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Manovra 2026, vertice di maggioranza: intesa su affitti brevi, ISEE e dividendi

 

Giorgetti - Photo credit: Palazzo ChigiDopo il vertice di maggioranza di ieri sul DDL di Bilancio 2026 sembra che il governo abbia trovato l’intesa su alcuni dei fronti caldi che restavano ancora aperti. Intanto la discussione della Manovra 2026 in Aula in Senato è stata calendarizzata per il 15 dicembre, mentre sono 105 gli emendamenti segnalati dichiarati inammissibili e che potranno essere sostituiti (o modificati) dai gruppi.

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Prosegue, dunque, il lavoro di governo e parlamento sul Disegno di legge di Bilancio 2026. Da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che la nuova riunione di maggioranza sulla Manovra “si è svolta in un clima di grande condivisione” e ha portato all’intesa “su alcune questioni ancora aperte. In particolare - si legge nella nota rilasciata dopo il vertice - si è trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione ISEE sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine”. Al termine della riunione di giovedì scorso, però, la RAI ricorda che Palazzo Chigi aveva elencato i cinque temi su cui approfondire il confronto in vista dell’incontro di ieri: la cedolare secca sugli affitti brevi, l’estensione dell’iperammortamento richiesta da Confindustria, il regime fiscale sui dividendi per società e imprenditori, la soglia che esclude la prima casa dal calcolo dell’Isee e alcune misure per far emergere l’oro da investimento, cioè lingotti e monete, ill cui emendamento (a firma Lucio Malan) è stato ritenuto nel frattempo ammissibile.

Intanto al Senato si è concluso il vaglio dei 440 emendamenti segnalati, con l'individuazione di 105 inammissibili di cui 18 per materia e 87 per un tema di coperture. Per i primi, i gruppi hanno la possibilità di sostituirli con un pari numero di proposte da presentare entro 24 ore. Per gli emendamenti inammissibili per un tema di coperture, invece, le proposte potranno eventualmente anche essere rimodulate in modo da ovviare ai riscontri sollevati.

Per quanto concerne invece l’approvazione del DDL di Bilancio 2026, dal calendario dei lavori dell'Assemblea fino all'8 gennaio 2026 emerge che l’approvazione in Aula al Senato è prevista per il 15 dicembre. Il testo sarà poi trasmesso alla Camera che molto probabilmente, come di consueto, provvederà a confermarlo senza modifiche. In caso di eventuali modifiche, invece, il provvedimento dovrà tornare in Senato entro il 29 dicembre.

Manovra 2026 da 18,7 miliardi

Numeri alla mano, la Manovra 2026 prevede interventi per 18,7 miliardi di euro, di cui 4,9 miliardi sono destinati a coprire i tagli alle tasse dei lavoratori per irrobustire le buste paga, altri 3 miliardi vanno a sostegno delle imprese, mentre 1,6 miliardi sono stanziati per le famiglie.

Si tratta della Legge di bilancio più leggera degli ultimi 10 anni e oltre, che avrà un impatto stimato sul PIL del prossimo anno pari a zero, con coperture date, oltre che dagli effetti del miglioramento del quadro di finanza pubblica e dalle risorse liberate dalla rimodulazione del PNRR, da un mix di tagli e di entrate.

A fronte di un bassissimo livello di indebitamento, sul versante dei tagli la Manovra 2026 prevede una grande operazione di spending review dei Ministeri. Quelli più colpiti sono il MEF, il Ministero per le infrastrutture e i trasporti (MIT) e quello dell’ambiente e sicurezza energetica (MASE).

Fronte entrate, invece, è atteso anzitutto il contributo a carico delle banche. Si tratta di “un mix di interventi in parte di carattere strutturale e in parte di misure limitate nel tempo - ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa del 17 ottobre scorso - dove figurano misure come l’aumento dell’Irap o la possibilità di liberare riserve, solo per citarne alcune. “Tutte misure assorbibili dal sistema senza contraccolpi", ha sottolineato Giorgetti.

Ulteriori introiti si attendono dalla pace fiscale, mentre altre risorse arriveranno da un mix di entrate e coperture come ad esempio le misure di contrasto agli inadempimenti in materia di imposta sul valore aggiunto o quelle di contrasto alle indebite compensazioni, nonché dalle disposizioni in materia di accisa sui tabacchi lavorati e di imposta di consumo sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo, solo per citarne alcune.

Manovra 2026: le misure per le famiglie

Entrando nel merito delle misure, la prima grande area prioritaria su cui interviene la Manovra 2026 è quella delle famiglie.

Per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie italiane, la Legge di bilancio 2026 prevede il taglio della seconda aliquota Irpef di due punti percentuali, che passa dal 35% al 33%, per i redditi da 28mila a 50mila euro. Inoltre si introducono disposizioni in materia di detassazione del trattamento accessorio del personale delle amministrazioni pubbliche e un regime fiscale agevolato per i rinnovi contrattuali, i premi di produttività e il lavoro notturno e festivo dei dipendenti del settore privato. Mentre, per quanto concerne i buoni pasto, viene innalzato da 8 a 10 euro il ticket esente da tasse.

La Manovra 2026 aumenta anche la dotazione della Carta “Dedicata a te” -  il contributo economico una tantum di 500 euro destinato all'acquisto di beni alimentari di prima necessità - incrementandola di 500 milioni di euro l’anno, sia per il 2026 che per il 2027.

Sempre per venire incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà, la Manovra 2026 modifica anche la disciplina dell’assegno di inclusione (ADI) prevedendo che il beneficio economico sia erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e possa poi essere rinnovato per periodi ulteriori di 12 mesi, ripresentando una nuova domanda. In questo modo il governo elimina il mese di pausa tra un assegno e l’altro, che aveva reso necessario un apposito contributo straordinario. Infine, tra le altre misure a sostegno dei redditi più bassi, si segnala l'aumento delle pensioni in favore dei soggetti in condizioni disagiate.

Nel pacchetto famiglie anche la riforma della disciplina per il calcolo dell’ISEE, che prevede anche la rimozione del valore della prima casa dal calcolo dell’indicatore. In questo modo si amplia la platea dei beneficiari di una serie di sostegni a cui si accede in base all’ISEE.

A sostegno della natalità, invece, la nuova legge di bilancio proroga al 2026 e potenzia di 20 euro (da 40 a 60 euro) il bonus mamme lavoratrici, che spetta alle madri con almeno due figli e reddito annuo non superiore a 40mila euro. Sempre sul fronte natalità, la Manovra interviene anche sul congedo parentale estendendo il periodo per fruire del beneficio facoltativo e raddoppiando i giorni di astensione dedicati all'assistenza per la malattia degi figli minori.

Infine, sempre per sostenere le famiglie, la Legge di bilancio prevede da un alto l'istituzione del Fondo per le attività socio educative a favore dei minori, del Fondo per le iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare e del Fondo per la concessione di un contributo per il sostegno abitativo dei genitori separati e divorziati; dall’altro opera il rifinanziamento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza. 

Per approfondire: Manovra 2026, dal bonus mamme al congedo parentale, le misure per le famiglie

Gli incentivi per le assunzioni nella Manovra 2026

L’articolo 37 della Legge di bilancio 2026 stanzia 825 milioni di euro nel triennio 2026-2028 per riconoscere un esonero parziale dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, al fine di sostenere le assunzioni di donne e giovani nonché per promuovere l’occupazione nei territori della ZES Unica Sud.

La Manovra proroga inoltre al 2026 l’esonero della contribuzione addizionale per le unità produttive di imprese nelle aree di crisi industriale complessa previsto dall’articolo 6 del decreto-legge 26 giugno 2025, n. 92, per un periodo massimo di 12 mesi. 

Sempre sul fronte assunzioni, nella Manovra 2026 figura anche nuovo esonero contributivo per i datori di lavoro privati che, a decorrere dal 1° gennaio 2026, assumono donne, madri di almeno 3 figli di età minore di 18 anni, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.

Infine, per favorire la conciliazione vita privata-lavoro, si riconosce la priorità di accesso al part-time ai lavoratori (donne e uomini) con almeno 3 figli conviventi. Per incentivare le imprese ad applicare questa priorità, la Manovra 2026 riconosce ai datori di lavoro privati - che consentono la trasformazione, senza riduzione del complessivo monte orario di lavoro - l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali, per un periodo massimo di 24 mesi, nel limite massimo di 3.000 euro su base annua.

Per approfondire: Legge di Bilancio, gli incentivi per le assunzioni 2026

Gli incentivi per le imprese nella Legge di bilancio 2026

Sul fronte degli incentivi a sostegno degli investimenti delle imprese, la Manovra 2026 reintroduce anzitutto l’iperammortamento, cioè la maggiorazione del costo di acquisto di un bene strumentale nuovo, ai fini delle imposte, a favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa. Allo stato attuale la copertura per l'iperammortamento è solo annuale, anche se Confindustria preme per uno stanziamento almeno triennale per permettere alle imprese di programmare e realizzare adeguatamente gli investimenti.

La Legge di bilancio 2026 rifinanzia poi una serie di altre agevolazioni. E’ il caso del credito d’imposta per la ZES Unica, che nel 2026 potrà contare su 2,3 miliardi di euro, nel 2027 su 1 miliardo e nel 2028 su 750 milioni di euro. Al tax credit Zone logistiche semplificate (ZLS), nel triennio 2026-2028, vanno invece 100 milioni di euro l’anno.

Una iniezione di risorse arriva anche per la Nuova Sabatini, per la quale sono stanziati 650 milioni di euro tra il 2026 e il 2027.

Per il settore del turismo, invece, la Manovra 2026 rifinanzia alcune agevolazioni, inclusi i contratti di sviluppo turismo a cui sono destinati 550 milioni tra il 2026 e il 2029.

Lato internazionalizzazione, la Legge di bilancio 2026 interviene su vari fondi in capo alla Farnesina, inclusa la Sezione venture capital e investimenti partecipativi del Fondo 394 gestito da SIMEST, per la quale sono strazianti 100 milioni di euro.

La Manovra 2026 assegna anche 2,1 milioni al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell'acquacoltura, mentre fronte investimenti pubblici la Legge di bilancio 2026 rifinanzia i contratti di programma e di servizio infrastrutture con Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. e ANAS s.p.a. per 0,18 miliardi nel 2026, 2,35 miliardi nel 2027, 3 miliardi nel 2028, e 0,09 miliardi a decorrere dal 2029.

Per approfondire: Gli incentivi per le imprese nella Manovra 2026

Manovra 2026: il Fondo per la programmazione della ricerca

Per quanto concerne le università, gli enti pubblici di ricerca vigilati dal Ministero dell’università e della ricerca (MUR), nonché le Istituzioni dell’alta formazione artistica musicale e coreutica (AFAM), la Legge di bilancio 2026 prevede l’istituzione del Fondo per la programmazione della ricerca (FPR) per finanziare progetti di ricerca di base e applicata.

Si tratta di un Fondo al cui interno confluiscono le risorse di una serie di altri fondi. In tale contesto, la dotazione iniziale del FPR è pari a 259,02 milioni di euro nel 2026, 257,63 milioni euro nell’anno 2027, 285,7 milioni nell’anno 2028, 665,9 milioni per ciascuno degli anni 2029 e 2030, 687,83 milioni per l’anno 2031 ed 483,76 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2032.

A tali risorse si aggiungono 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026, da destinare al finanziamento di Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN).

I finanziamenti per la ricerca di base e applicata saranno definiti sulla base di un Piano triennale della ricerca comprensivo di un cronoprogramma di finanziamento triennale, aggiornabile annualmente, che verrà approvato con un decreto del MUR entro il 31 gennaio del primo anno del triennio di riferimento. Tale decreto disciplinerà anche - rispetto al triennio di riferimento - gli obiettivi, le caratteristiche delle attività e dei progetti, le modalità e i tempi di attivazione, le misure delle agevolazioni e dei contributi, le modalità della loro erogazione, i tempi di definizione delle procedure e delle singole fasi nonché i requisiti di accesso alle risorse.

In questo modo, entro il 30 aprile di ogni anno del triennio, la Manovra prevede che siano adottati i bandi competitivi previsti per l’assegnazione delle risorse programmate. 

Manovra 2026: le misure per la cultura

Tra le misure in materia di cultura, invece, si segnala la Carta Valore con cui i giovani potranno comprare libri, biglietti del cinema, abbonamenti a quotidiani, strumenti musicali, etc. La carta, infatti, verrà assegnata ai soggetti che, a partire dall’anno 2026, hanno conseguito, non oltre l'anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale presso istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati. La carta sarà assegnata nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma, a decorrere dal 2027.

Viene inoltre istituito il Fondo nazionale per il federalismo museale da 5 milioni, con cui assicurare uno strumento di sostegno strutturale ai musei e ai luoghi della cultura non statali con particolare riferimento alla copertura dei fabbisogni sia di gestione ordinaria che di valorizzazione come il rinnovo degli apparati didattici, piccole modifiche allestitive, l'organizzazione di eventi.

Per approfondire: Manovra 2026, la Carta Valore e gli altri fondi per la cultura

Misure per ricostruzione e sicurezza

Tra le misure relative alle calamità naturali, si segnala quella prevista dall'articolo 111 della Legge di bilancio 2026. Si tratta dell'istituzione di un Fondo da 350 milioni di euro per il 2026 con cui concedere contributi a soggetti privati finalizzati alla realizzazione di interventi volti alla riduzione dell’esposizione ai rischi nel territorio nazionale. 

Inoltre, sempre in materia di sicurezza e protezione civile, la Legge di bilancio 2026 rifinanzia da un lato il Fondo emergenze nazionali, stanziando 300 milioni di euro nel 2026, e circa 400 milioni annui nel 2027 e nel 2028; dall’altro le misure in favore dei territori colpiti da eventi catastrofali, prevedendo risorse pari a 500 milioni annui nel 2026 e 2027 e 400 milioni nel 2028.

Per approfondire: Sisma e altre calamità, le misure della Manovra 2026 per la ricostruzione

In legge di bilancio i Bonus casa 2026

Nella Manovra trova spazio anche il capitolo dei bonus casa, che nel 2026 saranno prorogati alle stesse condizioni previste per l’anno 2025: la detrazione per le ristrutturazioni e l’ecobonus sarebbero quindi confermati al 50% per le sole prime case e al 36% per le seconde case, con tetto massimo di spesa fissato a 96mila euro. Il decalage  è previsto invece nel 2027.

Confermata anche la proroga al 2026 del bonus mobili, che continuerà a prevedere una detrazione del 50% per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici per arredare immobili che sono stati oggetto di lavori di ristrutturazione, con il tetto di spesa agevolabile confermato a 5 mila euro.

Per approfondire: La proroga dei bonus casa in Legge di bilancio 2026

Manovra 2026 e Fondo sociale clima

La Legge di bilancio 2026 delinea anche le aree di intervento del Fondo sociale clima, lo strumento europeo istituito dal pacchetto Fit for 55 a sostegno dei soggetti più vulnerabili - come famiglie in condizioni di povertà energetica e microimprese - alle prese con i costi legati alla transizione ecologica, in particolare nei settori dell’edilizia abitativa e dei trasporti.

L’articolo 133 della Manovra 2026, infatti, prevede che le risorse destinate all’Italia dal Fondo sociale clima siano utilizzate anzitutto per iniziative di contrasto al disagio abitativo e a favore dell’edilizia sociale, inclusi gli interventi del Piano casa Italia. Una parte delle risorse sarà però impiegata anche per finanziare misure di promozione della mobilità sostenibile, con particolare riferimento al Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile.

Per approfondire: Il Piano Sociale per il Clima italiano nella Manovra 2026

Le misure di carattere fiscale della Manovra 2026 per banche e imprese

Dal momento che una quota di copertura della Legge di bilancio 2026 deriva dalle banche, gli istituti bancari sono destinatari di un articolato insieme di misure, su cui si è soffermata anche l’audizione dell’Associazione Bancaria Italiana: il maggior gettito che ne deriva per le banche per il quadriennio 2026-2029 ammonta, secondo le stime ABI, a circa 9,6 miliardi di euro.

Ad esempio, all’articolo 21 è previsto l’aumento di due punti percentuali delle aliquote IRAP per banche, intermediari finanziari e imprese di assicurazioni, relativamente ai periodi d’imposta 2026, 2027 e 2028. “Tenuto conto che per la generalità delle imprese l’aliquota IRAP è il 3,90% e che le banche e gli intermediari finanziari, già sono soggetti a una maggiorazione di 75 centesimi - spiega l’ABI - l’aliquota IRAP passa da 4,65% a 6,65%. Considerando altresì delle ulteriori maggiorazioni regionali applicata nella generalità dei casi alle banche, l’aliquota complessiva si attesta intorno al 7,40%”, conclude l’Associazione.

L’articolo 33, invece, prevede la limitazione alla deducibilità IRES degli interessi passivi di banche e intermediari finanziari (oggi prevista in misura totale), per i quattro periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2025, con aliquote di indeducibilità decrescenti nei 4 anni.

Vi sono poi una serie di altre misure fiscali rivolte ad una platea più ampia di soggetti. E’ il caso, ad esempio, dell’articolo 15 che prevede la revisione del sistema impositivo delle plusvalenze patrimoniali nell’ambito della disciplina del reddito di impresa. Tale revisione si sostanzia in una ridefinizione delle regole di rateizzazione della tassazione delle plusvalenze realizzate, a partire dall’anno d'imposta 2026, a seguito della cessione di beni, di aziende o rami d’azienda.

L’articolo 16, invece, riapre i termini per l’affrancamento straordinario delle riserve per il 2025, previo il pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, dell’IRAP e di eventuali addizionali o maggiorazioni, con aliquota del 10%, da versare in quattro rate annuali.

Infine, tra gli altri, si segnala l’articolo 26 che estende – a decorrere dal 1° luglio 2026 – l’ambito soggettivo e oggettivo del divieto di compensazione dei crediti agevolativi con i debiti relativi a contributi previdenziali e premi INAIL, ad oggi limitato alle banche e agli altri intermediari finanziari e ai cd. bonus edilizi. Una misura che ha suscitato molte polemiche da parte delle imprese, con Confindustria che nel corso dell’audizione del 4 novembre ne ha chiesto l’abrogazione.

I Fondi per la sanità e il capitolo difesa

Last but least, i capitoli sanità e difesa. Nel primo caso, la Manovra 2026 prevede una nuova iniezione di risorse per la sanità, andando ad integrare gli stanziamenti della legge di bilancio 2025 con ulteriori 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per ciascuno anno del biennio 2027-2028. Tra le priorità di spesa, nuove assunzioni e aumenti al personale del comparto. Tuttavia, secondo un’analisi della Fondazione Gimbe, nonostante la Manovra 2026 assegni alla sanità 7,7 miliardi per il triennio 2026-2028, in rapporto al PIL, la quota di ricchezza del Paese destinata alla sanità, dopo un lieve aumento nel 2026, scenderà sotto la soglia del 6% nel 2028.

Per quanto concerne invece il capitolo difesa, in conferenza stampa la premier ha spiegato che "con questa legge di bilancio, l’Italia rispetta la traiettoria sul deficit che ci permette di accedere a Safe”, lo strumento di prestito del pacchetto RearmEurope per aumentare gli investimenti nel settore difesa e sicurezza, in ottemperanza degli impegni internazionali assunti dal governo. Nel 2026, infatti, l’Italia dovrà investire 3,5 miliardi di euro in più in spese militari, ovvero lo 0,15% del Pil. Stessa cifra anche nel 2027, mentre nel 2028 gli investimenti dovranno aumentare di 5 miliardi. Il target finale è di 12 miliardi di euro.

Per maggiori informazioni, consulta il testo della Legge di bilancio e le relazioni illustrative

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