FASI: Funding Aid Strategies Investments

Bruxelles lavora alla strategia UE sulla fusione nucleare

 

Foto di Javier Miranda da UnsplashRicercatori, industria, investitori e altri stakeholder rilevanti hanno tempo fino al 1° luglio per partecipare alla consultazione della Commissione UE sulla strategia europea sulla fusione nucleare, la cui pubblicazione è attesa per fine 2025. 

UE, servono 241 miliardi di investimenti nel nucleare entro il 2050

Con la definizione di una strategia europea, Bruxelles risponde agli impegni fissati nel Clean Industrial Deal e nell’Affordable Energy Action Plan in riferimento alla fusione nucleare, con l’obiettivo di sostenere la leadership dell’Unione nel settore e di accelerare la commercializzazione di questa tecnologia innovativa in Europa. 

Come sostenuto nel Rapporto Draghi, la fusione nucleare - che replica il meccanismo che alimenta il Sole e le altre stelle in cui due nuclei atomici leggeri si uniscono per formare un nucleo più pesante liberando una grossa quantità di energia - è una fonte energetica preziosa per raggiungere i target di decarbonizzazione dell’UE (perché non vengono emanate emissioni GHG durante la reazione e i rifiuti radioattivi sono minimi) e per sostenere la competitività dell’industria europea.

Al momento, l’Unione detiene già una posizione di rilievo a livello mondiale nel settore, grazie al suo ruolo centrale nel progetto ITER (lanciato nel 2006, punta a costruire un reattore termonucleare sperimentale in Francia per dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione nucleare come futura fonte di energia) e al sostegno fornito attraverso il Programma di ricerca e formazione Euratom. Tuttavia, la competizione globale si sta intensificando e Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Giappone hanno già adottato strategie puntuali per la fusione e stanno attirando crescenti investimenti privati. 

Cosa prevede la strategia europea per la fusione nucleare

Come evidenziato dalla Commissione, una strategia a livello europeo che faccia leva sia sui programmi nazionali che su quelli dell’UE è fondamentale per mantenere la leadership e il vantaggio competitivo dell’Europa nel campo della tecnologia per la fusione. Secondo Bruxelles, inoltre, tale strategia è necessaria anche per incentivare il settore privato europeo, facilitare la ricerca e l’innovazione tecnologica, favorire il trasferimento del know-how dal mondo della ricerca a quello industriale, esaminare le opzioni per un quadro giuridico dell’UE sulla sicurezza della fusione e creare una governance a livello UE. Quest’ultima dovrebbe promuovere la collaborazione e garantire l’allineamento tra i diversi portatori di interesse su percorsi chiari, tecnologie definite e tempistiche per la commercializzazione della tecnologia di fusione.

Obiettivo della strategia, che sarà pubblicata nel 4° trimestre del 2025, è, anzitutto, sfruttare le competenze europee acquisite nell’ambito del settore della fusione nucleare, in particolare in riferimento alle lezioni apprese durante la fase di progettazione e costruzione nelle operazioni di ITER. In secondo luogo, con la strategia Bruxelles punta a definire un percorso chiaro verso una centrale dimostrativa a fusione (Fusion Power Plant), affrontando i principali gap tecnologici strategici e creando i presupposti per una European Fusion Roadmap. 

Il documento al centro della consultazione, inoltre, punterà a coinvolgere del settore privato (incluse le start-up) stimolando gli investimenti tramite la creazione di partenariati pubblico-privati e l’attivazione di nuovi meccanismi di finanziamento per start-up, in collaborazione con l’European Innovation Council (EIC), 

Tra gli altri obiettivi della strategia, il rafforzamento di competenze e forza lavoro relative alla fusione, il potenziamento della catena del valore europea per la fusione, la definizione di un quadro normativo uniforme per gli impianti a fusione e il potenziamento di collaborazioni internazionali nel settore.  

La consultazione della Commissione sulla strategia per la fusione nucleare

Per definire una strategia dell’UE per la fusione che valorizzi le competenze e le infrastrutture sviluppate in territorio europeo negli ultimi decenni e che sciolga i principali nodi legati agli attuali ostacoli tecnici, scientifici e finanziari nel percorso verso la commercializzazione dell’energia da fusione, la Commissione europea ha lanciato una consultazione per ricevere i contributi degli esperti di settore. 

Principali destinatari della call for evidence, aperta fino al prossimo 1° luglio, sono organizzazioni pubbliche di ricerca, organizzazioni private (imprese, incluse start-up) e di investitori privati residenti negli Stati membri. 

Dopo il processo di consultazione e una volta presentata la comunicazione della Commissione sulla strategia dell’UE per la fusione, sarà elaborato un piano d’azione dettagliato con indicatori chiave di prestazione (Key Performance Indicators, KPI) e traguardi intermedi. A monitorare il rispetto di tali indicatori e il raggiungimento degli obiettivi saranno le direzioni dell’Esecutivo europeo competenti, come la DG ENER (Direzione generale per l’energia) e la DG RTD (Direzione generale della ricerca e dell’innovazione). 

Partecipa alla consultazione della Commissione UE

Leggi anche: Fusione nucleare: il progetto DTT per l'energia del futuro

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o