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Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0, le regole per le imprese

 

Foto di This_is_Engineering da PixabayTutto pronto per l'avvio dei bonus Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0, previsti dalla legge di conversione del decreto Coesione. Il Dipartimento per il programma di Governo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato il decreto attuativo che regola i due incentivi per i giovani under 35 che vogliono creare nuove attività imprenditoriali e libero professionali.

Decreto Coesione: i nuovi incentivi per l'autoimpiego

Il decreto attuativo degli incentivi per l'autoimpiego, firmato il 9 luglio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, di concerto con il Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, e quello dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è stato trasmesso al vaglio degli organi di controllo, superato il quale potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Lo stesso provvedimento attua sia l'articolo 17 che l'articolo 18 della legge n. 95-2024 di conversione del decreto Coesione n. 60-2024, riconoscendo quindi due tipologie di incentivi per autoimpiego, lavoro autonomo e professionale: Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0.

Autoimpiego Centro Nord Italia

Il bonus Autoimpiego Centro Nord è una misura pensata per stimolare la nascita di nuove attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, localizzate appunto nei territori centro-settentrionali d'Italia (che sono Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche - ossia i territori diversi da quelli indicati dal dl n. 91/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123/2017).

I destinatari di questo supporto sono i giovani tra i 18 e i 35 anni che rispettano uno dei seguenti requisiti:

  • essere in condizioni di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027;
  • inoccupati, inattivi o disoccupati;
  • disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL).

La misura comprende:

  • servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio di attività d'impresa definita su base territoriale e di concerto con le regioni interessate, in coerenza con il Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 e con il programma GOL;
  • tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti destinatari nell’avvio e nello svolgimento delle attività imprenditoriali;
  • sostegno finanziario tramite incentivi per l’avvio delle attività d'impresa.

Gli incentivi diretti comprendono tre tipologie di agevolazioni, fruibili in via alternativa:

  • un voucher di avvio in regime de minimis, pari al 100% dell'investimento da realizzare, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività d'impresa, per un importo massimo di 30 mila euro per singola iniziativa economica. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di 40 mila euro;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento per l’avvio delle attività imprenditoriali;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120 mila euro e fino a 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 60% dell’investimento per l’avvio delle attività imprenditoriali.

Le risorse ammontano a 30,5 milioni di euro per l'annualità 2024 e a 274,5 milioni di euro per il 2025.

Per saperne di più consulta la scheda del bonus Autoimpiego Centro-Nord 

Resto al Sud 2.0

Complementare ad Autoimpiego Centro Nord è il bonus Resto al Sud 2.0. In questo caso, infatti, sono considerate ammissibili al finanziamento le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, che si trovano: 

  • in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
  • nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria);
  • nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

Destinatari ed iniziative ammissibili restano invariati rispetto all'incentivo Autoimpiego Centro Nord, mentre cambia l'intensità delle agevolazioni, in particolare:

  • voucher di avvio in regime de minimis, pari al 100% dell'investimento da realizzare, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività imprenditoriali, per un importo massimo di 40 mila euro per le attività aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Per l'avvio d'impresa nelle stesse aree geografiche, l'importo massimo del sussidio è pari a 50 mila euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;
  • aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 75% per l’avvio delle attività d'impresa aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
  • aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120 mila euro e fino a 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 70% per l’avvio delle attività d'impresa, aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

Il budget per l'attuazione del successore di Resto al Sud ammonta a 49,5 milioni di euro per il 2024 e a 445,5 milioni di euro per l’anno successivo.

Per saperne di più consulta la scheda tecnica del bonus Resto al Sud 2.0

800 milioni di euro per gli incentivi all'autoimpiego

Ai due bonus autoimprenditorialità - Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 - sono destinati complessivamente 800 milioni di euro, di cui 80 milioni di euro per il 2024 e 720 milioni di euro per il 2025. Di questi, 700 milioni (70 milioni per il 2024 e 630 milioni di euro per il 2025), sono risorse FSE+ a valere sul Programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027, mentre i restanti 100 milioni di euro (10 milioni di euro per il 2024 e 90 milioni di euro per il 2025), attingono dalle risorse del PNRR programma GOL.

Grazie a queste risorse, ha spiegato il ministro Foti, "sarà possibile offrire percorsi formativi e di accompagnamento, in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e sostenere concretamente l’avvio di attività autonome, imprenditoriali e professionali su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un motivo di grande soddisfazione poter trasformare risorse importanti in strumenti concreti, che aiutano i giovani a realizzare le proprie aspirazioni e a costruire percorsi di autonomia e crescita personale".

Oltre ad ENM per il coordinamento delle attività formative, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si avvale delle società Sviluppo Lavoro Italia S.p.A. e dell'Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa - Invitalia S.p.A. per le attività di tutoraggio, la selezione delle domande, l’istruttoria, la concessione e l'erogazione degli incentivi.

Le risorse necessarie alla promozione e gestione territoriale delle due misure per l'autoimpiego sono erogate su base regionale, in base ai criteri e ai parametri definiti dalle rispettive fonti di finanziamento, da una parte il PN giovani, donne e lavoro, dall'altra il PNRR e il particolare il Programma GOL. A questi fondi, inoltre, possono aggiungersi anche cofinanziamenti delle Regioni. Quest'ultime  erogano i servizi di informazione, orientamento, consulenza e supporto ai destinatari dei due incentivi attraverso i centri per l’impiego e per il tramite degli sportelli di informazione e assistenza all’autoimpiego.

Per il coordinamento delle informazioni necessarie alla gestione di Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 e per favorirne l’accessibilità da parte dei beneficiari, verrà implementato il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), al fine di consentirne l’interoperabilità con le piattaforme regionali e dei soggetti gestori che concorrono all’attuazione della misura. 

Incentivi autoimpiego 2025: domande a Invitalia

Per poter beneficiare degli incentivi sarà necessario inoltrare apposita domanda di ammissione esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica che verrà messa a disposizione sul sito di Invitalia.

Le richieste possono essere presentate esclusivamente dalla persona fisica o giuridica che intende avviare l'attività di autoimpiego, o dalla forma giuridica/organizzativa (individuale o collettiva) prescelta. Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello.

Per entrambi gli incentivi all'autoimpiego, i termini e le modalità di invio delle istanze saranno definiti con un provvedimento ad hoc del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto attuativo del 9 luglio 2025.

Consulta il decreto attuativo del 9 luglio 2025

Bonus giovani imprenditori 2025, la platea stimata 

I due bonus, ha spiegato la ministra Calderone, rappresentano "un'azione di sistema per aumentare la partecipazione al mondo del lavoro dei nostri giovani, in particolare i Neet e i disoccupati, promuovere buone idee d'impresa e accompagnare le nuove iniziative di lavoro autonomo, professionale, imprenditoriale attraverso la formazione, il tutoraggio e l’accesso a un contributo per l’avviamento delle attività. Una spinta utile anche al passaggio generazionale delle attività di impresa e di lavoro professionale e autonomo che evidenzia il ruolo che questo Governo affida alla capacità di intraprendere, al saper fare e al lavoro di qualità. Qualsiasi forma contrattuale o societaria esso abbia".

In base alla relazione tecnica del decreto Coesione, per entrambe queste misure dovrebbe esserci una platea stimata di 15 mila destinatari (di cui oltre il 65% al Sud) a fronte di un contributo a fondo perduto medio di 40 mila euro, considerato che i destinatari dovranno contribuire finanziariamente ai costi dei piani di investimento in percentuali variabili in base alla localizzazione delle iniziative imprenditoriali.

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