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Carta Valore 2026: come funziona il nuovo bonus cultura in Manovra

Carta Valore - Foto di Jose Antonio Gallego Vázquez da PexelsTra le misure del pacchetto cultura previsto dal disegno di legge di Bilancio 2026, attualmente in prima lettura al Senato, c'è anche la Carta Valore: una tessera digitale destinata ai diplomati delle scuole superiori per l’acquisto di libri, ingressi ai musei, strumenti musicali, biglietti per teatro e cinema.

Manovra 2026: le misure per famiglie, imprese e investimenti

Oltre alla Carta Valore, il testo della Manovra 2026 prevede, almeno per ora, poche altre misure dedicate alla cultura. Tra queste, un Fondo dedicato ai musei e alcune modifiche alla Legge Cinema.

Cos'è e come funziona la Carta Valore 2026?

Pensata per promuove l'accesso alla cultura da parte delle nuove generazioni, la Carta Valore è una tessera elettronica rivolta ai giovani che, a partire dall’annualità 2026, conseguono il diploma di maturità (o un titolo equivalente) entro i 19 anni, senza interruzioni nel percorso formativo.

La misura sarà attiva a decorrere dal 2027 e andrà a sostituire due bonus cultura attualmente attivi, ossia la Carta del merito e la Carta cultura giovani, che estingueranno i propri effetti nel 2026.

Con la Carta elettronica Valore, ai neodiplomati sarà assegnato un credito da utilizzare per l’acquisto di beni e servizi culturali, tra cui: biglietti per spettacoli teatrali e cinematografici, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche digitali, musica registrata, strumenti musicali, ingressi a musei, mostre ed eventi culturali, corsi di musica, teatro, danza o lingua straniera. La tessera verrà attribuita nell’anno successivo al conseguimento del diploma.

La Carta è concessa nel rispetto del limite massimo di spesa di 180 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027. Inoltre il testo prevede che le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e non rilevano ai fini del computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

Gli importi nominali da assegnare, i criteri e le modalità di attribuzione e utilizzo della Carta Valore saranno definiti, con decreto annuale, dal ministro della Cultura, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze e con il ministro dell'Istruzione e del Merito, entro il 30 settembre di ciascun anno.

In caso di violazioni delle norme di riferimento, il ministero della Cultura può procedere alla disattivazione della carta, alla cancellazione dall’elenco delle strutture, delle imprese o degli esercizi commerciali accreditati, al diniego dell’accredito o al recupero delle somme indebitamente percepite non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese non ammissibili. Inoltre, è prevista la facoltà di adottare provvedimenti cautelari, come la sospensione dell’erogazione degli accrediti o, in caso di condotte gravi o reiterate, la sospensione dall’elenco dei soggetti accreditati. A carico dei trasgressori, il prefetto può disporre una sanzione amministrativa e la sospensione dell'attività della struttura, impresa o esercizio commerciale sanzionato per un periodo non superiore a 60 giorni.

Le altre misure per la Cultura in Manovra

Oltre alla Carta Valore, la versione preliminare della Manovra 2026 prevede anche altre iniziative a sostegno della cultura, tra cui l'istituzione del Fondo nazionale per il federalismo museale (FNFM) e alcune modifiche alla disciplina del cinema e dell’audiovisivo.

Fondo nazionale federalismo museale (FNFM)

Con una dotazione pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026, il FNFM avrà il compito di garantire un sostegno strutturale ai musei e ai luoghi della cultura non statali, con particolare riguardo alla copertura dei fabbisogni di gestione ordinaria e alle attività di valorizzazione, come il rinnovo degli apparati didattici, piccole modifiche agli allestimenti e l’organizzazione di eventi.

Istituito presso il ministero della Cultura, il Fondo si inserisce nell’ambito delle politiche di potenziamento del sistema museale nazionale e risponde agli obiettivi del Piano Olivetti per la Cultura, volto a rendere i musei propulsori di crescita delle comunità locali e delle aree periferiche. Il piano di riparto delle risorse del FNFM verrà stabilito con apposito decreto del ministro della Cultura, di concerto quello dell’Economia e delle Finanze.

Legge Cinema (Legge n. 220-2016)

Per quanto riguarda il cinema e l’audiovisivo, la nuova legge di Bilancio introduce alcune modifiche alla legge n. 220-2016, allo scopo di razionalizzare le disposizioni relative al finanziamento pubblico del settore.

Tra le novità c'è la rimodulazione dell’importo minimo del livello di finanziamento degli interventi a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo, fissato in 550 milioni di euro per il 2026 e 500 milioni di euro annui a decorrere dal 2027.

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