FASI: Funding Aid Strategies Investments

Clean Industrial Deal: UE approva regime di aiuti di Stato italiano da 1,5 mld

 

Foto di micheile henderson da unsplashLa Commissione europea ha approvato un regime italiano di aiuti di Stato a sostegno della capacità di produzione di tecnologie pulite - tra cui eolico, fotovoltaico e nucleare - contribuendo così agli obiettivi del Clean Industrial Deal. 

Aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal: la Commissione adotta nuovo quadro UE

Il nuovo regime di aiuti di Stato italiano da 1,5 miliardi approvato da Bruxelles sosterrà investimenti strategici che aggiungono capacità di produzione di tecnologie pulite, in linea con il Clean Industrial Deal (Patto per l’industria pulita), la tabella di marcia dell’Esecutivo europeo per i prossimi cinque anni. 

L’iniziativa, che è stata giudicata dalla Commissione UE come conforme alle condizioni stabilite nell’ambito del framework europeo in materia di aiuti di Stato, contribuirà alla transizione verso un’economia a zero emissioni nette. 

“Questo regime contribuirà ad aumentare la capacità di produzione di tecnologie pulite in Italia fornendo un sostegno a investimenti chiave. Gli aiuti del governo italiano, combinati con i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiuteranno a raggiungere gli obiettivi del Clean Industrial Deal, mantenendo nel contempo al minimo le potenziali distorsioni della concorrenza”, ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva.

Aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal: cosa finanzia il nuovo regime italiano

Più in dettaglio, il nuovo regime italiano è stato approvato nell’ambito della nuova disciplina degli aiuti di Stato nell’ambito del Patto per l’industria pulita, il Clean Industry State Aid Framework (CISAF), approvato dalla Commissione UE a giugno. 

Più nello specifico, si tratta di una nuova disciplina volta a promuovere misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Tali misure sostengono, più in dettaglio, la diffusione delle energie rinnovabili e dei combustibili a basse emissioni di carbonio, la riduzione temporanea dei prezzi dell’energia elettrica per gli energivori, la decarbonizzazione dei processi industriali, la garanzia di una sufficiente capacità di produzione nel settore delle tecnologie pulite e la riduzione dei rischi degli investimenti privati necessari per la diffusione dell’energia e delle tecnologie pulite.

Il regime italiano, che sarà cofinanziato dal Recovery and Resilience Facility (RRF), riguarda proprio la sezione della disciplina (6.1) volta a sostenere investimenti strategici che aggiungono capacità di produzione di cleantech.

In particolare, le tecnologie a zero emissioni finanziabili nell’ambito del regime di aiuti di Stato italiano sono quelle elencate nell’allegato II del CISAF (e dei principali componenti specifici di tali tecnologie), ovvero: 

  • solare;
  • eolico (onshore e offshore);
  • batterie e stoccaggio dell’energia;
  • pompe di calore e geotermia;
  • idrogeno;
  • biogas e biometano;
  • CCS (Carbon and capture storage);
  • tecnologie delle reti elettriche;
  • fissione nucleare;
  • combustibili alternativi sostenibili;
  • idroelettrico;
  • combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO).

Quanto alla modalità di erogazione degli aiuti, è previsto che le agevolazioni siano concessi alle imprese presenti in tutto il territorio italiano nella forma di sovvenzioni, prestiti agevolati o una combinazione di entrambi. 

La scadenza per beneficiare degli aiuti, invece, è fissata per il 31 dicembre 2030

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