Aiuti Stato – novita' per porti, aeroporti, cultura, regioni periferiche
Le nuove norme Ue sugli aiuti di Stato semplificano il sostegno pubblico a favore di porti e aeroporti, della cultura e delle regioni ultraperiferiche.
> Tutti i regolamenti UE su fondi strutturali e aiuti di Stato
> Aiuti di Stato – UE, ok a vendita tre banche ponte a Ubi
La Commissione europea semplifica le regole sugli aiuti di Stato a favore di porti e aeroporti, della cultura e delle regioni ultraperiferiche. L'obiettivo è facilitare investimenti pubblici in grado di creare posti di lavoro e stimolare la crescita, pur mantenendo la concorrenza.
“Vogliamo fare in modo che le società possano competere a condizioni paritarie nel mercato interno, e vogliamo farlo nel modo più efficace possibile. Le norme dell'Ue sugli aiuti di Stato sono le stesse per tutti gli Stati membri. I cambiamenti introdotti oggi risparmieranno agli Stati tempo e fatica negli investimenti per porti e aeroporti, per la cultura e le regioni ultraperiferiche dell'Ue, tutelando al contempo la concorrenza”, dichiara la commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager. “Ciò permetterà alla Commissione di concentrare l'attenzione sugli aiuti di Stato che incidono più fortemente sulla concorrenza nel mercato unico, per essere 'grandi sulle grandi questioni e piccoli sulle piccole', a vantaggio di tutti i cittadini europei".
Il regolamento generale di esenzione per categoria del 2014 ha autorizzato gli Stati membri ad attuare senza previa approvazione della Commissione una vasta gamma di aiuti di Stato che hanno scarse probabilità di falsare la concorrenza. Di conseguenza è ormai esonerato circa il 95% degli aiuti di Stato attuati dagli Stati membri (per una spesa annua complessiva di circa 28 miliardi di euro). Ad esempio, nel settore della ricerca, sviluppo e innovazione il numero delle notifiche di aiuti di Stato si è dimezzato dal 2014.
> Aiuti di Stato - infrastrutture, chiarimenti su controllo Ue
La Commissione ha ora esteso il campo di applicazione di questo regolamento ai porti e agli aeroporti, in seguito a due consultazioni pubbliche.
Per quanto riguarda gli aeroporti, gli Stati membri possono adesso effettuare investimenti pubblici negli aeroporti regionali che gestiscono fino a 3 milioni di passeggeri all'anno in piena certezza giuridica e senza previo controllo della Commissione. Questo faciliterà gli investimenti pubblici in più di 420 aeroporti di tutta l'Unione (che gestiscono circa il 13% del traffico aereo).
Il regolamento autorizza inoltre le autorità pubbliche a coprire le spese di funzionamento di piccoli aeroporti che gestiscono fino a 200mila passeggeri all'anno. Questi piccoli aeroporti, che sono quasi la metà di tutti gli aeroporti dell'Ue ma gestiscono solo lo 0,75% del traffico aereo, possono offrire un importante contributo alla connettività di una regione, ma difficilmente possono falsare la concorrenza nel mercato unico.
Per quanto riguarda i porti, gli Stati membri possono ora effettuare investimenti pubblici fino a 150 milioni di euro nei porti marittimi e fino a 50 milioni di euro nei porti interni in piena certezza giuridica e senza previo controllo della Commissione. Il regolamento autorizza le autorità pubbliche a coprire le spese di dragaggio dei porti e delle relative vie di accesso.
Inoltre, il regolamento prevede una serie di nuove semplificazioni in altri settori. In particolare, la Commissione si limiterà a esaminare i casi più importanti di aiuti di Stato che implicano importi più consistenti di aiuti per i progetti culturali (e solo se le misure in questione costituiscono effettivamente aiuti di Stato, il che nella maggior parte dei casi non si verifica) e per gli stadi multifunzionali.
La Commissione ha inoltre reso più semplice per le autorità pubbliche compensare le imprese per le spese aggiuntive sostenute quando operano nelle regioni ultraperiferiche dell'Unione, tenuto conto delle particolari difficoltà affrontate da tali imprese, per la lontananza di queste regioni e la loro dipendenza dal commercio di un piccolo numero di prodotti.
L'iniziativa mira a ridurre gli oneri amministrativi a carico delle autorità pubbliche e di altre parti interessate nell'ambito del programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT). Fa parte dell'impegno della Commissione per concentrare il controllo relativo agli aiuti di Stato sui casi più importanti che incidono in misura significativa sulla concorrenza nel mercato unico, onde apportare il massimo vantaggio ai consumatori, e completa varie iniziative già prese dalla Commissione negli ultimi due anni per modernizzare l'attuazione delle norme sugli aiuti di Stato.