminotecnica per gli hotel - annunciato da Urso a fine ottobre durante un evento di Confesercenti - è arrivato proprio attraverso una delle FAQ pubblicate il 2 novembre.

Stesso discorso anche per altre aperture su settori e investimenti, che sono state inserite sempre dentro a delle FAQ.

Le modifiche a Transizione 5.0 che mancano ancora

Tra le FAQ già pubblicate e l’emendamento 8.14 di Gelmetti, il MIMIT starebbe portando a casa le modifiche all’agevolazione promesse alle imprese.

Dal piatto restano fuori, tuttavia, la proroga delle scadenze e la possibilità per le imprese di gestire contemporaneamente più progetti di investimento.

Foto di ha11ok da Pixabay

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