Industria 4.0 - competenze digitali, le proposte di IWA Italy
L’Italia ha bisogno di un quadro comune per le competenze digitali. Le proposte dell’associazione dei professionisti web, IWA Italy.
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In occasione dell’audizione ‘Industria 4.0 e impatto sul mercato del lavoro’ presso la commissione Lavoro del Senato, Roberto Scano, rappresentante dell’associazione dei professionisti web IWA Italy, ha illustrato una serie di proposte per formare e riqualificare i lavoratori nell’attuale contesto digitale.
Competenze digitali, standard comuni per l’Italia
La quarta rivoluzione industriale richiede un ripensamento non solo dei modelli e dei processi produttivi, ma anche un adeguamento dei sistemi di formazione e aggiornamento rivolti ai soggetti che utilizzeranno i nuovi strumenti digitali.
In Italia al momento manca un quadro di riferimento comune per le competenze digitali, ha sottolineato Scano, per cui è necessario definire a livello nazionale un linguaggio condiviso che consenta ai lavoratori e agli operatori economici di avere standard e punti di riferimento per la catalogazione delle nuove competenze.
A livello europeo, ha proseguito Scano, esiste già uno strumento per la catalogazione delle competenze digitali, il Digital Competence Framework for Citizens (DigComp).
DigComp, Digital Competence Framework for Citizens
Lanciato nel 2013, DigComp è diventato un punto di riferimento per molte iniziative sulle competenze digitali a livello europeo e degli Stati membri.
L’ultima versione dello strumento, DigComp 2.1, si articola in cinque dimensioni:
- Competence areas identified to be part of digital competence,
- Competence descriptors and titles that are pertinent to each area,
- Proficiency levels for each competence,
- Knowledge, skills and attitudes applicable to each competence,
- Examples of use, on the applicability of the competence to different purposes.
Le competenze digitali individuate sono cinque:
- information and data literacy,
- communication and collaboration,
- digital content creation,
- safety,
- problem solving.
Per ogni competenza sono previsti 8 livelli di conoscenza: due per il livello Foundation, due per il livello Intermediate, due per l’Advanced e due per Highly specialised. Questo schema supporta, da un lato, lo sviluppo di nuovi materiali per l’apprendimento e la formazione, dall’altro, sostiene la definizione di strumenti adeguati per la valutazione delle competenze digitali.
L’Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) ha istituito un gruppo di lavoro per la traduzione italiana della nuova versione del DigComp, che sarà integrata con una raccolta delle esperienze di utilizzo dello strumenti in Italia.
Tecnologia inclusiva e formazione
Oltre alla catalogazione delle competenze digitali, ha proseguito Scano, in Italia servono strumenti informatici adeguati, sia a livello di software che di hardware, al fine di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, comprese le persone con disabilità.
Le nuove tecnologie devono essere inclusive, favorendo anche il telelavoro, che, come riscontrato da diverse aziende, aumenta la produttività dei lavoratori a fronte di una maggiore flessibilità di orario.
Sul fronte della formazione e della riqualificazione, ha sottolineato Scano, è necessario definire le competenze digitali di base per avviare percorsi in linea con le necessità specifiche delle imprese e dei settori economici.
L’obiettivo è innalzare le competenze digitali di tutti i cittadini, educando all’esistenza di nuovi strumenti tecnologici, che influenzano tanto il sistema produttivo quanto la vita di ogni giorno.
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