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Gli attuativi nel II trimestre 2025: si conferma la crescita del tasso di adozione

 

Foto di StockSnap da Pixabay Anche per il secondo trimestre 2025 è arrivata la Relazione che monitora l’andamento dei provvedimenti attuativi, soprattutto alla luce del giro di vite previsto dal DPCM del 30 ottobre 2024 che ha definito paletti più stringenti per il loro ricorso. Allo stato attuale, lo stock di provvedimenti ancora da adottare (del governo Meloni e dei precedenti governi) ammonta comunque a 535 attuativi.

Decreti legge: il governo argina il ricorso ai testi attuativi

A fornire la fotografia è l’Undicesima Relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi del governo Meloni con aggiornamento al 28 giugno 2025, promossa dal Dipartimento per il Programma di governo coordinato dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Giovanbattista Fazzolari.

In linea generale, si conferma il tentativo del governo di circoscrivere il più possibile il ricorso a provvedimenti attuativi, privilegiando, al contrario, il varo di provvedimenti autoapplicativi. Un criterio di azione messo nero su bianco dal DPCM 30 ottobre 2024 che ha introdotto specifici criteri redazionali delle disposizioni legislative al fine di incentivare l’adozione di norme auto-applicative e di circoscrivere il rinvio a provvedimenti attuativi.

I nuovi decreti attuativi introdotti nel secondo trimestre 2025

Una serie di dati presenti nella Relazione permettono di inquadrare velocemente i trend più rilevanti. Dal 1° aprile al 28 giugno 2025, i nuovi provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative entrate in vigore in questo trimestre sono stati 60, di cui un terzo - pari a 20 decreti - è stato introdotto dal Parlamento in sede di conversione dei decreti-legge. 

Inoltre, vale la pena ricordare che tutti i provvedimenti legislativi entrati in vigore nel secondo trimestre 2025 rinviano a un numero uguale o inferiore a 6 provvedimenti, fatta eccezione per due provvedimenti legislativi.

Entrambi i dati sono comunque inferiori rispetto a quelli del primo trimestre 2025 quando le disposizioni legislative adottate ed entrate in vigore hanno rinviato a 146 nuovi provvedimenti attuativi, di cui il 53% (pari a 77 provvedimenti) è stato introdotto in sede di esame parlamentare. Ovviamente si tratta di un termine di paragone che deve tener conto della presenza della legge di bilancio.

L’adozione dei decreti attuativi nel secondo trimestre 2025

Per quanto concerne, invece, l’adozione dei provvedimenti attuativi, i numeri più rilevanti sono i seguenti. Ad esempio, in relazione allo stato di adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative del Governo Meloni, al 28 giugno 2025 i provvedimenti attuativi adottati dal Governo sono 669 su 1.096, con un tasso di adozione pari al 61% (il 3,6% in più rispetto alla situazione registrata al 31 marzo 2025, pari al 57,4%). 

Si evidenzia, inoltre, che in questo trimestre il numero dei provvedimenti “smaltiti” (pari a 74) ha superato il numero dei provvedimenti “in ingresso” (pari a 60).

Sempre al 28 giugno 2025, lo stock di decreti da adottare ereditato, al 22 ottobre 2022, dai Governi della XVIII legislatura (pari a 378 decreti attuativi) si è ridotto invece a 108 provvedimenti (di cui 10 relativi al Governo Conte I, 27 relativi al Governo Conte II e 71 relativi al Governo Draghi). 

In questo modo, sommando i 108 decreti attuativi ancora da adottare riferibili alle disposizioni legislative della XVIII legislatura e i 427 provvedimenti non ancora adottati del Governo in carica, lo stock complessivo dei provvedimenti ancora da adottare è pari a 535 attuativi, 20 in meno rispetto al trimestre precedente.

Considerando, quindi, l’andamento del tasso di adozione dei provvedimenti attuativi sia del Governo in carica che della XVIII legislatura, nel secondo trimestre 2025 si osserva che il tasso ha continuato il suo andamento crescente raggiungendo, al 28 giugno 2025, il valore più alto dall’inizio della legislatura, pari al 63,7% (nello scorso trimestre il tasso di adozione era stato pari al 60,7%).

Provvedimenti attuativi: sempre priorità a quelli da 10 milioni in su

Anche nel secondo trimestre 2025, il governo ha continuato a dare priorità all’adozione dei provvedimenti attuativi che sbloccano risorse, con un occhio di riguardo a quelli che permettono di mettere a terra risorse pari o superiori ai 10 milioni di euro. Per tali provvedimenti, infatti, il tasso di adozione è pari al 72,6%. Un dato che risulta di circa 15 punti percentuali superiore a quello registrato per i provvedimenti che non prevedono valori finanziari (pari al 57,7%) e di più di 9 punti percentuali superiore a quelli che prevedono valori finanziari inferiori a 10 milioni di euro (pari al 63,5%). 

Inoltre, rispetto al primo trimestre 2025, i tassi di adozione dei decreti attuativi che sbloccano risorse sono sensibilmente aumentati. In particolare, dal 31 marzo al 28 giugno 2025, il tasso di adozione dei decreti attuativi che prevedono valori finanziari inferiori a 10 milioni di euro è salito dal 55,9% al 63,5%, aumentando pertanto del 7,4%. Quello per provvedimenti che sbloccano risorse uguali o superiori a 10 milioni di euro è salito dal 67,6% al 72,6%, crescendo quindi del 5%. Infine il tasso di adozione dei decreti attuativi che non prevedono risorse finanziarie è aumentato di soli 2,6 punti (dal 55,1% al 57,7%).

Il risultato ultimo - spiegano dal Dipartimento - è che al 28 giugno 2025 è stato messo a disposizione il 98,5% delle risorse complessivamente stanziate per gli anni 2022-2025 (pari a circa 284,3 miliardi di euro). A queste risorse si sommano i 9,3 miliardi di euro sbloccati mediante l’adozione dei provvedimenti attuativi della precedente legislatura. Pertanto l’attuale governo ha complessivamente reso utilizzabili risorse pari a circa 293,6 miliardi di euro.

Per maggiori informazioni, consulta l’Undicesima Relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi del Governo Meloni con aggiornamento al 28 giugno 2025

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