Bilancio europeo: la Commissione modifica la sua proposta per il QFP 2028-2034
La Commissione prova a disinnescare il conflitto con il Parlamento Europeo e ad agevolare il compromesso tra e con gli Stati membri presentando alcune modifiche alla sua proposta di Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Previste aperture su Coesione e PAC, ma l'impianto generale non sembra in discussione.
Lettera del Parlamento UE a von der Leyen: necessarie 7 modifiche al QFP 2028-2034
Secondo quanto rivelato da Politico ed EurActiv, il 9 novembre, alla vigilia dell'incontro odierno con la numero uno del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e con il primo ministro danese Mette Frederiksen, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha raccolto in una lettera alcuni emendamenti al pacchetto QFP 2028-2034 proposto il 16 luglio scorso per facilitare l'avvio dei negoziati sul bilancio europeo post 2027.
Non si tratterebbe però del dietrofront richiesto dal Parlamento Europeo sulla proposta di istituire un Fondo unico in cui far confluire tutti i fondi europei in gestione concorrente, ma - secondo quanto spiegato da un alto funzionario europeo - di "aggiustamenti mirati su aspetti politicamente sensibili, come la PAC e la Coesione".
L'impianto generale proposto dalla Commissione parrebbe quindi essere confermato, ma reso più digeribile attraverso un rafforzamento del ruolo delle Regioni nella programmazione e gestione dei fondi europei pre-assegnati agli Stati membri, in linea con il principio della governance multilivello, e mediante una serie di garanzie a tutela dei fondi per la Politica Agricola Comune e la Politica di Coesione, entro la cornice unitaria dei Piani di partenariato nazionali e regionali.
Tra le modifiche ci sarebbe, ad esempio, la previsione di una nuova quota di risorse blindate (ring-fenced) per la PAC, analoga a quella per i pagamenti diretti, ma destinata questa volta allo sviluppo rurale. In base a questa modifica, all'obiettivo rurale dovrebbe andare almeno il 10% delle risorse di ciascun Piano di partenariato.
Analogamente per la Coesione, in aggiunta ai 218 miliardi già vincolati per le aree meno sviluppate, ulteriori garanzie andrebbero a prevenire il taglio dei fondi strutturali destinati alle regioni rispetto ai livelli attuali, salvaguardando l'accesso alle risorse della Coesione per le regioni più sviluppate.
Tra le aperture della Commissione ci sarebbe anche il riconoscimento di un ruolo più incisivo per il Parlamento Europeo, come rivendicato dai gruppi politici firmatari della lettera alla presidente von der Leyen. Il PE dovrebbe quindi essere maggiormente coinvolto sia nel processo decisionale relativo alla programmazione dei fondi europei, che relativamente alla supervisione del bilancio UE e dei progetti finanziati.
Questo schema dovrebbe facilitare il lavoro alla presidenza danese, che la scorsa settimana ha già sottoposto ai rappresentanti permanenti degli Stati membri una prima bozza di scatola negoziale senza cifre sul bilancio UE post 2027 e che punta a presentare lo schema di compromesso al Consiglio europeo del 18 dicembre. L'obiettivo di Copenaghen è infatti chiudere il suo mandato con un primo accordo di massima sugli elementi più generali del Multiannual financial framework (MFF) entro fine anno.
Per approfondire: La scatola negoziale sul QFP 2028-2034 conferma il Fondo unico per PAC e Coesione
Il successo dell'operazione potrebbe risultare chiaro già mercoledì 12, quando presidenza del Consiglio e Commissione interverranno alla mini plenaria del Parlamento Europeo, a Bruxelles, e parteciperanno ad un dibattito con gli eurodeputati sull'architettura e la governance del bilancio europeo 2028-2034.
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