Nasce il fondo sovrano, il Fondo nazionale del Made in Italy
Nel Ddl Made in Italy arriva il fondo sovrano italiano o, per meglio dire, il Fondo nazionale del Made in Italy. Avrà una dote iniziale di 1 miliardo e avrà il compito di far crescere le filiere strategiche nazionali, anche nell’approvvigionamento delle materie prime critiche.
Cosa prevede il ddl Made in Italy
Mentre si allontana la possibilità di un fondo sovrano europeo per rafforzare la competitività dell'industria UE, i singoli Paesi iniziano a muoversi autonomamente per sostenere le aziende considerate strategiche, in particolare quelle che operano nei settori dell’energia e delle materie prime.
La necessità di dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento delle imprese ha indotto la Commissione europea a lanciare STEP, la Strategic Technologies for Europe Platform. Si tratta del precursore del fondo sovrano europeo, la cui nascita è ostacolata da dibattiti di carattere politico che dividono i Paesi europei. Il compito di STEP è rafforzare la produzione di tecnologie emergenti critiche rilevanti per le transizioni verde e digitale nell'UE e per la sovranità strategica dell'Unione.
In Italia la nascita di un fondo sovrano nazionale è stata annunciata con l’avvio dei lavori nell’ambito del Ddl Made in Italy, il provvedimento recante “disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”.
Il disegno di legge, per la precisione, prevede l’istituzione del Fondo nazionale del Made in Italy, in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Fondo Made in Italy potrà contare su un budget di 1 miliardo, di cui 700 milioni di euro per il 2023 e 300 milioni di euro per il 2024; una dotazione che potrebbe crescere con risorse provenienti da soggetti diversi dalle pubbliche amministrazioni.
Il Fondo nazionale Made in Italy sostiene la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, in coerenza con gli obiettivi di politica industriale ed economica nazionale, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento, riciclo e riuso di materie prime critiche per l'accelerazione dei processi di transizione energetica e a quelle finalizzate allo sviluppo di modelli di economia circolare.
Il Fondo è autorizzato a investire, a condizioni di mercato e nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato, nel capitale di società con sede legale in Italia, non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo.
Foto di greghristov da Pixabay
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