Verso la manovra 2026: ok al Documento programmatico di finanza pubblica
Il Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), approvato dal Consiglio dei Ministri del 2 ottobre, conclude in Aula, alla Camera e Senato, il suo iter parlamentare. Nella nuova governance economica europea il DPFP sostituisce la Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF).
Le prime ipotesi sugli incentivi alle imprese nella manovra 2026
Con l'entrata in vigore del nuovo Patto di Stabilità dell'UE cambiano infatti l'impostazione della programmazione economica e gli strumenti utilizzati per coordinare le politiche degli Stati membri. Al posto del Documento di economia e finanza (DEF) è previsto un Documento di finanza pubblica (DFP), che è stato esaminato e approvato dalle Camere nel mese di aprile e successivamente inviato alle istituzioni europee, mentre alla NADEF subentra il DPFP, cioé il Documento programmatico di finanza pubblica, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri (CdM) il 2 ottobre.
Un documento che conferma la linea della prudenza, per garantire la tenuta dei conti pubblici e anticipare l'uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, come chiarito dal ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sia a margine dell’approvazione in CdM, che ieri intervenendo presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato in chiusura del ciclo di audizioni sul DPFP. Il risultato sarà una manovra senza effetti espansivi, con un quadro limitato di "misure imprescindibili a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese”.
Oggi, 9 ottobre, il DPFP è stato discusso in Aula, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, dove è stata approvata la risoluzione di maggioranza, a cura del relatore Calandrini (FdI), con 93 voti favorevoli, 54 contrari e nessuna astensione.
Documento programmatico di finanza pubblica: deficit al 3% già nel 2025
Lo scenario programmatico descritto nel DPFP conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal Piano strutturale di bilancio (PSB) e dal Documento di finanza pubblica (DFP): 2,8% per il 2026, 2,6% per l’anno 2027 e a 2,3% per il 2028. Un quadro coerente con il percorso della spesa netta concordato a livello europeo per l'uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo, che secondo le previsioni del Governo condurrà il rapporto deficit/PIL al 3% già nel 2025, con un anno di anticipo. Rispetto al Piano strutturale di bilancio, che lo fissava al 137,8% nel 2026, il DPFP riduce il valore del debito, con l'obiettivo di scendere nel 2028 al 136,4%, venendo meno l’effetto del superbonus.
Il tasso di crescita del PIL programatico per il 2025 è invece dello 0,5%, per salire nel 2026 allo 0,7%, nel 2027 allo 0,8% e nel 2028 allo 0,9%. Uno scenario prudente, non molto diverso da quello stimato nel tendenziale - quindi a legislazione vigente, al netto degli effetti della legge di bilancio 2026 - che si attesta allo 07% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028.
D'altra parte, sugli spazi della manovra che il Governo si appresta a costruire pesa il progetto di incremento della spesa in difesa che, nell'ipotesi di uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo, dovrebbe salire dello 0,15% nel 2026, dello 0,3% nel 2027 e dello 0,5% nel 2028.
Le misure di sostegno all'economia dovrebbero quindi limitarsi "a una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro", come confermato dal comunicato post CdM, a "specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività", insieme al rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale e "all'incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro". Le coperture, si legge sempre nel comunicato, verranno da "una combinazione di misure dal lato delle entrate e di interventi sulla spesa", con tagli che si baseranno sulla base del "monitoraggio compiuto e dell’adeguamento dei relativi cronoprogrammi di spesa".
Il testo del DPFP e i collegati alla legge di bilancio 2026
Come previsto dalle risoluzioni del Parlamento, il testo del Documento programmatico di bilancio, atteso in Aula il 9 ottobre, anticipa le priorità di intervento della legge di Bilancio 2026, confermando la volontà del Governo di ridurre l’incidenza del carico fiscale sui redditi da lavoro, di rifinanziare il Fondo sanitario e di prevedere "misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività". Con la manovra l'Esecutivo intende inoltre preservare "gli investimenti pubblici finanziati con risorse nazionali, i quali sono attesi mantenersi su un livello medio pari al 3,4 per cento del PIL, al di sopra di quello riferito agli anni del PNRR" e incrementare le "misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro". Le coperture verranno da una "combinazione di misure dal lato delle entrate e, per circa il 60 per cento, di interventi sulla spesa; questi ultimi tengono conto dell’andamento del monitoraggio e dei relativi cronoprogrammi di spesa", si legge nel documento.
Nel DPFP è riportato poi l'elenco aggiornato dei Collegati alla manovra:
- Revisione del Testo Unico degli Enti locali;
- Interventi in materia di disciplina pensionistica;
- Misure a sostegno delle politiche per il lavoro e delle politiche sociali;
- Interventi a favore delle politiche di contrasto alla povertà;
- Misure per il sostegno alle famiglie numerose;
- Delega al Governo per l’adozione di misure in materia di riorganizzazione dell’assistenza territoriale e revisione del modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale;
- Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie;
- Delega al Governo in materia di riordino degli enti vigilati dal Ministero della salute;
- Misure per il rilancio degli investimenti strategici, per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici nonché per il potenziamento del sistema di trasporto e della logistica nella prospettiva di bilancio strutturale;
- Valorizzazione della risorsa mare (A.S. 1624);
- Misure di sostegno alla filiera dell'editoria libraria;
- Revisione delle circoscrizioni giudiziarie;
- Disposizioni in materia di giovani e servizio civile universale e deleghe al Governo per il riordino della materia;
- Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni (A.C. 2511);
- Delega per la revisione della gestione dei diritti audiovisivi, connessi agli eventi e ai contenuti, e per lo sviluppo delle infrastrutture in ambito sportivo;
- Semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese (A.S. 1184);
- Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all'estero (A.C. 2369);
- Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo;
- Disposizioni in materia di riforma del settore ippico;
- Disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani (A.S. 1519);
- Disposizioni in materia di semplificazione ed efficientamento del sistema nazionale di istruzione;
- Disposizioni in materia di valorizzazione del patrimonio edilizio scolastico;
- Delega al Governo per la riforma delle amministrazioni straordinarie e per la riforma della vigilanza sugli enti cooperativi e mutualistici (A.C. 2577);
- Delega a introdurre un quadro legislativo di riferimento per la filiera carbon capture and storage (CCS), nonché disciplina dello sviluppo dell'idrogeno, dell’assetto regolatorio del settore e delle relative infrastrutture di rete, e del sistema di governo per l’adempimento agli obblighi di riduzione delle emissioni di metano nel settore dell’energia;
- Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie (A.C. 2393 - A.S. 1192);
- Delega al Governo per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (A.S. 1623);
- Disposizioni per l’attuazione del Patto dell’Unione europea sulla migrazione e l’asilo del 14 maggio 2024;
- Revisione delle modalità di accesso, di valutazione e di reclutamento del personale ricercatore e docente universitario (A.S. 1518);
- Disposizioni per il rafforzamento e l’adeguamento della capacità di difesa nazionale e delega al Governo per il rinnovamento, l’ammodernamento e l’adeguamento dello strumento militare;
- Delega al Governo per la riforma e il riordino della legislazione farmaceutica in materia di accesso al farmaco, monitoraggio e controllo della spesa farmaceutica, prestazione di servizi sanitari sul territorio da parte delle farmacie, rafforzamento della rete assistenziale farmaceutica;
- Interventi per la semplificazione e la competitività dei settori dell’agricoltura, della pesca e delle foreste;
- Delega al Governo per la riforma dell'Ordinamento forense (A.C. 2629);
- Delega al Governo per la riforma della disciplina dell'Ordinamento della professione di dottore commercialista e di esperto contabile;
- Nuove disposizioni in materia di magistratura onoraria;
- Disposizioni di interesse del Ministero della giustizia per l'attuazione del Patto dell'Unione europea sulla migrazione e l'asilo del 14 maggio 2024;
- Stabilizzazione del personale assunto dal Ministero della giustizia nell'ambito dell'attuazione del PNRR;
- Sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e modelli di intelligenza artificiale applicati alla giustizia;
- Disegni di legge di approvazione delle intese di cui all’articolo 2 della legge 26 giugno 2024, n. 86.
Infine, al DPFP 2025 si accompagnano l'allegato sugli indicatori di benessere equo e solidale (allegato bes) e la nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente con la relativa appendice.
Documento programmatico di finanza pubblica