PSR Emilia-Romagna – contributi per produzione di energia verde
La Regione stanzia 11 milioni di euro per produrre energia utilizzando i sottoprodotti e gli scarti dell’agricoltura o le fonti rinnovabili.
> Emilia-Romagna – fondi Ue per il piano energetico regionale
> Incentivi rinnovabili – bandi per registri e procedure d'asta
L'Emilia-Romagna punta sull'energia sostenibile con un bando, da 11,1 milioni di euro a valere sul PSR 2014-2020, che intende consentire alle imprese agricole di produrre e vendere energia “green” attraverso l'utilizzo degli scarti agricoli e delle fonti rinnovabili. Le risorse permetteranno di finanziare, con contributi tra il 20 e il 50% della spesa ammissibile, impianti per la produzione, il trasporto e la vendita di energia e/o calore.
Sono ammesse al sostegno una serie di interventi per la realizzazione di impianti per la produzione, trasporto e vendita di energia e/o calore quali:
- centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets (potenza massima di 3 Mwt);
- impianti per la produzione di biogas (potenza massima di 3 Mwt) dai quali ricavare energia termica e/o elettrica (compresa cogenerazione);
- impianti per la produzione di energia eolica (potenza massima di 1 Mwe);
- impianti per la produzione di energia solare (potenza massima di 1 Mwe o 3 Mwt, sono esclusi gli impianti a terra);
- impianti per la produzione di energia idrica (piccoli salti – potenza massima di 1 Mwe);
- impianti per la produzione di biometano (potenza massima di 3 Mwt);
- impianti combinati per la produzione di energia da fonti rinnovabili: in tali impianti la parte termica dovrà avere potenza massima di 3 Mwt e la parte elettrica dovrà avere potenza massima di 1 Mwe;
- impianti per la produzione di pellets e oli combustibili da materiale vegetale;
- piccole reti per la distribuzione dell'energia e/o impianti intelligenti per lo stoccaggio di energia a servizio delle centrali o degli impianti realizzati in attuazione dell'avviso nel limite massimo del 20% della spesa ammissibile del progetto presentato ed a condizione che tale rete e/o impianto sia di proprietà del beneficiario.
Si dovrà comunque trattare di impianti di piccole dimensioni (con potenze massime di 3 o 1 Mwt), tali da produrre energia in quantità superiore ai consumi aziendali, così da poter essere, almeno in parte venduta o ceduta a terzi.
La materia prima che alimenterà le strutture (nel caso di sottoprodotti o scarti aziendali, come ad esempio ramaglie o vinacce derivate dalla spremitura dell’uva ecc.), dovrà provenire dall’azienda stessa o da altre del territorio unite da un accordo di filiera, entro una distanza massima di 70 chilometri. Non sono ammesse per l’alimentazione degli impianti coltivazioni dedicate.
Nelle graduatorie sono previsti punteggi aggiuntivi, a parità di requisiti, per le aziende agricole di montagna e per gli agricoltori che abbiano usufruito nei precedenti cinque anni di un contributo per l’avvio di una nuova azienda.
Le aziende agricole possono presentare domanda di accesso ai contributi entro l'8 novembre 2016.
Photo credit: marcomagrini via Foter.com / CC BY-NC-ND