FASI: Funding Aid Strategies Investments

Alleanza UE sul nucleare: arriva l’adesione dell’Italia

Foto di Lukáš Lehotský da UnsplashA margine del Consiglio Energia, il ministro Pichetto ha annunciato l’ingresso dell’Italia nell’Alleanza UE sul nucleare, in linea con l’intenzione del governo di inserire questa fonte energetica nella strategia italiana volta a conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione.

UE, servono 241 miliardi di investimenti nel nucleare entro il 2050

L’Italia aderisce ufficialmente all’Alleanza UE sul nucleare, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della riunione dell’Alleanza che si è tenuta questa mattina a margine del Consiglio Energia in corso a Lussemburgo. 

“Si tratta - ha proseguito il ministro - di una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie. L’Italia sta infatti seguendo una strategia nazionale che promuove una rivalutazione del ruolo dell’energia nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile”. 

Da oggi, quindi, l’Italia potrà lavorare attivamente con i Paesi membri dell’Alleanza Nucleare con l’obiettivo di promuovere la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo della catena del valore dell’energia nucleare

Cos’è l’Alleanza UE sul nucleare

Nata su proposta della Francia nel 2023, l’Alleanza UE sul nucleare è un’iniziativa che mira a promuovere le politiche energetiche dei Paesi membri a favore dell’energia nucleare

Obiettivi principali dell’Alleanza sono:

  • rafforzare il ruolo del nucleare nella transizione green;
  • incentivare il supporto sia istituzionale che finanziario dell’UE per nuovi progetti legati all’energia atomica;
  • coordinare gli investimenti e i progetti di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie nucleari;
  • promuovere lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) e altre tecnologie nucleari innovative;
  • potenziare la filiera industriale nucleare in Europa;
  • ridurre la dipendenza energetica dell’UE da Paesi terzi, garantendo un approvvigionamento stabile e a basse emissioni di carbonio.

Sebbene i Paesi fondatori siano 12 (Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria), negli ultimi anni l’Alleanza per il nucleare ha raccolto numerose adesioni, tra cui quella odierna dell’Italia

Con il passaggio dell’Italia a membro effettivo e non più mero “osservatore”, il Paese può adesso godere di diversi vantaggi. L’Italia, infatti, può ora partecipare attivamente alle discussioni periodiche che si svolgono a margine dei Consigli Energia dell’UE e può contribuire al finanziamento dei progetti legati al nucleare nell’unione. Inoltre, Roma ha ora l'occasione di consolidare il dialogo con la Commissione UE sulle questioni relative all’energia nucleare, nonché di rafforzare le interazioni con altri Paesi favorevoli al ricorso al nucleare per attuare la transizione. 

Leggi anche: Bruxelles lavora alla strategia UE sulla fusione nucleare

Per approfondire: Piano UE per un’energia accessibile per tutti: le iniziative in arrivo