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Semestre europeo 2025, le raccomandazioni all'Italia

 

Photo credit: European Union, 2025 - Source: EC - Audiovisual Service - Photographer: Dati BendoOk dell'Ecofin alle raccomandazioni specifiche per Paese (Country-specific recommendations - CSR) sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio degli Stati membri adottate dalla Commissione Europea il 4 giugno nell'ambito del pacchetto di primavera del Semestre europeo. Tra le raccomandazioni all'Italia, il potenziamento della spesa in difesa.

Semestre Europeo: in Italia occupazione critica per Sud, donne e giovani

Il richiamo a rafforzare la spesa complessiva per la difesa e la sicurezza è, insieme al tema della competitività, il tratto comune alle country-specific recommendations (CSRs) 2025 adottate dall'Ecofin l'8 luglio nell'ambito del Semestre europeo, il processo che consente agli Stati membri di coordinare le loro politiche economiche, occupazionali e fiscali.

Sempre nell'ambito del Semestre europeo, il Consiglio ha aperto una nuova procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) nei confronti dell'Austria e ha rivisto il percorso di spesa netta della Romania in considerazione della mancanza di un'azione efficace nell'ambito della sua PDE, originariamente aperta nel 2020.

Dal Consiglio è arrivato anche l'ok all'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale nell'ambito del Patto di stabilità e crescita per 15 Stati membri - Belgio, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia - che hanno richiesto di farvi ricorso per aumentare la spesa nazionale per la difesa.

Via libera definitivo, infine, anche all'ingresso della Bulgaria quale 21esimo membro dell'eurozona dal 1° gennaio 2026.

Il pacchetto di primavera del Semestre europeo 2025

Come spiegato dal commissario per l'economia, Valdis Dombrovskis, illustrando il pacchetto di primavera e le raccomandazioni specifiche per paese, le priorità "di quest'anno possono essere riassunte in due parole: competitività e sicurezza. In effetti, questo ci riporta alle basi del progetto europeo: pace e prosperità. Sebbene l’obiettivo principale del semestre europeo rimanga la sostenibilità di bilancio e la stabilità macroeconomica, esso è anche un meccanismo fondamentale per coordinare la nostra spinta comune a favore della competitività, della sicurezza, della resilienza e della prosperità sostenibile”.

Le relazioni per paese 2025 valutano gli sviluppi economici, occupazionali e sociali in ciascuno Stato membro, in linea con le priorità stabilite nella Bussola per la Competitività. In particolare, gli Stati membri sono incoraggiati a rafforzare la loro competitività colmando il divario in materia di innovazione, promuovendo la decarbonizzazione in linea con il patto per l'industria pulita, riducendo le dipendenze eccessive, aumentando la sicurezza e la resilienza, anche sviluppando capacità di difesa e promuovendo competenze e posti di lavoro di qualità, garantendo nel contempo l'equità sociale. Le relazioni per paese di quest'anno fanno inoltre il punto sull'attuazione dei PNRR e dei Programmi della Politica di coesione 2021-2027, su cui un'accelerazione è essenziale in vista della fine dell'operatività del Dispositivo per la ripresa e la resilienza nel 2026.

Insieme alle CSRs, il 4 giugno la Commissione europea ha pubblicato anche una comunicazione sul Recovery and Resilience Facility, per fornire orientamenti agli Stati membri su una chiusura agevole ed efficace dello strumento, e la valutazione dei progressi compiuti dai 27 nell'ambito del quadro di governance revisionato. Per gli Stati membri soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) - Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia - la Commissione non ha ritenuto necessario adottare ulteriori misure in questa fase.

La Commissione europea ha proposto anche degli orientamenti aggiornati per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione. In continuità con le linee guida adottate nel dicembre 2024, gli orientamenti affrontano sfide quali le carenze di competenze e di manodopera e la necessità di competenze di base e digitali nell'era dell'intelligenza artificiale, ma con un focus sulle nuove iniziative e priorità strategiche dell'UE, come l'Unione delle Competenze e la Bussola per la Competitività.

Spring Package 2025

Ok alle raccomandazioni paese. Le richieste dell'UE all'Italia

Per quanto riguarda l'Italia, le raccomandazioni adottate dalla Commissione il 4 giugno e oggi approvate dal Consiglio in sede Ecofin sollecitano anzitutto il "potenziamento della spesa e della prontezza complessive in materia di difesa e sicurezza, assicurando nel contempo la sostenibilità del debito in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025". L'Italia è infatti invitata a investire maggiormente in difesa, ma allo stesso tempo è chiamata a rispettare i tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati per porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo.

Roma deve poi portare avanti le riforme e gli investimenti che ne hanno giustificato l'accesso alla proroga del periodo di aggiustamento a 7 anni, in particolare rendendo "il sistema fiscale più propizio alla crescita, contrastando ulteriormente l'evasione fiscale, riducendo il cuneo fiscale sul lavoro e le restanti spese fiscali, comprese quelle collegate all'imposta sul valore aggiunto e alle sovvenzioni dannose per l'ambiente, e aggiornando i valori catastali sulla base dell'impegno assunto nel piano strutturale di bilancio di medio termine nell'ambito di una più ampia revisione delle politiche abitative, garantendo nel contempo l'equità". In generale, efficienza ed efficacia della spesa pubblica devono migliorare, anche tenendo conto di uno scenario di invecchiamento della popolazione che getta ombre sulla crescita potenziale e sulla sostenibilità di bilancio.

Non manca la raccomandazione ad accelerare l'attuazione del Piano per la ripresa e la resilienza (PNRR), compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, e dei Programmi della Politica di coesione a valere sui fondi FESR, JTF, FSE+, anche "sfruttando le possibilità offerte dal riesame intermedio", dal programma InvestEU e dalla piattaforma STEP per le tecnologie strategiche per l'Europa.

L'innovazione si conferma una priorità chiave su cui l'Italia deve puntare maggiormente, "rafforzando ulteriormente i collegamenti tra imprese e università, gli appalti per l'innovazione, il venture capital aziendale e le opportunità per i talenti", ma anche "operando una maggiore apertura alla commercializzazione dei risultati della ricerca e migliorando il percorso professionale dei ricercatori". Più in generale, le raccomandazioni sottolineano l'importanza di mettere in campo e attuare una strategia industriale, anche come antidoto alle disparità Nord-Sud. Tornano anche i richiami ormai noti a investire per una maggiore efficacia della pubblica amministrazione, a ridurre i tempi e l'arretrato della giustizia, a garantire la concorrenza, in particolare nei servizi pubblici locali, nei servizi alle imprese e nel comparto ferroviario, a superare "le inefficienze nella gestione delle risorse idriche e dei rifiuti".

Sul fronte dell'occupazione, il documento chiede di "promuovere la qualità del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, anche per sostenere salari adeguati, e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare dei gruppi sottorappresentati", giovani e donne. Uno sforzo che dovrà accompagnarsi ad investimenti e politiche per "l'accesso a prezzi abbordabili a un'assistenza di qualità all'infanzia e a lungo termine" e per la formazione e l'aggiornamento delle competenze, in particolare nei comparti ad alta crescita. 

Raccomandazione del Consiglio sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio dell'Italia

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