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Eolico offshore, reti e stoccaggio: in arrivo i contratti tripartiti dell’UE

Foto di jason mavrommatis da UnsplashLa Commissione UE sta mettendo a punto i primi due “contratti tripartiti” previsti dall’Action Plan on Affordable Energy. L’obiettivo di Bruxelles è assicurare alle imprese europee un approvvigionamento energetico accessibile e sostenibile, attraverso una collaborazione tra settore pubblico, fornitori di energia e consumatori industriali. 

Cosa prevede il Piano UE per un’energia accessibile per tutti

Ad annunciare lo stato di implementazione dei contratti tripartiti è stato il Commissario per l’Energia e l’Edilizia Abitativa Dan Jørgensen, che - a margine del Consiglio informale sull’energia tenutosi ieri a Copenaghen - ha dichiarato che i primi settori interessati saranno l’eolico offshore, le reti e lo stoccaggio.

Il concetto di contratti tripartiti per garantire energia a prezzi accessibili per l'industria europea è una delle azioni chiave previste dal Piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili, presentato nel febbraio 2025. Tale tipo di contratto mira a riunire il settore pubblico, i produttori di energia e le industrie che consumano energia per contrastare gli elevati prezzi dell'energia e l'incertezza del mercato e creare così un clima favorevole agli investimenti, favorendo la competitività del settore industriale dell'UE e garantendo al contempo il mantenimento e la creazione di posti di lavoro di qualità.

Contratti tripartiti rinnovabili, come funzionano

L’idea dei contratti tripartiti nasce dalla necessità di affrontare alcune importanti sfide del settore energetico europeo attuale, come l’insufficiente garanzia di energia a prezzi accessibili per le aziende europee, la scarsità di progetti nazionali focalizzati sull’energia pulita nell’Unione e l’instabilità della domande di energia rinnovabile con impatti negativi sulla capacità dei produttori di energia di investire nel settore. 

Più in dettaglio, i contratti settoriali tripartiti riuniranno un trio di attori: settore pubblico, con il supporto di istituzioni finanziarie come la BEI; consumatori industriali; fornitori e produttori di energia. Grazie a tali contratti, i consumatori industriali potranno acquistare una certa quantità di energia rinnovabili ad un prezzo concordato. I fornitori e produttori di energia, d’altra parte, si impegneranno a costruire nuove infrastrutture per generare più energia rinnovabile e, infine, il settore pubblico (insieme alle istituzioni finanziarie pubbliche) forniranno certezza normativa e incentivi a sostegno di questi accordi. 

I primi due contratti settoriali riguarderanno eolico offshore e reti, e lo stoccaggio.  “Sulla base degli obiettivi ambiziosi indicati dagli Stati membri, potremmo avere fino a 88 GW di energie rinnovabili offshore entro la fine di questo decennio e fino a 360 GW entro la metà del secolo”, ha evidenziato Jørgensen.

Per raggiungere tale potenziale, però, è necessario investire anche sullo stoccaggio, motivo per cui il secondo contratto tripartito su cui Bruxelles è al lavoro riguarda proprio questo settore. “Lo stoccaggio di energia consentirà la penetrazione di una maggiore quantità di energia rinnovabile nel nostro sistema, ottimizzando al contempo l'utilizzo della rete e mitigando i picchi di prezzo. A livello UE, alcuni studi indicano una necessità di circa 200 GW di accumulo di energia entro il 2030. Sfruttare questo potenziale incoraggiando maggiori investimenti sarà un obiettivo chiave del nostro contratto tripartito”, ha puntualizzato Jørgensen.

Una volta ultimati questi primi contratti, la Commissione inizierà a valutare l’utilità di contratti anche in altri settori, primi fra tutti il biometano, l’efficienza energetica, l’energia nucleare, l’integrazione energetica dei data center. 

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