European Research Council: nuove procedure di valutazione per le call 2026-2027
Una proposta scientifica più snella, un minor carico di lavoro per il team di valutazione e una maggiore flessibilità sulle tempistiche di ammissibilità dei ricercatori. Sono queste le principali novità che impatteranno le call dello European Research Council (ERC) nel biennio 2026-2027.
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A definire queste innovazioni è stata la presidente dell'ERC, Maria Leptin, in un report ad hoc in cui ha spiegato il contesto e le ragioni che hanno portato alle recenti modifiche delle procedure di valutazione per i prossimi bandi del 2026 e 2027.
Con queste novità si punta a valorizzare la qualità e l'originalità delle idee progettuali (senza scartarle prematuramente per dubbi sulla fattibilità), ma anche a semplificare il lavoro dei valutatori e ad adattare le call alla varietà dei percorsi di carriera dei ricercatori europei.
Come cambia la valutazione delle call ERC 2026 e 2027?
Sulla base dei feedback ricevuti dai ricercatori (Principal Investigator), membri dei panel e stakeholder, il Consiglio Scientifico dell'ERC ha deciso di introdurre una serie di miglioramenti relativi ai processi di presentazione e valutazione delle call 2026 e 2027.
Per rispondere alle esigenze della comunità scientifica europea, le novità in arrivo riguardano tre aspetti principali: il formato della proposta scientifica, inclusa la valutazione della fattibilità; le misure per facilitare il lavoro dei panel di valutazione; le modifiche delle finestre di eleggibilità per i bandi ERC Starting e Consolidator Grant.
1. Formato della proposta scientifica e valutazione di fattibilità
Il primo elemento innovativo per le call ERC 2026 e 2027 riguarda il formato delle proposte scientifiche. Nel dettaglio, resta ferma la struttura in due parti, ma con un riequilibrio dei contenuti. Quindi, la Parte I dovrà concentrarsi sull’idea, chiarendo lo stato dell’arte, la domanda di ricerca, gli obiettivi e la strategia generale, così da convincere i valutatori del valore originale e creativo della proposta. Solo nella Parte II, invece, entreranno in gioco i dettagli metodologici, il piano di lavoro, la gestione dei rischi, il budget e le risorse.
In questo modo, la valutazione della fattibilità non avverrà più al primo passo della selezione. L’intento è quello di evitare che progetti ambiziosi e rischiosi, ma potenzialmente dirompenti, vengano esclusi troppo presto. La fattibilità, dunque, sarà analizzata soltanto nella seconda fase, quando i progetti avranno già dimostrato la loro forza innovativa.
2. Ridurre il carico di lavoro dei panel di valutazione
Il secondo fronte di cambiamento riguarda il lavoro dei panel di valutazione, sempre più gravati da un numero crescente di candidature. Per alleggerire il carico, ogni proposta sarà ora letta da tre revisori invece che da quattro, con la possibilità di coinvolgere ulteriori esperti solo nei casi più complessi o interdisciplinari.
Anche il sistema di feedback è stato semplificato: non verranno più richiesti commenti testuali liberi sui candidati nella prima fase, ma solo valutazioni numeriche per ciascun criterio, così da ridurre i giudizi vaghi o eccessivamente soggettivi.
Inoltre, i panel non saranno più obbligati a discutere le proposte che ricevono valutazioni uniformemente basse (fino a 3.5 su 5 da tutti i revisori), a meno che qualcuno non chieda esplicitamente di farlo. Questa misura dovrebbe ridurre del 30% il numero di progetti discussi in sede collegiale, permettendo ai valutatori di concentrare le energie sui casi con maggiori possibilità di successo.
3. Adeguare le finestre di eleggibilità per call Starting e Consolidation Grants
Infine, il Consiglio ha introdotto una revisione delle finestre di eleggibilità per i bandi Starting e Consolidator Grant, tenendo conto dell’evoluzione delle carriere accademiche in Europa.
A partire dal 2027, i ricercatori potranno candidarsi per uno Starting Grant subito dopo il dottorato e fino a dieci anni dal conseguimento del titolo, mentre per i Consolidator Grant la finestra si estenderà da cinque a quindici anni post-PhD.
Questa sovrapposizione intende offrire maggiore flessibilità a percorsi di carriera molto differenti: ad esempio, quelli nelle scienze della vita, segnati da lunghi periodi post-doc, rispetto a quelli della matematica, dove l’indipendenza arriva spesso prima.
Inoltre, viene introdotta una regola di razionalizzazione: ciascun ricercatore potrà ottenere al massimo uno Starting e un Consolidator Grant, prima di passare, eventualmente, alla categoria Advanced.
Consulta il report 'Changes to the ERC evaluation procedures: background and rationale'
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