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Le risorse PNRR per i Comuni ammontano a 40 miliardi

Foto di Makalu da PixabayValgono circa 40 miliardi di euro i progetti comunali PNRR che vedranno la luce in questi anni. A fare i conti uno studio della CGIA di Mestre realizzato per conto di ASMEL che mette in fila gli investimenti su asili, rigenerazione urbana e turismo in capo a Comuni e Città Metropolitane.

Le misure e i fondi della Manovra 2022 per gli Enti locali e territoriali

Per non perdere l’occasione offerta dalle risorse del Recovery fund di modernizzare il Paese superando definitivamente quei colli di bottiglia che da decenni ne frenano la crescita, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) punta con decisione anche su enti locali e Comuni.

Circa il 35% dei fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno infatti gestiti dagli enti territoriali (Comuni, Città metropolitane, Regioni e altri enti) che avranno per le mani tra i 66 e i 71 miliardi.

Di questi - stima la CGIA di Mestre in uno studio realizzato per conto dell’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL) e pubblicato l’8 dicembre - ai sindaci “sono potenzialmente destinati quasi 40 miliardi di euro. Si tratta di risorse - specifica lo studio - destinate in senso lato e per larga maggioranza ai Comuni e Città Metropolitane che tuttavia, in modo residuale, potrebbero anche essere utilizzate per Province, Regioni, Autorità d’Ambito ecc”.

In ogni caso si tratta di risorse che “rappresentano il 20% del PNRR”, concentrate soprattutto nella Missioni 5 sulla “Inclusione e coesione” e nella Missione 4 sulla “Istruzione e Ricerca”.

Fonte: CGIA di Mestre

 

PNRR: 4,6 miliardi per gli asili nido

Analizzando i progetti, emerge chiaramente la portata e la varietà dei ruoli che i sindaci sono chiamati a svolgere. Partendo ad esempio dal fronte del “sociale”, il PNRR ha stanziato 4,6 miliardi per migliorare l’offerta educativa rivolta alla prima infanzia, tramite la creazione di quasi 265mila nuovi posti negli asili. Una partita importante che mira ad allargare la platea di donne che, grazie ai servizi nido, possono accedere-rientrare nel mondo del lavoro e che prevede un ruolo attivo per i Comuni.

I sindaci, infatti, saranno direttamente coinvolti nel progetto visto che accederanno alle procedure selettive e condurranno le fasi della realizzazione e della gestione delle opere.

Le risorse del Recovery Plan per le infrastrutture sociali

Il PNRR per i borghi

Per quanto riguarda invece i fondi per cultura e turismo, il PNRR ha stanziato ingenti risorse per il “Piano nazionale borghi” che prevede la realizzazione di 1.300 interventi di valorizzazione di siti culturali e artistici e il target di 250 piccoli Comuni che avranno concluso gli interventi entro il 2026. Stando al cronoprogramma del governo, il decreto del Mibac per l’assegnazione delle risorse dovrebbe arrivare a giugno 2022.

Interessante è anche il programma per valorizzare l'identità di luoghi come parchi e giardini storici. Anche in questo caso l’assegnazione delle risorse è in capo al Ministero dei beni culturali chiamato a pubblicare il decreto sempre entro giugno 2022.

Turismo e cultura 4.0 nel Recovery Plan: dalla rigenerazione dei borghi ai grandi attrattori culturali

I fondi del PNRR per le ciclovie e per la mobilità sostenibile in città

A metà strada tra il sostegno al turismo e quello alla mobilità sostenibile, ci sono invece i 600 milioni di euro per la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche.

A questi si aggiungono poi 3,6 miliardi per la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in: metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km).

E infine ci sono 740 milioni per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica in autostrada (7.500 punti) e nei centri urbani (13.755 hub) e 3,64 miliardi per comprare nuovi bus a basse emissioni.

Nel Recovery Plan 8 miliardi e mezzo per la mobilità sostenibile

Il PNRR per il risparmio energetico e il ciclo dei rifiuti

Tra i fondi stanziati dal PNRR per i Comuni, un altro capitolo di interesse è certamente quello che parla al comparto ambiente. Tra gli interventi previsti, vale la pena ricordare anzitutto la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e l’ammodernamento di quelli esistenti, per i quali nel Piano sono stanziati 1 miliardo e 500 milioni di euro ed è prevista anche un’assistenza tecnica a favore di Comuni e Regioni. Stando al cronoprogramma inviato a Bruxelles, il decreto con i criteri per la selezione dei progetti dovrebbe essere pubblicato entro il mese di settembre.

Altri 6 miliardi, invece, sosterranno interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni.

I fondi ai Comuni per la rigenerazione urbana

Molti anche i progetti di rigenerazione urbana che prevedono una rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare esistente per finalità che vanno dall’edilizia residenziale pubblica ai servizi sociali.

Nel pacchetto di interventi per housing sociale e rigenerazione edilizia, del valore complessivo di oltre 9 miliardi, figurano tre interventi: gli investimenti per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, il programma per la qualità dell’abitare e i Piani urbani integrati.

Sul fronte dei servizi sociali e del sostegno alle fasce più deboli della popolazione (con interventi sia sui servizi che sulle strutture materiali), sono previsti progetti quali:

  • i ”Percorsi di autonomia per persone con disabilità” volti a rinnovare gli spazi domestici in base alle esigenze specifiche dei disabili, trovando nuove aree anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali;
  • Housing temporaneo e Stazioni di posta” che, con i suoi 450 milioni, aiuterà le persone senza dimora ad accedere a una sistemazione temporanea, in appartamenti per piccoli gruppi o famiglie, offrendo anche servizi integrati volti a promuovere l'autonomia e l'integrazione sociale.

PNRR: riforme e digitalizzazione

Infine, ampio spazio alle riforme e agli investimenti per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, inclusa quella locale.

Ad esempio per accompagnare la migrazione della PA al cloud, il PNRR prevede un programma di supporto e incentivo alle amministrazioni locali per il trasferimento di base dati e applicazioni. Le amministrazioni potranno scegliere all’interno di una lista predefinita di provider certificati.

Inoltre, nell’ambito della riforma della Pubblica amministrazione, è prevista un’azione specifica a supporto delle medie amministrazioni locali, Province e Comuni da 25mila a 250mila abitanti, sulla base del modello per il futuro degli ambienti di lavoro definito dalla Commissione europea e denominato “Bricks, Bytes & Behaviours.

Ampio spazio anche all'assistenza tecnica con la creazione di una squadra di circa 1.000 professionisti in forze alle Regioni, che provvederanno a collocarne l’attività presso le amministrazioni territoriali in cui si concentrano i colli di bottiglia. Il pool supporterà ad esempio le amministrazioni nella gestione delle procedure complesse, oppure nel recupero dell’arretrato, e fornirà assistenza tecnica ai soggetti proponenti in fase di presentazione dei progetti.

PNRR: nuovi fondi e più assunzioni per i Comuni

Davanti ad una sfida così grande e colma di rischi, ben evidenziati dalla relazione dell’Ufficio parlamentare di bilancio, in queste settimane il governo ha iniziato ad prevedere una rete di sostegno ai Comuni per la realizzazione degli interventi del PNRR

Il 3 dicembre infatti Governo e ANCI hanno firmato un’intesa che prevede più risorse economiche, più spazi per le assunzioni e più semplificazioni per le amministrazioni comunali alle prese con il Recovery. Il pacchetto prevede infatti una risposta”normativa” ed“ amministrativa, che consentirà a Comuni, Città Metropolitane e Province di disporre, nei prossimi cinque anni, di ulteriori canali di acquisizione delle professionalità necessarie al Piano, prevedendo in particolar modo:

  • Nuovi spazi per le assunzioni a tempo determinato per i Comuni che realizzano interventi del PNRR, scavalcando il vincolo della non superabilità della spesa sostenuta nel 2009. A questo si aggiungono inoltre importanti e crescenti risorse finanziarie in favore dei Comuni, a partire dal 2022;
  • L'istituzione di un Fondo da 30 milioni di euro per piccoli Comuni (quelli sotto i 5mila abitanti) che, nonostante i nuovi spazi per le assunzioni, non dispongano di risorse per farlo;
  • Un Fondo per Comuni del Sud con cui si stanziano 67 milioni di euro per assunzioni di professionisti e esperti da destinare alle Municipalità del Mezzogiorno.

L'Helpdesk PNRR per i piccoli Comuni

Sul fronte dell’assistenza è sicuramente rilevante l'apertura dell’Helpdesk per i piccoli Comuni presso il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie (Presidenza del Consiglio) che, nelle intenzioni del governo, mira ad essere molto più di una semplice email a cui i sindaci potranno scrivere.

“I quesiti raccolti - spiegano infatti dal Dipartimento - andranno a costituire una pagina web di domande e risposte a disposizione di tutti i Comuni interessati” che, sempre in quella pagina, potranno trovare anche i bandi e gli avvisi pubblici rivolti proprio alle amministrazioni cittadine.

Il supporto tecnico e operativo di Invitalia per rafforzare la qualità della spesa pubblica

All'Helpdesk si è aggiunto infine l'accordo tra l'Anci e Invitalia per accelerare la realizzazione degli interventi del PNRR. L'intesa annunciata il 24 novembre nasce infatti con l'obiettivo di condividere soluzioni per realizzare interventi e progetti del Piano di competenza di Comuni e Città metropolitane, migliorare la “capacity building” degli enti e definire programmi di intervento sostenibili, innovativi e rapidi, rafforzando la qualità della spesa pubblica. 

Più nello specifico si tratta di un accordo di durata quinquennale che prevede la fornitura, da parte di Invitalia, di un supporto tecnico e operativo ai Comuni e alle Città metropolitane. L'Agenzia nazionale per lo sviluppo fungerà, inoltre, anche da centrale di committenza, mettendo a disposizione un percorso standard delle procedure di evidenza pubblica.

Foto di Makalu da Pixabay