Fondi europei: guida al PN Scuola e Competenze 2021-27
Vale oltre 3 miliardi il nuovo Programma Nazionale (PN) Scuola e Competenze 2021-2027, che punta alla qualificazione del sistema di istruzione pubblico attraverso un piano integrato di interventi e azioni strategiche.
Fondi europei: a che punto sono i Programmi operativi FESR e FSE+ 2021-27?
Il PN Scuola e Competenze 2021-27 mira a ridurre le disuguaglianze e le disparità di carattere economico, sociale e territoriale presenti in Italia, strettamente correlate al mondo dell'istruzione.
Nel nostro Paese, in generale, è evidente la necessità non solo di recuperare un differenziale negativo rispetto alle medie europee - riducendo drasticamente le differenze tra il Centro-Nord del Paese e il Mezzogiorno - ma di posizionarsi ai livelli degli Stati membri dell'UE europei come Francia e Germania.
Per raggiungere questo scopo, quindi, il Programma analizza le principali sfide da affrontare nel prossimo settennato, focalizzandosi su tre assi principali: calo a livelli fisiologici della dispersione scolastica, allineamento ai migliori standard comunitari dei livelli di competenza, adattamento del sistema italiano alle best practices europee per quanto riguarda la condizione degli insegnanti.
Ecco una panoramica dei contenuti del documento, definitivamente approvato dalla Commissione europea lo scorso 1° dicembre, da cui discenderanno tutti i bandi nazionali finanziati dai fondi europei nei prossimi anni.
Come funziona il PN Scuola e Competenze 2021-27?
In linea con il budget previsto per il precedente PON per la Scuola 2014-2020, il nuovo Programma nazionale, cofinanziato sia dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) che dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), ha una dotazione finanziaria comprensiva del cofinanziamento nazionale di oltre 3 miliardi euro, così ripartita a livello territoriale:
- FESR Più sviluppate: 30.000.000 euro
- FESR In transizione: 95.000.000 euro
- FESR Meno sviluppate: 834.723.333 euro
- FSE+ Più sviluppate 924.999.943 euro
- FSE+ In transizione 225.000.363 euro
- FSE+ Meno sviluppate 1.671.264.395 euro
Come si articola il nuovo PN Scuola?
Il Programma nazionale Scuola e Competenze 21-27 persegue 3 Priorità:
- Priorità 1. Scuola e Competenze
- Priorità 2. Le strutture per la scuola e le competenze
- Priorità 3. Assistenza tecnica (strutturata in due linee di intervento, una relativa al FESR e l'altra al FSE+).
A proposito delle aree di intervento, il Programma contribuisce a colmare il gap esistente tra domande di competenze e offerta di occupazione, incentivando l'apprendimento delle skills imprenditoriali e digitali, anche attraverso l'introduzione di sistemi formativi duali e apprendistati.
Previsto, inoltre, un ventaglio di interventi per promuovere la parità di accesso e di completamento del percorso formativo, garantendo un'istruzione di qualità anche ai gruppi svantaggiati e alle persone con disabilità.
Coerentemente con questa linea di intervento, si stabiliscono anche una serie di azioni mirate allo sviluppo di infrastrutture accessibili e alla promozione della formazione online e a distanza.
Tra le altre misure relative al tema Istruzione spiccano anche la promozione della transizione scuola-lavoro attraverso iniziative di stage e tirocinio, interventi dedicati agli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali e Istituti Tecnici Superiori, oltre al sostegno verso la mobilità studentesca con relative borse di studio.
Focus particolare, infine, sull'importanza della formazione permanente e sul ruolo dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA).
Sinergie con altri programmi
Il PN Scuola e Competenze, che sarà gestito dal Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM), prevede sinergie e complementarietà con diversi altri programmi finanziati da fondi europei.
Partendo dal PNRR, il Programma si pone in continuità con il Piano nazionale di ripresa e resilienza per quanto riguarda il coordinamento delle riforme, come ad esempio quelle relative agli ITS, all'organizzazione del sistema scolastico e al reclutamento dei docenti.
Il coordinamento tra i due strumenti andrà esercitato in primo luogo rispetto alle riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, come ad esempio quella relativa agli ITS, all'organizzazione del sistema scolastico e al reclutamento dei docenti.
Inoltre, esistono temi per i quali il Programma non può agire in modo diretto o, comunque, autonomo, ma per i quali è necessario un approccio integrato che veda cooperare più amministrazioni e strumenti di governance.
Per ciò che riguarda la qualità dell’esperienza scolastica i possibili interventi sono relativi allo sviluppo dell’infrastruttura digitale che possa potenziare la didattica digitale e garantirne l’innalzamento della qualità, alla co-definizione dei profili di competenza rispetto al modello di specializzazione del Paese; e al coordinamento PR-PN per ciò che attiene il tema della formazione professionale.
A proposito delle disuguaglianze rispetto all’accesso a una adeguata formazione, le azioni previste riguardano il raccordo con le politiche del lavoro e del contrasto alla povertà e le analisi congiunte su fenomeni gravi di persistenza di elusione dell’obbligo, al fine di mettere in atto interventi innovativi.
Il terzo focus è attinente alla condizione degli insegnanti. Due gli assi portanti in questione, ossia il raccordo con le politiche del lavoro e l'analisi congiunta sui fenomeni di disagio, al fine di disegnare politiche che prevedano azioni coordinate e integrate di diverse amministrazioni.
Inoltre, il PN prevede sinergie con Erasmus+ e con Digital Europe nel quadro dell’azione sulle competenze digitali. Mentre, per quanto riguarda il tema dell'abbandono prematuro della scuola, il Programma si integra con il Fondo asilo, migrazione e integrazione (FAMI), il Fondo sicurezza interna (FSI) e il BVMI.
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