Regolamento governance Unione Energia e azione per il clima: Bruxelles cerca feedback
C’è tempo fino al 12 marzo 2026 per partecipare alla consultazione pubblica della Commissione UE in merito alla revisione del Regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e del quadro strategico per il conseguimento degli obiettivi di politica climatica ed energetica.
Verso il potenziamento dell’Unione dell’Energia
Attesa nell’ultimo trimestre del 2026, la revisione del Regolamento sulla Governance in materia di energia e clima rappresenta per la Commissione Europea un primo passo concreto nel processo di definizione della strategia politica climatica ed energetica per il periodo successivo al 2030.
In tale contesto, la consultazione lanciata questa settimana dall’Esecutivo europeo sulla revisione del Regolamento (UE) 2018/1999 punta a raccogliere i contributi di tutti gli stakeholder (cittadini e investitori inclusi) in merito all’aggiornamento della norma, con l’obiettivo di rendere i target climatici ed energetici dell’Europa ancora più ambiziosi e di sviluppare una vera Unione dell’Energia, così come previsto dall’agenda strategica della Commissione von der Leyen bis.
La revisione del Regolamento (UE) 2018/1999 su governance climatica e Unione Energia
Adottato nel 2018, il Regolamento (UE) 2018/1999 sull’Unione dell’energia e l’azione per il clima ha istituito un nuovo meccanismo di governance per sostenere gli Stati membri nel conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia per il 2030 (stabiliti nella Legge europea sul clima e nel pacchetto Fit for 55, nonché i loro impegni a lungo termine sulle emissioni di gas a effetto serra (GHG) ai sensi dell'Accordo di Parigi.
Più in dettaglio, obiettivo del regolamento è agevolare e monitorare la pianificazione strategica - attraverso i Piani Nazionali per l’Energia e il Clima (PNIEC) - nei settori della decarbonizzazione, dell'efficienza energetica, della sicurezza energetica, del mercato interno dell'energia e della ricerca, dell'innovazione e della competitività. La norma mira inoltre a garantire il rispetto, da parte dell'UE, degli obblighi internazionali di comunicazione previsti dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e dall'accordo di Parigi.
La revisione del Regolamento (UE) 2018/1999 - descritta nel Piano d'azione per l'energia accessibile come un'azione chiave per contribuire a garantire energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili per le famiglie e le imprese, sostenendo le industrie e le aziende durante la transizione - si basa su una valutazione effettuata dall’Esecutivo UE lo scorso anno sul funzionamento del Regolamento.
Tale valutazione, pur avendo rilevato che gli obiettivi rimangono “estremamente pertinenti” anche che nel contesto delle attuali sfide socioeconomiche, ambientali e geopolitiche e che l’introduzione dei PNIEC ha migliorato da un lato la pianificazione strategica, ha individuato tuttavia i settori dove ci sono margini di miglioramento. Tra questi, figurano la trasformazione dei PNIEC in veri e propri piani di investimento (in linea con la proposta sul bilancio 2028-2034 che elenca esplicitamente i PNIEC tra i piani che guidano i finanziamenti nell'ambito del prossimo QFP), una maggiore coerenza con altri settori strategici (come ad esempio l’agricoltura o i trasporti) e un ulteriore rafforzamento della governance energetica e climatica per affrontare la frammentazione, le lacune e gli approcci nazionali non coordinati. La valutazione ha inoltre evidenziato le aree in cui è possibile razionalizzare gli obblighi di comunicazione e ha inoltre ribadito la necessità di aumentare il coinvolgimento delle parti interessate (aspetto effettivamente affrontato dalla Commissione con la consultazione in atto).
Oltre a promuovere una riduzione degli oneri amministrativi derivanti dalla governance dei target climatici e dell’Unione dell’energia, nonché un’ulteriore digitalizzazione, la revisione funge anche da occasione per allineare maggiormente il quadro normativo alle priorità strategiche dell’Europa, tra cui l’accessibilità economica, la competitività, la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e l’autonomia strategica. In questo modo, gli Stati membri saranno agevolati anche nel conseguimento degli obiettivi in materia di clima ed energia oltre il 2030.
La consultazione UE sulla revisione del Regolamento 2018/1999
La consultazione della Commissione UE, aperta fino al 12 marzo 2026, mira a raccogliere i contributi degli stakeholder (tra cui parti sociali, comunità scientifica, investitori, autorità nazionali e sub-nazionali) per impostare al meglio la revisione del Regolamento 2018/1999, al fine di creare un solido sistema di governance della politica climatica ed energetica dell’UE.
Gli Stati membri, infatti, trarranno numerosi benefici da un quadro di pianificazione e rendicontazione razionalizzato e semplificato per le loro politiche energetiche e climatiche. Procedure amministrative più efficienti e coerenti, sia all'interno delle autorità nazionali che tra gli Stati membri, consentiranno uno sviluppo e un'attuazione più efficienti delle politiche energetiche e climatiche, nonché una maggiore trasparenza sui progressi verso il raggiungimento degli obiettivi sul clima e sull’energia a livello UE. Inoltre, il settore privato e i cittadini beneficeranno di quadri normativi nazionali più trasparenti e di una migliore informazione sull'attuazione dell'Unione dell'energia e delle sue politiche associate come base per le decisioni di investimento.
Partecipa alla consultazione della Commissione UE sul Regolamento 2018/1999
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