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Al via il registro dei moduli fotovoltaici di ENEA

 

Foto di Zbynek Burival su UnsplashDa oggi, 13 novembre, i distributori e i produttori di pannelli fotovoltaici possono accedere al registro dei moduli fotovoltaici di ENEA (o semplicemente “Registro Fotovoltaico"), uno strumento fondamentale per realizzare la transizione digitale ed energetica del sistema produttivo italiano e che è collegato anche al funzionamento del credito d’imposta Transizione 5.0.

Guida al credito d'imposta Transizione 5.0

Obiettivo principale del Registro è, infatti, da un lato quello di contribuire alla transizione green del nostro tessuto produttivo, rendendo pienamente operative le disposizioni del Piano Transizione 5.0 che - tra le altre cose - incentiva proprio l'installazione di moduli fotovoltaici con elevate prestazioni e alti standard ambientali. Dall’altro quello di supportare lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del fotovoltaico, fornendo al lato della “domanda” una mappatura dei prodotti e degli operatori italiani ed europei che rispettano gli standard definiti dal DL 181/2023 (il provvedimento che ha previsto la creazione del Registro ENEA)

Un tema, questo della tutela della filiera europea del fotovoltaico, in qualche modo sottolineato anche nel Rapporto Draghi, dove viene evidenziato come la decarbonizzazione offra all’Europa l’opportunità “di assumere un ruolo guida nelle tecnologie pulite (clean tech), diventando al contempo più sicura in termini energetici”. “Alcune regioni dell’UE”, si legge ancora nel Rapporto Draghi, “hanno un elevato potenziale di fonti energetiche rinnovabili competitive dal punto di vista dei costi: ad esempio, il solare nell’Europa meridionale”. In questo contesto, secondo il Rapporto, per ricavare almeno il 42,5% di energia che consuma da fonti rinnovabili entro il 2030, l’UE dovrà triplicare la sua capacità installata di energia solare fotovoltaica. 

Un dato che, in linea con quanto sottolineato lo scorso anno alla COP28 (che ha evidenziato la necessità di triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile entro il 2030) mette in luce il ruolo strategico che il solare fotovoltaico - che in Italia è la fonte rinnovabile con la crescita più rapida - gioca per la transizione energetica europea e italiana.  

Cosa sono i moduli fotovoltaici

I moduli (o pannelli) fotovoltaici sono uno dei componenti degli impianti fotovoltaici. I moduli, costituiti a loro volta da celle fotovoltaiche, sono in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica mediante il cosiddetto “effetto fotovoltaico”. In pratica, il modulo è il generatore di corrente nel sistema impianto fotovoltaico. 

Esistono due tipologie principali di moduli fotovoltaici, quelli in silicio monocristallino e quelli in silicio policristallino. I primi, meno comuni, sono composti da silicio monocristallino orientati nella stessa direzione e - se colpiti perpendicolarmente dai raggi del sole - garantiscono un buon livello di produzione energetica (efficienza tra il 18 e il 21%). I secondi, più diffusi, sono costituiti da cristalli di silicio orientati in maniera non uniforme e hanno un’efficienza inferiore (15-17%) se colpiti perpendicolarmente dai raggi solari, ma sono in grado di sfruttare meglio il cambiamento dell’esposizione al sole nell’arco della giornata. 

Il Registro Fotovoltaico di ENEA

Da oggi, dunque, i produttori e i distributori che commercializzano e producono moduli fotovoltaici in linea con le indicazioni del Registro, possono inviare la richiesta di inserimento nella piattaforma pubblicata sul sito di ENEA. 

Istituito dall’articolo 12 del decreto legge 181/2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), il Registro Fotovoltaico punta a favorire lo sviluppo del fotovoltaico in Italia e nell’Unione europea, mettendo a disposizione di imprese e utenti finali - su una piattaforma - le informazioni necessarie sui moduli fotovoltaici europei di elevata qualità in termini tecnologici e di compliance ambientale. Con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del fotovoltaico, il Registro cerca infatti di indirizzare gli investimenti delle imprese sulle tecnologie europee più performanti, predisponendo una completa mappatura dei prodotti europei di qualità a beneficio di imprese e utenti finali.  

L’articolo 12 del già citato DL 181/2023 stabilisce che ENEA si occupi della redazione del Registro Fotovoltaico, basandosi su requisiti di carattere territoriale e qualitativo. In particolare, il Registro è organizzato in tre categorie differenti nelle quali vengono individuati per i moduli fotovoltaici dei criteri “minimi”: 

  • i moduli devono essere prodotti in stati membri dell’UE con certe caratteristiche prestazionali; 
  • entrambi, moduli e celle, devono essere prodotti negli stati membri; 
  • eventualmente con celle solari innovative ed efficienti (celle ad eterogiunzione di silicio bifacciali) o con le tecnologie FV che si stanno affacciando ora nei processi produttivi (celle tandem ad alta efficienza). 

ENEA, di comune accordo con il MIMIT e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), ha elaborato le Linee Guida per l’istituzione del Registro dei Moduli fotovoltaici e sviluppato la piattaforma per la tenuta del Registro Fotovoltaico, che - come anticipato - è accessibile e operativa dal 13 novembre 2024.

Cosa prevede il Piano Transizione 5.0 per il fotovoltaico

Come detto, il Registro Fotovoltaico si pone al servizio del Piano di Transizione 5.0 che sostiene la trasformazione digitale ed energetica delle imprese, mediante agevolazioni concesse per l’acquisto di beni strumentali relativi a tecnologie digitali e green, tra cui anche i moduli fotovoltaici. 

Con un budget di 12,7 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, infatti, il Piano prevede un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta per i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. 

Tra i progetti innovativi considerati agevolabili nell’ambito del Piano Transizione 5.0, rientrano anche quelli che supportano investimenti in “beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo”, come ad esempio quelli per i pannelli fotovoltaici. 

In linea con quanto previsto dall’articolo 12 comma 1 del decreto legge 181/2023, per il fotovoltaico il Piano prevede però che siano incentivabili solo i progetti con pannelli prodotti all’interno dell’UE - e che siano necessariamente inseriti nel Registro ENEA - con un’efficienza minima del 21,5%, mentre per le celle singole è richiesto almeno il 23,5% di efficienza. E’ prevista, inoltre, una sovvenzione incrementata del 120% per moduli con efficienza cellulare di almeno il 23,5%, e del 140% per moduli bifacciali ad etero-giunzione di silicio o tandem europei con efficienza almeno del 24%.    

In relazione al Piano Transizione 5.0, a riprova dell’importanza dello sviluppo del fotovoltaico in Italia, vale la pena ricordare anche il recente emendamento Gelmetti al DL Fiscale per potenziare e semplificare il credito d’imposta Transizione 5.0. Tra le varie modifiche al tax credit 5.0 contenute nell’emendamento, infatti, ve ne sono alcune che interessano anche gli investimenti che prevedono l'installazione di pannelli fotovoltaici mediante l'introduzione di un aumento delle aliquote di maggiorazione previste per questi interventi e l'ampliamento delle tipologie di pannelli fotovoltaici che hanno diritto a tali maggiorazioni.

Per approfondire: cosa dicono le nuove FAQ Transizione 5.0 del GSE e del MIMIT?

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