Cosa prevede la visione globale su energia e clima dell’UE
La Commissione europea ha presentato una nuova strategia in materia di clima ed energia per garantire la leadership dell’UE nel processo di transizione ecologica a livello globale, affrontando al contempo le sfide in materia di sicurezza che mettono in pericolo gli interessi europei e dei Paesi partner.
Cosa prevede il Clean Industrial Deal
La visione appena presentata dalla Commissione aggiunge una prospettiva globale al Clean Industrial Deal (Patto per l’industria pulita in italiano), la roadmap di Bruxelles che ha l'obiettivo di sostenere la competitività e la decarbonizzazione dell’industria europea.
Con questa nuova strategia, l’Unione promuove partenariati bilaterali e le alleanze multilaterali (esistenti e nuove), per sostenere un’azione climatica basata sulla cooperazione internazionale assicurando al contempo il ruolo competitivo dell’Europa nel processo di transizione. In questo modo, Bruxelles punta inoltre ad assicurare i benefici derivanti dalla transizione pulita sia ai Paesi membri che ai partner dell’UE, in linea con gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi del 2015.
Tra le altre cose, la visione propone di aumentare la capacità di produzione di tecnologie pulite dell’UE per raggiungere il 15% del mercato tecnologico globale, migliorando nel contempo la sua competitività industriale, come previsto dal Patto per l'industria pulita.
“Il mondo ha bisogno di una strategia di sviluppo equa e verde e l'Europa sa come realizzarla. Possiamo trasformare i valori in valore verso una società a prova di clima. Le nostre aziende hanno decenni di esperienza nel trasformare elevati standard sociali e ambientali in una prosperità duratura. Siamo partner affidabili e siamo pronti a promuovere una prosperità sostenibile e resiliente in tutto il mondo”, ha commentato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva.
Visione UE per l’energia e il clima: le azioni principali
La visione globale dell'UE in materia di clima ed energia presenta una serie di azioni strategiche per l'impegno globale in materia, al fine di guidare la transizione pulita, la competitività, le tecnologie e gli investimenti green. Nonostante le criticità, infatti, la transizione ecologica è ormai una realtà: basti pensare che a livello globale, sottolinea la Commissione, gli investimenti green hanno superato i finanziamenti per i combustibili fossili, con un rapporto 2 a 1.
Tra le azioni indicate nel documento della Commissione, anzitutto vi è l’incoraggiamento di consessi e iniziative multilaterali e bilaterali per rispettare gli impegni dell'Accordo di Parigi e del Global Stocktake. Producendo solo il 6% delle emissioni GHG globali (contro il 29% della Cina e l’11% degli USA) e avendo ridotto le proprie emissioni del 37% rispetto al 1990, l’Unione è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
In secondo luogo, l’Esecutivo europeo intende promuovere le imprese dell'UE nel settore delle tecnologie pulite a livello internazionale e aumentare gli investimenti a favore di modelli imprenditoriali resilienti ai cambiamenti climatici. Ad esempio, in linea con quanto previsto dal Net Zero Industry Act, l’UE mira a raggiungere un obiettivo del 15% della produzione globale di tecnologie pulite. L’obiettivo è adottare strumenti di difesa commerciale per contrastare gli effetti negativi della politica industriale aggressiva della Cina, che è sostenuta da una sovraccapacità sussidiata dallo Stato. Rientra in questo ventaglio di azioni anche la promozione del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (“carbon leakage”) e incentivare la decarbonizzazione al di fuori dell'Europa.
Una terza macro-azione prevede di sfruttare appieno la strategia di finanziamento europea del Global Gateway per assistere i progetti di investimento congiunti al di fuori dell’UE. Altro strumento fondamentale per sostenere gli investimenti green nei prossimi anni a disposizione della Commissione è la dotazione (al momento ancora proposta) di 200 miliardi di euro per Global Europe nel periodo 2028-2034, principale strumento di finanziamento per gran parte dell'azione esterna dell'UE (incluso il Global Gateway) dal momento che punta a coprire le politiche di allargamento, vicinato, partenariati internazionali e aiuti umanitari.
In tale contesto, la Commissione UE propone anche di ampliare le reti di partenariati reciprocamente vantaggiosi per catene del valore pulite globali e resilienti, attraverso accordi di libero scambio, partenariati per il commercio e la promozione degli investimenti sostenibili. Tra le iniziative chiave di cooperazione internazionale, le COP (Convenzioni quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) - la COP30 si terrà dal 10 al 21 novembre in Brasile - o il Global Methane Pledge (il cui obiettivo è affrontare le emissioni non derivanti dalla CO2). Inoltre, l’Unione da un lato supporterà la diffusione di politiche di carbon pricing (uno dei metodi più efficaci di riduzione delle emissioni), dall’altro si impegnerà concretamente per contrastare la manipolazione e l'interferenza informativa straniera (FIMI - Foreign Information Manipulation and Interference) che mira a rallentare l'azione per il clima e la transizione energetica.
Infine, un’altra iniziativa presentata prevede di intensificare il lavoro dell'UE in materia di sicurezza climatica. Secondo la Commissione, infatti, è essenziale integrare meglio il nesso clima, pace e sicurezza nella politica esterna dell'UE, inclusa la Common Security and Defence Policy (CSDP). L'UE lavorerà quindi con i partner per affrontare il nesso tra cambiamento climatico, degrado ambientale e sicurezza/resilienza, implementando le azioni delineate nella Joint Communication on the Climate-Security Nexus.
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