Chimica: Commissione Ue, da revisione REACH agevolazioni per le Pmi
La Commissione europea pubblica un rapporto in cui tira le somme sull'efficacia del regolamento REACH - Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemical substances - per la registrazione delle sostanze chimiche pericolose, entrato in vigore il 1 luglio 2007. Secondo Bruxelles, REACH ha non solo elevato la protezione della salute umana e dell'ambiente, ma anche migliorato la circolazione delle sostanze chimiche nel mercato interno, contribuendo alla competitività e all'innovazione delle imprese. E ora dovrebbe essere revisionato per essere più accessibile alle Pmi.
REACH ha sostituito, con un unico testo normativo, buona parte della precedente legislazione comunitaria in materia di sostanze chimiche e ha introdotto un sistema integrato per la loro registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione. Grazie a “misure più mirate per la gestione del rischio e informazioni più tempestive sulle sostanze chimiche presenti sul mercato", osserva la Commissione, il regolamento ha ridotto considerevolmente i rischi derivanti dalle sostanze registrate.
Dall'entrata in vigore di REACH, le imprese hanno registrato presso l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) oltre 30mila dossier circa le sostanze chimiche prodotte o immesse sul mercato. Il costo per il primo periodo di registrazione è stato stimato in circa 2,1 miliardi di euro e finora l'industria è stata in grado di assorbire la spesa aggiuntiva guardando agli obiettivi di lungo termine del regolamento. In ogni caso, la Commissione punta a revisione alcuni aspetti della legislazione e tra le proposte ci sarebbe anche la riduzione degli oneri burocratici e dei costi di registrazione per le Pmi.
Soddisfatto dell'esito del rapporto il commissario all'Industria Antonio Tajani, che tuttavia ricorda: “La partenza è stata buona, ma c'è ancora molto lavoro da fare per garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente".
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