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State Aid Scoreboard: Italia terza in UE per importo aiuti di Stato

 

State Aid Scoreboard - Credit: Foto di TheDigitalWay da Pixabay Il nuovo scoreboard della Commissione sugli aiuti di Stato concessi dagli Stati membri nel 2023 conferma il trend in calo già registrato l'anno precedente: il phasing out dalle misure anticrisi, legate al Covid prima e alla guerra in Ucraina poi, si è tradotto in una netta riduzione della spesa in aiuti, non controbilanciata dagli aiuti per misure non di crisi. Dentro questo quadro l'Italia si posiziona comunque al terzo posto per la spesa nominale, con 21,6 miliardi destinati agli aiuti di Stato nel 2023.

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Nonostante la spesa ai sensi del Transition Crisis Temporary Framework – cioè il Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato che nel 2023 è subentrato al Temporary Framework Covid e al Quadro temporaneo Ucraina - sia stata inferiore rispetto a quella di altri grandi Stati membri in termini relativi, l'Italia è terza, dietro a Germania e Francia, per quanto riguarda gli importi nominali. A prevalere sono le misure non di crisi e, insieme alle tradizionali sovvenzioni, pesano sempre più benefici fiscali e garanzie.

Cosa emerge, in sintesi, dallo State aid Scoreboard 2024.

Dopo il boom per Covid e Ucraina, spesa per aiuti di Stato in calo nell'UE

In linea con quanto registrato dal precedente Scoreboard, la nuova analisi della Commissione rileva anzitutto che nel 2023 gli Stati membri hanno continuato a ridurre la loro spesa per gli aiuti di Stato, pari complessivamente a 186,78 miliardi di euro, corrispondente all'1,09% del loro PIL, contro i 243,27 miliardi di euro di spesa del 2022 (-23%). Una riduzione dovuta, da una parte, al calo degli aiuti volti a controbilanciare gli effetti negativi dell'invasione russa dell'Ucraina e, dall'altra, alla graduale eliminazione delle misure dirette a mitigare gli effetti economici della pandemia, che hanno avuto il loro picco nel 2020, quando 15 Stati membri - tra cui l'Italia - hanno più che raddoppiato la spesa per gli aiuti di Stato rispetto all'anno precedente.

State Aid Scoreboard - Credit: European Commission

Di contro, nel 2023 è aumentata la spesa degli Stati membri per aiuti di Stato diretti ad obiettivi non legati alla crisi: in tutto 136,78 miliardi di euro, pari allo 0,8% del PIL dell'UE a 27, con un incremento del 14% rispetto ai 119,98 miliardi del 2022. Nel complesso, le misure anticrisi hanno rappresentato il 27% della spesa totale per gli aiuti nel 2023, a fronte del 73% speso per obiettivi non legati alla crisi, attraverso misure approvate secondo le norme ordinarie sugli aiuti di Stato.

Gli investimenti per la protezione ambientale e il risparmio energetico sono stati il principale obiettivo politico perseguito dalle misure adottate dagli Stati membri, con 55,32 miliardi spesi (+20% rispetto al 2022), scalzando le misure in risposta ad un grave turbamento dell'economia (categoria che comprende sia la crisi Covid che alcune misure legate al TCTF), al secondo posto. A seguire gli aiuti per ricerca, sviluppo e innovazione, a quota 15,95 miliardi (+33% in termini reali rispetto all'anno precedente), e quelli per lo sviluppo regionale, che incide per l'8% del totale.

A livello UE gli aiuti hanno avuto per lo più la forma di sovvenzioni dirette (59% della spesa totale, in aumento di 16 punti percentuali rispetto al 43% del 2022), mentre le misure fiscali hanno rappresentato il 22% della spesa totale. Minoritari garanzie, prestiti a condizioni agevolate e interventi di equity.

Italia terza per importo aiuti di Stato nel 2023

In termini relativi, la relazione rileva, come già nella precedente edizione, una notevole discrepanza nella distribuzione della spesa per gli aiuti di Stato a livello di Stati membri in rapporto al PIL. Si va dal 2,9% del PIL nazionale speso dall'Ungheria a circa lo 0,4% del PIL dell'Irlanda.

In termini nominali, la Germania è lo Stato membro che ha speso di più nel 2023, con 50,59 miliardi di euro. A Berlino si deve da sola circa il 27,1% della spesa totale per gli aiuti di Stato nell'UE a 27. La Francia è al secondo posto con 36,43 miliardi di euro (19,5% sulla spesa totale per aiuti di Stato), seguita dall'Italia con 21,61 miliardi di euro (11,6%). Uno schema che ricalca quanto avvenuto, con importi più elevati, nel 2022, quando la Germania ha speso 73,67 miliardi, seguita dalla Francia (44,79 miliardi) e dall'Italia, a quota 26,61 miliardi.

In un quadro che vede la maggior parte degli Stati fornire gli aiuti principalmente in forma di sovvenzioni non rimborsabili, l'Italia si colloca tra i pochi paesi membri che hanno erogato meno risorse in forma di sovvenzioni dirette (compresa la categoria mista sovvenzioni dirette/sovvenzioni in conto interessi), in tutto il 30% del totale, con Malta (37%) e Danimarca (40%). Insieme alla Danimarca, ci caratterizza il maggiore ricorso a misure di agevolazione fiscale, che incidono rispettivamente per circa il 48% dell'esborso totale.

Anche restringendo il quadro ai 136,78 miliardi spesi per misure non di crisi, a livello UE si conferma la prevalenza delle sovvenzioni dirette (55% nel 2023), mentre l'Italia è nel gruppo di otto paesi in cui queste non superano il 50%. Significativo il peso delle agevolazioni fiscali, che incidono in Italia per il 37%, e delle garanzie, a quota 13%. Strumenti analizzati in dettaglio anche nella recente Relazione del MIMIT sugli interventi di sostegno alle attività economiche produttive, che ne conferma il contributo decisivo al sostegno dell’economia italiana.

Nel 2023 il MIMIT conta 4,6 milioni di agevolazioni fiscali gestite dall'Agenzia delle Entrate, da cui aiuti per 18,8 miliardi, di cui 10,7 miliardi riconducibili alle “misure fiscali automatiche e alle sovvenzioni a fondo perduto a sostegno delle imprese e dell’economia” a titolarità MEF. Fronte garanzie, la relazione registra 10 interventi a livello centrale, per un totale di agevolazioni concesse (in ESL) di quasi 68,9 miliardi di euro, e 52 interventi attivati a livello regionale, per un importo nominale di garanzie concesse di circa 597,1 milioni di euro. Si conferma il ruolo chiave del Fondo garanzia PMI nell'assicurare sostegno alle liquidità e agli investimenti delle imprese, con garanzie concesse per oltre 289,6 miliardi di euro tra 2017 e 2023.

Consulta lo State Aid Scoreboard 2024

Consulta la Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive 2024

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