Manovra 2026: come funziona il Bonus Valore Cultura
Tra le misure del pacchetto cultura previsto dalla legge di Bilancio 2026, in attesa dell'ok definitivo della Camera, c'è anche il Bonus Valore Cultura, destinato ai diplomati delle scuole superiori per l’acquisto di libri, ingressi ai musei, strumenti musicali, biglietti per teatro e cinema.
Manovra 2026: le misure per famiglie, imprese e investimenti
Oltre al Bonus Valore Cultura, il testo della Manovra 2026 prevede anche altre misure dedicate alla cultura, dalla valorizzazione del patrimonio museale al sostegno del sistema musicale.
Cos'è e come funziona il Bonus Valore Cultura?
Pensato per promuove l'accesso alla cultura da parte delle nuove generazioni, il Bonus Valore Cultura è un incentivo elettronico rivolto ai giovani che, a partire dall'anno 2026, conseguono il diploma di maturità (o un titolo equivalente) entro i 19 anni.
La misura sarà attiva a decorrere dal 1° gennaio 2027 e andrà a sostituire due bonus cultura attualmente attivi, ossia la Carta del merito e la Carta cultura giovani, che estingueranno i propri effetti nel 2026.
Con il Bonus Valore Cultura ai neodiplomati sarà assegnato un credito da utilizzare per l’acquisto di beni e servizi culturali, tra cui: biglietti per spettacoli teatrali e cinematografici, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche digitali, musica registrata, strumenti musicali, ingressi a musei, mostre ed eventi culturali, corsi di musica, teatro, danza o lingua straniera. Il bonus verrà conferito tramite lo strumento digitale Carta giovani nazionale e potrà essere utilizzato nell'anno successivo a quello del conseguimento del diploma.
Il Bonus Valore Cultura è concesso nel rispetto del limite massimo di spesa di 180 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027. Inoltre il testo prevede che le somme assegnate non costituiscano reddito imponibile del beneficiario e non rilevino ai fini del computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Gli importi nominali da assegnare, i criteri e le modalità di attribuzione e utilizzo del bonus saranno definiti con decreto non avente natura regolamentare del ministro della Cultura, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, con il ministro per lo Sport e i Giovani e con il ministro dell'Istruzione e del Merito, da adottare entro il 30 novembre 2026. Il decreto verrà aggiornato nel caso in cui debbano essere modificati gli importi nominali da assegnare, nel rispetto del limite di stanziamento.
In caso di violazioni delle norme di riferimento, il ministero della Cultura può procedere alla disattivazione del bonus, alla cancellazione dall’elenco delle strutture, delle imprese o degli esercizi commerciali accreditati, al diniego dell’accredito o al recupero delle somme indebitamente percepite non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese non ammissibili. Inoltre, è prevista la facoltà di adottare provvedimenti cautelari, come la sospensione dell’erogazione degli accrediti o, in caso di condotte gravi o reiterate, la sospensione dall’elenco dei soggetti accreditati. A carico dei trasgressori, il prefetto può disporre una sanzione amministrativa e la sospensione dell'attività della struttura, impresa o esercizio commerciale sanzionato per un periodo non superiore a 60 giorni.
Le altre misure per la Cultura in Manovra
Oltre al Bonus Valore Cultura, la Manovra 2026 prevede anche altre iniziative a sostegno della cultura, tra cui l'istituzione di tre nuovi strumenti finanziari: il Fondo nazionale per il federalismo museale (FNFM), il Fondo cultura terapeutica e cura sociale, il Fondo per lo sviluppo, per il rafforzamento e per il rilancio della competitività nonché per la promozione del sistema musicale italiano.
Fondo nazionale federalismo museale (FNFM)
Con una dotazione pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026, il FNFM avrà il compito di garantire un sostegno strutturale ai musei e ai luoghi della cultura non statali, con particolare riguardo alla copertura dei fabbisogni di gestione ordinaria e alle attività di valorizzazione, come il rinnovo degli apparati didattici, piccole modifiche agli allestimenti e l’organizzazione di eventi.
Istituito presso il ministero della Cultura, il Fondo si inserisce nell’ambito delle politiche di potenziamento del sistema museale nazionale e risponde agli obiettivi del Piano Olivetti per la Cultura, volto a rendere i musei propulsori di crescita delle comunità locali e delle aree periferiche. Il piano di riparto delle risorse del FNFM verrà stabilito con apposito decreto del ministro della Cultura, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.
Fondo cultura terapeutica e cura sociale
Istituito presso il ministero della Cultura, il Fondo cultura terapeutica e cura sociale sostiene le attività di enti locali, enti del terzo settore, associazioni, fondazioni e organizzazioni della società civile che rendono godibili le arti dello spettacolo e il patrimonio culturale come strumenti terapeutici per fornire sollievo alle persone con disabilità o in situazioni di marginalità sociale e alle loro famiglie.
Lo strumento può contare su uno stanziamento di un milione di euro annui a decorrere dall’anno 2026.
I criteri e le modalità di riparto del Fondo saranno definiti con decreto del ministro della Cultura.
Fondo per il sistema musicale italiano
Scopo di questo terzo strumento - istituito sempre presso il ministero della Cultura - è invece quello di finanziare interventi per lo sviluppo, il rafforzamento e il rilancio della competitività, nonché per la promozione del sistema musicale italiano, costituito da imprese produttrici e organizzatrici di spettacoli di musica popolare contemporanea, esistenti da almeno un anno prima della richiesta di accesso al contributo.
Il Fondo ha una dotazione di 1,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.
Con successivo decreto del ministro della Cultura saranno stabiliti i criteri e le modalità di accesso al Fondo.
Matera, editoria, musei
Viene autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per l’anno 2026 per la realizzazione del programma di interventi della città di Matera designata "Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026".
Inoltre per l'anno 2026 il Fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale dell'informazione e dell'editoria viene rifinanziato con 60 milioni di euro.
Infine, con l'obiettivo di sostenere la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale e di favorire lo sviluppo di poli museali innovativi, si autorizza la spesa di 500mila euro per l'anno 2027 da destinare alla prosecuzione degli interventi relativi al progetto "Grande Maxxi" di Roma e per l'avvio delle attività del progetto "Maxxi Med".
Divulgazione culturale e premi
La Manovra 2026 autorizza la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 per la realizzazione di contenuti e programmi audiovisivi di sviluppo e divulgazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle attività culturali dal vivo e del Patrimonio Mondiale Unesco. Gli interventi saranno realizzati attraverso la collaborazione con gruppi editoriali di servizio pubblico e con canali e piattaforme televisive specializzati.
Infine, vengono istituiti due premi: il Premio Mattei per la cooperazione culturale e il Premio Olivetti per la cooperazione culturale.
Il Premio Mattei intende promuovere progetti e interventi di cooperazione culturale tra enti e istituzioni culturali italiane e intellettuali, artisti, operatori della cultura nonché Stati e organizzazioni internazionali africane o comunque facenti parte del Mediterraneo globale. Le risorse stanziate ammontano ad un milione di euro annui per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028.
Il Premio Olivetti invece promuove progetti e interventi volti a favorire lo sviluppo della cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, insieme alla rigenerazione culturale dei contesti svantaggiati. Anche per questo secondo premio è autorizzata la spesa di un milione di euro annui per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028.