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Incentivi fiscali per il Clean Industrial Deal, le conclusioni del Consiglio

 

Foto di Towfiqu barbhuiya da UnsplashIl Consiglio europeo ha approvato le sue conclusioni sugli incentivi fiscali a sostegno del Clean Industrial Deal, la tabella di marcia per i prossimi cinque anni per sostenere la competitività e la decarbonizzazione dell’industria dell'Unione.

Cosa prevede il Clean Industrial Deal

Le conclusioni appena pubblicate dal Consiglio UE rispondono ad una raccomandazione pubblicata dall’Esecutivo europeo lo scorso 2 luglio, in cui sono proposti incentivi fiscali che promuovano l’industria pulita dell’Unione, in particolare crediti d’imposta mirati e ammortamenti accelerati. 

Nelle sue conclusioni il Consiglio accoglie con favore la raccomandazione della Commissione e le opzioni politiche delineate per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Clean Industrial Deal (Patto per l’industria pulita in italiano), invitando Commissione e Stati membri a collaborare per valutare la validità degli incentivi fiscali attuati e per scambiare buone pratiche tra i Paesi UE.

La raccomandazione della Commissione UE sugli incentivi fiscali per il Clean Industrial Deal

Con l’obiettivo di sostenere gli investimenti nell’industria pulita dell’UE, l’Esecutivo comunitario ha presentato a luglio una raccomandazione sugli incentivi fiscali a sostegno del Clean Industrial Deal.

L’iniziativa rappresenta un quadro di riferimento per gli Stati membri al fine di elaborare misure fiscali economicamente vantaggiose che stimolino gli investimenti in tecnologie pulite e la decarbonizzazione industriale. 

Due le principali soluzioni proposte dalla Commissione:

  • l’ammortamento accelerato (“Accelerated Depreciation”), che consentirebbe alle aziende di dedurre l’intero costo degli investimenti in tecnologie pulite più rapidamente, o addirittura nell'anno di acquisto o di leasing. In questo modo, verrebbero ridotte efficacemente le passività fiscali iniziali, migliorando il flusso di cassa e riducendo gli ostacoli agli investimenti verdi. 
  • Crediti d'imposta mirati: le riduzioni dirette degli oneri fiscali per le imprese creano un forte incentivo agli investimenti in settori strategici, come la produzione di tecnologie pulite e i progetti di decarbonizzazione industriale. Pertanto, ove possibile, la Commissione incoraggia gli Stati membri a rendere i crediti d'imposta rimborsabili o a consentirne la compensazione con altre imposte nazionali.

I principi guida alla base delle raccomandazioni sugli incentivi fiscali sono:

  • Sostegno mirato, per cui gli incentivi si applicano solo alle tecnologie pulite e alla decarbonizzazione industriale ed escludono gli investimenti legati ai combustibili fossili.
  • Semplicità e certezza: le misure devono essere facili da implementare per le aziende e le autorità fiscali, con chiari criteri di ammissibilità;
  • Tempestività: gli incentivi dovrebbero fornire un supporto tempestivo alle aziende nelle decisioni di investimento.

Inoltre, tutte queste misure fiscali devono essere allineate con le norme sugli aiuti di Stato, in particolare con il nuovo quadro normativo Clean Industry State Aid Framework (CISAF).

Per approfondire: Aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal: la Commissione adotta nuovo quadro UE

Clean Industrial Deal: le conclusioni del Consiglio sugli incentivi fiscali

Nelle sue conclusioni, il Consiglio, accogliendo con favore la raccomandazione della Commissione, ribadisce l’importanza di principi comuni per guidare gli Stati membri nell’introduzione di incentivi fiscali per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Clean Industrial Deal. 

Nel documento, si evidenzia anche come “gli incentivi fiscali dovrebbero essere considerati come un possibile elemento da considerare da parte di ciascuno Stato membro nell’ambito di un mix di politiche a sostegno dello sviluppo di energia pulita, decarbonizzazione industriale e tecnologie pulite”. 

Tutto ciò, tenendo anche presente che ogni Paese dispone di diversi sistemi e approcci in materia di tassazione delle imprese e, pertanto, le due soluzioni proposte dalla Commissione potrebbero sortire effetti differenti a seconda del contesto. La flessibilità, dunque, è fondamentale, per consentire ai 27 di adattare gli incentivi fiscali previsti dalla raccomandazione dell’Esecutivo UE al proprio contesto. 

Il Consiglio, infine, invita la Commissione a informare gli Stati membri sugli sviluppi nel settore degli incentivi fiscali a sostegno del Clean Industrial Deal e, dall’altra parte, incoraggia i Paesi UE a valutare l’efficacia di tali incentivi e a scambiarsi buone pratiche. 

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