FASI: Funding Aid Strategies Investments

Manovra 2026, verso la proroga dei bonus casa

 

Foto di Milivoj Kuhar da UnsplashDopo il Consiglio dei Ministri (CdM) di ieri, durante il quale quale è stata illustrata la Manovra 2026 insieme al Documento programmatico di bilancio (DPB), sembra ormai confermata l'intenzione del governo di mantenere i bonus casa 2026 alle stesse condizioni previste quest'anno.

Manovra 2026, dal bonus prima casa alle detrazioni fiscali: le misure per le famiglie

Sarebbe quindi riuscita l'operazione di pressing di queste settimane da parte del comparto dell'edilizia, preoccupato che il ridimensionamento degli investimenti rallenti in particolare il processo di riqualificazione energetica degli edifici imposto da normative europee come la Direttiva Case Green.

Allo stato attuale, infatti, la Manovra 2025 ha previsto che i bonus casa - già ridimensionati lo scorso anno - dovrebbero vedere ulteriori tagli. Ad esempio, il bonus ristrutturazione per le prime case dovrebbe passare da una copertura delle spese pari al 50% ad una del 36%.

Adesso invece, nel comunicato stampa rilasciato subito dopo il CdM del 14 ottobre, si legge che "saranno prorogate per il 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi". Una conferma, dunque, di quanto già annunciato dalla viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, che a settembre aveva parlato infatti di una proroga dei bonus edilizi alle stesse condizioni previste per il 2025

Come funzionano oggi i bonus edilizi 

In attesa di leggere il testo del disegno di legge di bilancio 2026 - le cui linee essenziali sono state illustrate ieri in CdM dal ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, e che sarà all'ordine del giorno di un prossimo Consiglio dei Ministri, probabilmente il 17 ottobre - vale la pena ricapitolare come funzionano ad oggi i bonus casa.

Partiamo dal bonus ristrutturazione, che nel 2025 ha seguito una doppia via: chi effettua lavori di ristrutturazione sulla prima casa può contare quest'anno su una detrazione dall’Irpef (in dieci anni) pari al 50% delle spese, mentre per le seconde abitazioni l’aliquota scende al 36%. In entrambi i casi, il tetto massimo di spesa ammonta a 96mila euro. A partire dal 2026, secondo quanto stabilito dall’ultima manovra, le detrazioni fiscali dovrebbero invece ridursi ulteriormente: 36% per le prime case e 30% per le seconde. 

La stretta riguarda però anche altri incentivi. Nel caso di Ecobonus e Sismabonus, ad esempio, per il 2026 è prevista la stessa distinzione tra prime e seconde case con riduzioni identiche a quelle del bonus ristrutturazione (dal 50% al 36% per le prime e dal 36% al 30% per le seconde). 

Bonus mobili (oggi al 50% con un tetto di spesa di 5mila euro) e Superbonus (ridotto lo scorso anno al 65%), invece, allo stato attuale cesserebbero di esistere, avendo scadenza fissata a fine 2025.

Per approfondire: Come funzionano i bonus edilizi 2025

Le ipotesi al vaglio per la Manovra 2026

Dopo la presentazione di ieri in CdM del Documento programmatico di bilancio, appare ormai certo che il Governo starebbe lavorando per confermare anche nel 2026 la detrazione Irpef al 50% sulle ristrutturazioni delle prime case, scongiurando il decalage al 36%. 

Stessa sorte toccherebbe all’Ecobonus, che verrebbe prorogato con le stesse aliquote del 2025, così come al bonus mobili.

A non essere confermati nel 2026 sarebbero invece il Superbonus e il bonus barriere architettoniche, che dovrebbero infatti volgere al termine.

Per quanto riguarda la possibilità annunciata a settembre da Gava di una rateizzazione più breve delle detrazioni fiscali da 10 a 5 anni per rendere gli incentivi più immediati e convenienti, non ci sarebbero ancora conferme

In generale, il mantenimento delle aliquote attuali e il rinnovo dei bonus in scadenza quest’anno, comporterebbero un costo significativo, stimato dal Sole24Ore in 2 miliardi di euro. Una cifra che dovrà fare i conti con le limitate risorse disponibili per la prossima legge di Bilancio, che vedrà anche il peso dei nuovi capitoli di spesa impegnati per la difesa, ma che secondo il Governo sarebbe necessaria per far fronte all’instabilità del mercato edilizio causata soprattutto dal ridimensionamento del Superbonus. 

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o