Made in Italy, turismo e cultura: sbloccato quasi il 100% dei fondi
Una relazione sullo stato di attuazione del programma di governo fa luce sulla messa a terra delle misure in materia di made in Italy, turismo e cultura previste dal 2023 ad oggi. Anche se il tasso di azione dei provvedimenti attuativi è al 60%, risulta che a fine marzo è stato messo a disposizione il 97,25% delle risorse previste dai 37 provvedimenti legislativi relativi ai tre settori mappati dal report.
Decreti legge: il governo argina il ricorso ai testi attuativi
E’ questa, in sintesi, la fotografia che emerge dal Focus "L’attuazione del punto del programma di Governo: Made in Italy, cultura e turismo” pubblicato dal Dipartimento per il programma di Governo, aggiornato al 25 marzo 2025.
Al suo interno vengono mappati i provvedimenti normativi che riguardano tre macrosettori: il turismo, la cultura e un comparto trasversale che il Focus chiama "Made in Italy" e che al suo interno comprende ambiti che vanno dai semiconduttori, alle startup, alle fiere.
In tutto parliamo di 37 provvedimenti legislativi (incluse le due leggi di bilancio targate Meloni), che hanno complessivamente stanziato risorse per oltre 3,87 miliardi di euro.
Made in Italy, turismo e cultura: quanti provvedimenti attuativi mancano?
All’interno dei 37 provvedimenti legislativi promossi in questi anni dal governo Meloni per i tre settori, sono stati previsti in tutto 75 decreti attuativi rispetto ai quali - al 25 marzo 2025 - il tasso di adozione risulta pari al 60%.
In concreto questo significa che ad oggi sono stati adottati 45 dei 75 provvedimenti previsti, che tirano in causa tre Ministeri: il Ministero della cultura (MIBAC), quello del turismo (MITUR) e quello delle imprese e del made in Italy (MIMIT). Il più virtuoso è stato finora il Turismo a cui manca un solo provvedimento attuativo (su 18). Più a rilento, invece, il MIMIT, a cui spetta l’adozione di 20 provvedimenti e che, a fine marzo, aveva provveduto a 12 di essi con un tasso di adozione del 60%. In fondo si posiziona il MIC, che ha maturato un tasso di adozione pari al 45,8%, con 13 provvedimenti (su 24 previsti) ancora mancanti, di cui 2 fuori tempo massimo.
Al tasso di adozione fermo al 60% - percentuale che è sostanzialmente in linea con quello complessivo, mappato dalla “Decima Relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi del Governo Meloni” - corrisponde però una situazione più rosea per quanto concerne la messa a terra delle risorse.
Come già accennato, le disposizioni introdotte dal Governo su made in Italy, cultura e turismo hanno previsto, per gli anni 2023, 2024 e 2025, un impiego di risorse pari a oltre 3,87 miliardi di euro, di cui il 34,1% (pari a 1,32 miliardi) è riferibile a norme autoapplicative. Il restante 65,9% (pari a 2,55 miliardi) dei fondi per arrivare a terra necessita, invece, di 37 decreti attuativi di cui 24 sono stati già adottati, mentre 13 sono ancora da adottare. In tale contesto quindi - tra provvedimenti autoapplicativi e decreti già adottati - al 25 marzo risultano messi a terra 3,77 miliardi di euro, pari al 97,25% delle risorse complessivamente previste in questi anni dal governo Meloni.
Anche in questo caso si tratta di numeri in linea con la fotografia scattata dalla Decima relazione sullo stato di attuazione del programma di governo che ritrae in maniera trasversale tutti i settori al 31 marzo 2025.
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