Politica di Coesione UE: la Regione Lazio tra i progetti pilota per promuovere la partecipazione cittadina
Un recente webinar, promosso dall’OCSE e dalla DG REGIO della Commissione Europea, accende i riflettori su tre iniziative pilota che stanno ridefinendo le modalità di partecipazione cittadina nell'ambito della Politica di Coesione dell'UE. Spagna, Polonia e Italia si sono distinte per progetti innovativi che puntano a rafforzare il coinvolgimento delle comunità nella definizione delle politiche. In Italia l’esempio virtuoso proviene dalla Regione Lazio, che ha saputo sfruttare il proprio Programma Regionale FESR Lazio 2021-2027 come leva per l'engagement civico, trasformando i fondi europei in un catalizzatore di partecipazione dei cittadini.
La Regione Lazio applica il monitoraggio civico alle Strategie Territoriali
Intitolato “Involving Citizens at all Stages of the Policy Cycle: Lessons from the OECD-DG REGIO Pilot Territories”, il webinar del 18 giugno ha messo in luce il ruolo cruciale della partecipazione dei cittadini nel plasmare e migliorare le Politiche di Coesione dell'Unione Europea.
“In un contesto di bilanci pubblici ristretti, crescenti pressioni sui servizi pubblici e una diminuzione della fiducia nelle istituzioni, il coinvolgimento dei cittadini non è solo desiderabile, ma un'urgente necessità”, ha spiegato Carlos Santiso, Capo Divisione - Governo Digitale, Innovazione Governativa e Open Governance - Ambito Globale dell’OCSE nel suo speech d’apertura.
In questo contesto l’OCSE e la DG REGIO della Commissione europea, che collaborano ormai da oltre cinque anni sul tema, hanno deciso di dare voce a tre ‘pilot initiatives’ selezionate nell’ambito del loro progetto congiunto “Innovative Implementation of the Partnership Principle in EU cohesion Policy”.
Tra questi anche il modello della Regione Lazio, basato sul monitoraggio civico delle Strategie territoriali finanziate dal Programma Regionale FESR Lazio 2021-2027.
L'Iniziativa OCSE-DG REGIO sul principio di partenariato nella Politica di Coesione
L’iniziativa “Innovative Implementation of the Partnership Principle in EU cohesion Policy” è frutto della cooperazione strategica tra la DG REGIO della Commissione Europea, il team dell'OCSE per la Partecipazione Civica Innovativa, insieme alle Autorità di Programma, ai beneficiari finali e alle organizzazioni della società civile. Scopo dell’azione è sperimentare e istituzionalizzare processi partecipativi innovativi per coinvolgere i cittadini nell'intero ciclo della Politica di Coesione dell'UE.
Come ha spiegato Sofia Alves, direttore responsabile dell’area Administrative Capacity Building and Programmes Implementation nella DG REGIO, questo progetto “si basa sulla consapevolezza che, sebbene coinvolgere i cittadini possa sembrare logico e semplice, l’attuazione pratica è spesso complessa. Le amministrazioni pubbliche, infatti, non sono sempre abituate a lavorare con i cittadini, e una partecipazione efficace richiede conoscenze e tecniche specifiche”.
Finora l’iniziativa congiunta ha supportato un totale di 16 territori pilota, di cui 11 nella seconda fase di sperimentazione, distribuiti in 7 paesi europei, con l'intento di promuovere l'apprendimento tra pari e affrontare le sfide comuni attraverso una comunità di "campioni" della partecipazione.
In generale, ha spiegato Santiso, l’iniziativa OCSE-DG REGIO ha permesso di “testare nuovi strumenti e adattare quelli esistenti”, ma anche di “costruire nuove competenze e fiducia nell'aprire il processo decisionale a cittadini e stakeholder”.
A presentare i benefici dell’iniziativa congiunta e dei progetti pilota, Charlotte Denise-Adam e Giulia Cibrario dell’OCSE che hanno parlato di due tipologie di vantaggi:
- strumentali, focalizzati sul miglioramento della progettazione e dell'erogazione delle politiche pubbliche, perché permettono di comprendere più a fondo le reali esigenze dei cittadini, facilitando la creazione di soluzioni politiche su misura e adattabili ai diversi gruppi sociali, portando a risultati più efficaci e pertinenti;
- intrinseci, relativi all'impatto positivo della partecipazione sullo sviluppo delle capacità civiche individuali e collettive, sull'approfondimento della conoscenza delle questioni politiche e sul miglioramento del funzionamento complessivo della governance.
I meccanismi di partecipazione dei cittadini stanno trovando sempre più spazio nei diversi livelli di governo. Tuttavia, hanno spiegato le responsabili OCSE, “abbiamo notato che il loro impatto è spesso limitato da una serie di fattori cruciali”, come un’integrazione limitata tra i vari livelli di governo, la mancanza di competenze e strumenti dedicati alla partecipazione, la carenza di risorse finanziarie e umane e la mancanza di istituzionalizzazione della partecipazione.
Il progetto congiunto OCSE-DG REGIO ha invece dimostrato come l'intervento in diverse fasi del ciclo della politica di coesione (in inglese “policy cycle”) possa rafforzare l'impatto della partecipazione. Sono stati adottati vari metodi di coinvolgimento, dalle consultazioni pubbliche all'innovazione aperta e ai processi deliberativi come le assemblee di cittadini, particolarmente adatti per questioni complesse o a lungo termine.
In particolare, tre iniziative pilota sono state presentate in occasione del webinar OCSE-Commissione europea.
Il primo è il progetto pilota spagnolo “Parlem de pressupostos” (in inglese “Let’s talk about budget”), implementato dal Dipartimento dell'Economia e delle Finanze della Generalitat de Catalunya, con il supporto dell'OECD, della DG REGIO e dell'UNICEF. Attraverso 16 sessioni deliberative con oltre 300 partecipanti, 10 sessioni con circa 200 adulti, e 6 sessioni rivolte a 100 bambini di età compresa tra 10 e 15 anni, si è puntato a coinvolgere i cittadini, inclusi i più giovani, nella definizione del bilancio regionale, rendendo la finanza pubblica più accessibile e trasparente.
La Metropoli dell'Alta Slesia e Zagłębie (GZM), in Polonia ha avviato il suo primo processo deliberativo su scala metropolitana, focalizzato sul miglioramento del trasporto pubblico, con un focus particolare sulla disabilità. Con il supporto dell'OCSE e della DG REGIO della Commissione Europea, questa iniziativa mirava a potenziare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini nei progetti infrastrutturali finanziati dall'UE, attraverso la collaborazione strategica con FADO, una cooperativa da tempo impegnata nell'inclusione della disabilità, e un approccio multifase che ha visto il coinvolgimento attivo di residenti, esperti e organizzazioni civiche.
Infine, la Regione Lazio si è distinta come modello virtuoso a livello europeo nella sperimentazione di processi partecipativi innovativi per coinvolgere i cittadini nel ciclo della Politica di Coesione dell’UE. A far scuola, il progetto pilota di monitoraggio civico delle Strategie territoriali finanziate dal Programma Regionale FESR Lazio 2021-2027.
Monitoraggio civico, il progetto pilota del PR FESR Lazio 2021-27
Promosso dall’Autorità di Gestione del PR FESR Lazio, insieme ad Anci Lazio, il progetto pilota relativo alle Strategie territoriali finanziate nell’ambito dell’Obiettivo di Policy 5 del PR FESR Lazio 2021-2027 nasce con un duplice obiettivo: da un lato, sperimentare modalità innovative di coinvolgimento del partenariato nelle Politiche di Coesione; dall’altro, rafforzare i meccanismi di attuazione dei fondi europei.
Scopi ambiziosi che sono stati raggiunti proprio grazie alla collaborazione tra la Regione e la piattaforma Monithon Europe, sfruttando i dati disponibili sul portale OpenCoesione per mappare le opere finanziate dalla pubblica amministrazione attraverso le politiche europee.
Il progetto è partito “a metà del 2023, contemporaneamente all'avvio del PR FESR Lazio”, ha spiegato Massimiliano Pacifico, dirigente area Programmazione e Attuazione del PR FESR Lazio e Assistenza all’Autorità di Gestione, presentando il progetto al webinar "Involving Citizens at all Stages of the Policy Cycle : Lessons from the OECD-DG REGIO Pilot Territories" organizzato il 18 giugno dalla DG Regio.
Coerentemente con l'OP 5 del PR FESR 21-27, l'Autorità di gestione del Programma ha subito stabilito una stretta cooperazione amministrativa con i comuni per la stesura delle Strategie territoriali, incoraggiandoli a iniziare il processo ascoltando le esigenze dei cittadini locali attraverso diverse metodologie. Tra gli strumenti impiegati, la Regione Lazio ha utilizzato una call for expression of interest (bando per manifestazioni di interesse) rivolta ai partner locali e una piattaforma web per raccogliere proposte e suggerimenti. Inoltre, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 sono stati organizzati diversi incontri in presenza con cittadini e organizzazioni locali, su temi come l’inclusione sociale, la digitalizzazione e le infrastrutture, che hanno riattivato le reti di stakeholder e promosso attivamente il coinvolgimento inclusivo, spesso grazie a collaborazioni proficue con organizzazioni come OpenHub Lazio. Gli eventi conclusivi del progetto hanno poi presentato i risultati ottenuti, evidenziando in che modo il contributo dei cittadini ha influenzato direttamente la pianificazione dei progetti.
Attraverso il metodo strutturato di Monithon, i partecipanti hanno ricevuto formazione, condotto ricerche e prodotto 17 rapporti di monitoraggio di alta qualità, tutti attualmente pubblicati sulla piattaforma Monister. “Questo perché pensiamo che la partecipazione debba essere fatta, ma con un metodo”, ha sottolineato Pacifico, evidenziando come "solo se si ha un metodo forte da applicare alla partecipazione, si possono raggiungere risultati solidi".
Il progetto ha coinvolto cinque comuni e ha condiviso dati basati su 120 indicatori territoriali, dati che indicano chiaramente la volontà di garantire un processo partecipativo “ben informato per aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle organizzazioni locali”.
Quindi, andando oltre i requisiti minimi previsti dalla regolamentazione, “l'Autorità di gestione ha cercato di applicare in modo pratico il coinvolgimento del cittadino. Allo stesso tempo, ha scelto di partecipare a questo progetto pilota con la Commissione Europea e l'OCSE”, ha spiegato Pacifico.
Regione Lazio, le lezioni apprese dal progetto di Monitoraggio civico
L’esperienza laziale rappresenta un unicum nel contesto europeo, dato che interviene sulla fase finale del cosiddetto ‘policy cycle’. A differenza dei progetti presentati da altri Paesi, che integrano il coinvolgimento dei cittadini negli step di ‘agenda setting’ e ‘policy implementation’, il progetto della Regione Lazio si focalizza sul ‘monitoring and evaluation’.
Il progetto pilota laziale è incentrato sul monitoraggio civico, un potente strumento di ‘accountability’ per migliorare la qualità dell’operato delle pubbliche amministrazioni, che si attua grazie ad una partecipazione attiva delle comunità civiche nella gestione delle risorse pubbliche.
L’analisi dei risultati del progetto ne evidenzia il successo e il potenziale di replica.
In primo luogo, il progetto si è rivelato uno strumento efficace per responsabilizzare le comunità locali. “Coinvolgere le parti interessate nella stesura ma anche nell'implementazione della strategia - ha spiegato Pacifico - rafforza il loro senso di comunità e la fiducia nelle istituzioni pubbliche”. La partecipazione, quindi, non è stata “meramente consultiva”, ma ha fornito “un reale contributo alla progettazione e al miglioramento della strategia”, valorizzando anche la conoscenza e l'esperienza dei cittadini.
Il progetto ha poi innescato un meccanismo positivo nell’aumentare le competenze dei cittadini e degli stakeholder coinvolti “sui fondi europei e sulla regolamentazione di questi fondi”, nonché sulle “procedure amministrative necessarie per la gestione di un'opera pubblica in un comune”. Si tratta di informazioni e aspetti spesso sconosciuti ai cittadini, ma anche internamente alle pubbliche amministrazioni.
Il progetto ha anche contribuito ad affrontare il gap di consapevolezza dei cittadini riguardo alle iniziative svolte a livello locale. “Uno degli obiettivi di questo progetto pilota era quello di dare un quadro generale delle opere pubbliche e di tutti gli strumenti di finanziamento che si trovano nella stessa area, perché pensiamo che non dobbiamo guardare solo il programma FESR”.
Risultati riconosciuti anche da Bruxelles, che ha individuato nel progetto un modello replicabile per il monitoraggio guidato dai cittadini dei progetti di sviluppo regionale in tutta Europa.
La Regione Lazio, intanto, intende proseguire questa esperienza in alcune aree e continuare a sostenere tutte le autorità locali nell'applicazione di metodologie partecipative. Un impegno a lungo termine che posiziona il Lazio come un esempio virtuoso nell'ambito della partecipazione civica per le Politiche di Coesione.
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