Imprese creditrici della P.A. per 70 miliardi di euro
Le imprese battono cassa: ammonta a 70 miliardi di euro il credito delle aziende di servizi verso le pubbliche amministrazioni italiane. La stima è stata diffusa dal Taiis (Tavolo interassociativo imprese dei servizi), che ha presentato un esposto alla Commissione Europea sul ritardo nei pagamenti della PA. Di questi 70 miliardi, 30 riguardano il settore della sanità, in cui si registrano i ritardi più evidenti nei pagamenti. Ma la cifra potrebbe anche essere sottostimata rispetto alla realtà. Per rendere l'idea dell'ammontare del credito, i mandati di pagamento delle spese della Regione Campania nel secondo semestre del 2008 ammonterebbero addirittura a 1.400 milioni di euro. Proprio nelle scorse settimane la giunta Bassolino ha stanziato 2 miliardi e mezzo di liquidità per il pagamento dei debiti alle imprese.
Sempre secondo il Taiis, le aziende di servizi sanitarie vengono saldate in media dopo 600 giorni in Lazio, Calabria e Sardegna, dopo 400 giorni in Abruzzo e dopo 360 in Campania e Sicilia. Il risultato è che le aziende operanti nella sanità pubblica, escluse alcune amministrazioni virtuose, “hanno in media un credito che supera il loro fatturato”. Questo, spiega il Taiis, a fronte della direttiva comunitaria n. 35 del 2000, recepita dall'Italia, che fissa in 30 giorni, prolungabili fino a 60, il termine massimo dei pagamenti. In caso di condanna da parte della Commissione, "é stimabile intorno a 16,5 miliardi di euro l'importo riconosciuto come diritto delle imprese ai soli interessi maturati negli ultimi 10 anni", sottolinea Franco Tumino, esponente dell'Associazione nazionale delle cooperative di servizi aderenti a Legacoop.
Tempi di attesa che ormai superano abbondantemente i due anni e che a fine giugno 2008 hanno toccato l’acme dei 839 giorni. Un problema che sfiora il paradosso, pongono in rilievo al Taiis, poiché “soprattutto per le imprese dei servizi che operano nella sanità pubblica, ha raggiunto dimensioni abnormi, con i crediti che hanno superato i fatturati aziendali”.
(Alessandra Flora)