Dibattito pubblico - i deputati chiedono estensione alle opere energetiche
Arriva il parere della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati sulla bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) su modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere da sottoporre all'istituto del dibattito pubblico.
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La procedura del dibattito pubblico, ispirata al 'debat public' francese, è oggetto dello schema di DPCM trasmesso dal Governo il 9 gennaio 2018 alle Commissioni di Camera e Senato, in attuazione del nuovo Codice Appalti (D.lgs. 50-2016).
Contesto: cosa prevede lo schema di DPCM
Attualmente, la bozza di decreto dispone di sottoporre a dibattito pubblico i progetti di fattibilità per opere, quali: autostrade e strade extraurbane principali, tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza, aeroporti, porti e terminali marittimi, interventi per la difesa del mare, interporti, elettrodotti aerei, impianti idrici, infrastrutture ad uso sociale, culturale, sportivo, scientifico o turistico, impianti insediamenti industriali.
Il DPCM prevede, poi delle soglie in termini finanziari - 500 milioni di euro per autostrade, strade e ferrovie; 300 milioni di euro per interporti e impianti e insediamenti industriali; 200 milioni di euro per gli aeroporti e i porti - e in termini dimensionali, sempre in base alle tipologie di opere.
Inoltre, la bozza di decreto prevede il dibattito per le opere con soglie dimensionali ridotte al 50% nel caso in cui gli interventi ricadano anche su beni del patrimonio culturale e naturale riconosciuti dall’Unesco e nei parchi nazionali e regionali.
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Il parere della Commissione: favorevole con riserva
Dopo aver esaminato lo schema di DPCM e alla luce del parere del 7 febbraio del Consiglio di Stato, la VIII Commissione della Camera riconosce l'importanza dell’istituto del dibattito pubblico quale "rilevante innovazione" nella normativa sulle gare pubbliche, poichè favorisce la trasparenza delle procedure e promuove la partecipazione dei diversi stakeholder interessati, "facilitando la risoluzione a monte di eventuali conflitti" e consentendo di migliorare la progettazione dei lavori stessi.
Un parere, quello della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, che risulta, dunque, favorevole, ma a due condizioni.
In primis, i deputati ritengono che, tra le varie tipologie di opere da sottoporre all’istituto del dibattito pubblico, debbano essere inserite anche le infrastrutture energetiche.
Inoltre, la Commissione ritiene necessaria l’individuazione di un primo periodo di applicazione del decreto, alla fine del quale si dovrà procedere alla valutazione degli effetti delle disposizioni e, sulla base di questa, alla definizione delle possibili criticità e degli eventuali correttivi da apportare alla normativa.