Stop alla plastica monouso anche in Italia. Bonus e incentivi per aiutare la svolta green delle imprese
L’Italia si allinea alla direttiva europea sulla plastica monouso cercando però di non tarpare le ali a settori, come quello della plastica biodegradabile e compostabile, in cui l’industria italiana è molto forte.
Dal 2021 stop alla plastica monouso: cosa prevede la direttiva SUP
Il recepimento della direttiva Single Use Plastic (SUP) da parte dell’Italia è andato al rilento, in primis per via della contrarietà del Governo al divieto imposto da Bruxelles.
Direttiva definita “assurda” dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a giugno, un mese prima che il provvedimento entrasse in vigore nei Paesi membri: “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile. Tutte le altre, anche se sono biodegradabili, non vanno bene”.
Da allora è stata condotta una battaglia a Bruxelles per ottenere deroghe conclusasi con un nulla di fatto: il Governo ha infatti approvato, nel corso del Consiglio dei Ministri del 5 agosto, l’attuazione della direttiva 2019/904. Prevedendo però alcune eccezioni alla norma di Bruxelles, soprattutto per tutelare un settore in cui l’industria italiana va forte
La prima eccezione riguarda la plastica biodegradabile e compostabile: esclusi dal divieto imposto dalla direttiva SUP i prodotti in materiale biodegradabile e compostabile realizzati con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%, e, dal 1° gennaio 2024, sopra almeno il 60%, nei casi che rendano difficoltoso il ricorso ad alternative riutilizzabili. Si tratta, ad esempio, di alcune tipologie di bevande e alimenti, o di utilizzi all’interno di mense, ospedali e rsa.
L’altra eccezione prevede che la direttiva non si applicherà ai rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso totale.
Bonus e incentivi per aiutare la svolta green delle imprese
Per accelerare l’addio alla plastica monouso sono previste misure di sostegno sotto forma di crediti d’imposta e incentivi rivolti alle imprese, oltre a sanzioni inasprite per chi non rispetterà il dettato legislativo.
In particolare, viene introdotto un credito d’imposta per le imprese che acquistano o utilizzano prodotti riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile o compostabile, come bicchieri o contenitori per alimenti: il contributo sarà del 20% delle spese sostenute e documentate per tali acquisti fino a un massimo di 10mila euro l’anno.
Prevista poi l’istituzione di un fondo per incentivare la trasformazione delle imprese che producono prodotti in plastica monouso, con una dotazione di 10 milioni annui per il periodo 2022-2024.