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DDL Isole Minori: le misure e i fondi per la valorizzazione del territorio

Foto di mario fumagalli da PixabayUn fondo ad hoc per lo sviluppo dei territori, l'introduzione del documento unico di programmazione e la possibilità di stipulare contratti istituzionali di sviluppo. Sono questi alcuni dei tasselli fondamentali stabiliti dal nuovo disegno di legge Isole Minori, approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri.

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Il 28 ottobre il Consiglio dei Ministri, su proposta congiunta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha infatti approvato con procedura d’urgenza un disegno di legge che introduce disposizioni per la valorizzazione delle isole minori marine, lagunari e lacustri

In particolare, il DDL Isole Minori riconosce la specificità insulare come fattore di svantaggio e attua l’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, che impegna la Repubblica a riconoscere le peculiarità delle isole e a rimuovere le criticità derivanti dall’insularità, promuovendo sviluppo, tutela ambientale e coesione sociale. Il provvedimento riconosce pienamente il ruolo delle isole minori come presidi di identità, sostenibilità e innovazione territoriale.

Sul fronte del riconoscimento territoriale si è espresso il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud, Luigi Sbarra, sottolineando che la maggior parte delle isole incluse nel provvedimento "ricade nelle regioni del Mezzogiorno: delle 79 complessivamente individuate, ben 39 si trovano in aree meridionali, pari a circa il 50%. Un dato che conferma come la loro valorizzazione sia connessa alle politiche di crescita del Sud e dell'intero Paese".

Fondo per lo sviluppo delle isole minori, DUPIM e CIS

L'obiettivo primario del disegno di legge Isole Minori è superare l'attuale frammentarietà normativa. Per farlo, il DDL mira a istituire un quadro organico di interventi capace di favorire una programmazione coordinata tra Stato, Regioni e Comuni, con il fine ultimo di garantire ai cittadini insulari pari opportunità di accesso ai servizi essenziali e migliori condizioni di vita e di lavoro.

A livello operativo, il provvedimento prevede l'istituzione del Fondo per lo sviluppo delle isole minori, con una dotazione che vedrà una crescita costante fino al 2028.

A questo si aggiunge l'introduzione del Documento Unico di Programmazione Isole Minori (DUPIM), uno strumento strategico settennale basato sui Progetti Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST) elaborati dai comuni interessati, con il coinvolgimento di regioni, comunità isolane e cittadini.

Infine, per la realizzazione di progetti di alto rilievo strategico, sarà data la possibilità di stipulare Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS).

Misure per Disabilità, Mobilità locale e Sport

Una parte significativa delle misure del DDL Isole Minori si concentra sul miglioramento dei servizi e sulla qualità della vita. Sono previsti, infatti, interventi per garantire l'accessibilità e l'inclusione delle persone con disabilità, oltre al potenziamento dei servizi pubblici essenziali, della sanità, dell’istruzione e della giustizia.

Riguardo alle misure per l'inclusione, la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha evidenziato l'impegno finanziario: "Nel DDL Isole Minori stanziamo 5 milioni di euro, 2,5 nel 2026 e 2,5 nel 2027, per finanziare i progetti dei comuni delle isole minori, con l'obiettivo di mettere in campo misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l'accesso all'ambiente fisico, ai servizi pubblici essenziali, alle strutture e ai luoghi sociali, economici, turistici e culturali, nonché all'informazione e alla comunicazione".

L'attenzione è data anche alla mobilità locale. il DDL Isole Minori prevede infatti azioni a sostegno del trasporto e dà la possibilità alle Regioni di monitorare i servizi di trasporto marittimo da e per le isole minori, potendo adottare misure correttive in caso di interruzioni ingiustificate del servizio.

Iniziative per la pratica sportiva e l’inclusione giovanile sono inoltre finalizzate a contrastare lo spopolamento e a migliorare complessivamente la qualità della vita delle comunità insulari.

Interventi per Turismo e Fiscalità

Il disegno di legge Isole Minori non trascura la valorizzazione del patrimonio di questi territori. In particolare, si prevedono misure per la tutela del patrimonio naturale e culturale, la promozione del turismo sostenibile, la destagionalizzazione dei flussi e il sostegno alle piccole produzioni agricole e artigianali, elementi vitali per l'economia locale.

In merito al capitolo turismo, il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha ricordato che il suo dicastero "sarà in prima linea per organizzare corsi di formazione mirati e specifici, replicabili e adattabili territorio per territorio, per i Comuni interessati" con "un investimento dal valore complessivo di 6 milioni di euro (nel triennio 2026/2028) improntato a potenziare la capacità amministrativa e gestionale". Grazie a questo intervento, ha aggiunto, "affiancheremo i comuni nel rafforzamento delle competenze e capacità per progettare iniziative turistiche, partecipare a bandi e mettere a terra progettualità turistiche."

Parallelamente, sono previsti dal DDL Isole Minori interventi per la protezione civile, la gestione dei rifiuti, la sostenibilità energetica e la difesa del territorio.

Il quadro si completa con la previsione di agevolazioni fiscali e tariffarie, per le quali il Governo riceve una delega specifica per il riordino della normativa vigente.

DDL Isole Minori sulle orme della legge Zone montane

Presentando il DDL Isole Minori, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha sottolineato il valore storico del provvedimento: "Abbiamo approvato, dopo lunga attesa, la prima legge di valorizzazione delle isole minori marine, lacustri, lagunari, che dà attuazione dopo la modifica della Costituzione del 2022 che ha reintrodotto il concetto di insularità e che doveva essere poi messa a terra". 

Per raggiungere questo traguardo, ha sottolineato Calderoli, "abbiamo seguito una strada che è quella che abbiamo già percorso per il discorso del riconoscimento e la promozione dei comuni montani, cioè come contrastare l'allontanamento e come promuovere il ritorno in quelle realtà, garantendo quei diritti che sono diritti fondamentali e primordiali e che devono essere garantiti a tutti i cittadini, quindi a partire dal capitolo della salute, dell'istruzione, al fatto di poter creare e crescere una famiglia, attività d'impresa." 

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