Caldaie a gas: Commissione verso il ritiro del divieto di vendita e produzione
In una delle bozze di revisione dei quattro atti delegati (attualmente in consultazione) al Regolamento Ecodesign, che disciplina la progettazione ecocompatibile e l'etichettatura energetica di sistemi di riscaldamento centralizzato e di scaldacqua, la Commissione UE propone di eliminare il divieto di immissione nel mercato delle caldaie a gas a partire dal 2029.
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Obiettivo della consultazione, aperta fino al 26 dicembre, è valutare l’aggiornamento dei regolamenti tecnici sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento centralizzato e degli scaldacqua, che integreranno il Regolamento (UE) 2017/1369 (noto come regolamento Ecodesign). Una normativa di riferimento per il settore impiantistico europeo e italiano, che interessa anche le caldaie e le pompe di calore idroniche.
Dato che le norme attuali su ecodesign ed etichetta energetica per gli apparecchi di riscaldamento e produzione di acqua calda risalgono al 2013, la revisione punta a integrare i progressi tecnici e di mercato, come i metodi di prova all’avanguardia per misurare l’efficienza energetica.
Più in dettaglio, la proposta nasce per facilitare l’identificazione dei prodotti a basso consumo energetico da parte dei consumatori semplificando le etichette energetiche europee, passando dall’attuale scala A+++ - D ad una A-G. L’etichettatura includerà anche una scala per i livelli di rumorosità e nuovi standard per identificare gli apparecchi compatibili con il codice di condotta dell’UE sui prodotti a risparmio energetico e sulle pompe di calore che utilizzano fluidi refrigeranti rispettosi del clima.
Centrale il cambio di rotta sulle caldaie contenuto nelle nuove bozze poste in consultazione, che prevede limiti di efficienza più blandi rispetto a quanto inizialmente ipotizzato nell’ambito del processo di revisione degli atti, per cui le caldaie tradizionali a gas potranno continuare ad essere vendute e prodotte nel mercato europeo. In sostanza, in linea con la più ampia strategia della Commissione von der Leyen-bis volta a tutelare la competitività dell’industria europea, viene preferito un approccio più morbido in contrasto con il precedente obiettivo del 2023 volto ad abbandonare il ricorso al gas nel riscaldamento dal 2029 (ancora previsto tuttavia dalla direttiva Case Green - Energy Performance of Buildings Directive), considerato troppo difficile da raggiungere e potenzialmente dannoso per la filiera produttiva delle caldaie.
Se i documenti passeranno la fase di esame senza ricevere il parere negativo di Parlamento e Consiglio, i nuovi regolamenti saranno adottati a inizio 2026 e le nuove regole saranno operative nel 2028 (due anni dopo l’entrata in vigore).
Nuove norme su requisiti di etichettatura energetica e di ecodesign per caldaie e altri apparecchi di riscaldamento
Due dei quattro atti delegati posti in consultazione riguardano gli apparecchi di riscaldamento (incluse le caldaie).
Il primo, in particolare, introduce nuovi requisiti per l’etichettatura energetica di:
- apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e misti fino a 70 kW;
- dispositivi solari;
- dispositivi di recupero del calore dell’acqua della doccia;
- dispositivi di controllo della temperatura;
- pacchetti composti da tali prodotti integrati da un unico produttore.
Più in dettaglio la bozza, che sostituirà l’atto delegato 811/2013, introduce nuove classi energetiche (A–G) con specifiche soglie di efficienza, aggiorna la grafica dell’etichetta e rivede i metodi di prova per misurare l’efficienza energetica.
Il secondo documento in consultazione fino al 26 dicembre relativo ai prodotti legati al riscaldamento è l’atto delegato che introduce nuovi e più stringenti requisiti di progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato o la messa in servizio di tali prodotti. L’obiettivo è quello di ridurre il consumo energetico e le emissioni GHG nell’Unione.
Più nello specifico, i prodotti interessati dai nuovi requisiti di ecodesign sono riscaldatori d'ambiente e combinati con una potenza termica nominale standard pari o inferiore a 1 MW (mentre la precedente normativa, il Regolamento (UE) 813/2013, si applicava a prodotti fino a 400 kW). In questo modo, con l’estensione fino a 1 MW, la Commissione punta a colmare una lacuna significativa, poiché coprirebbe circa il 15% del consumo energetico finale dei prodotti di riscaldamento.
Complessivamente, con questi aggiornamenti le misure di ecodesign ed etichettatura energetica potrebbero portare ad una riduzione del consumo di energia finale pari a 60 TWh/anno e delle emissioni GHG a 12 MtCO2-eq/anno entro il 2030, oltre ad una riduzione delle emissioni di NOx (8 kt/anno).
Tra le altre cose, la nuova norma, pur promuovendo la diffusione delle caldaie a condensazione (cioè quelle più nuove ed ecologiche), adotta una strategia di inasprimento normativo graduale, proponendo di introdurre dei requisiti minimi di efficienza energetica per le caldaie a combustibile e abbandonando, quindi, il divieto di vendita sul mercato delle caldaie a gas a partire dal 2029, come inizialmente previsto nell’ambito della revisione del Regolamento Ecodesign proposta nel 2023.
Nuove norme su requisiti di etichettatura energetica e di ecodesign per scaldabagni e serbatoi
Le altre due bozze elaborate dalla Commissione UE, invece, riguardano gli scaldabagni e i serbatoi. La prima sostituisce l’attuale atto delegato 812/2013 al fine di rafforzare significativamente gli obiettivi di efficienza energetica dell'Unione introducendo nuovi e più rigorosi requisiti di etichettatura energetica per scaldacqua e serbatoi di accumulo di acqua calda e sistemi combinati di questi prodotti.
I prodotti interessati, in particolare, sono scaldacqua istantanei con potenza termica nominale fino a 70 kW, scaldacqua ad accumulo e serbatoi di accumulo di acqua calda con volume non superiore a 2000 litri, e scaldacqua a cogenerazione con capacità elettrica massima inferiore a 50 kW.
Come per gli apparecchi di riscaldamento, è prevista una nuova scala di etichette energetiche da A a G, che sostituirà la precedente per eliminare la confusione dei consumatori e facilitare il confronto tra le diverse tecnologie. Più in dettaglio, in merito agli scaldabagno le etichette dovranno indicare se contengono refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale, mentre per i serbatoi di accumulo sarà applicato un sistema a quattro classi (da A a D) basato sulla loro perdita di calore statica (“standing loss”).
Nel complesso, le nuove etichette includeranno il valore specifico di efficienza energetica e i limiti di efficienza per ciascuna classe, offrendo maggiore accuratezza ai consumatori. Aggiornati anche i metodi di misurazione e calcolo, con l’obiettivo di riflettere i progressi tecnologici degli ultimi anni.
Il secondo documento, invece, introduce nuovi requisiti di ecodesign per scaldabagni e serbatoi. La nuova norma si applicherebbe in particolare a:
- scaldacqua istantanei con potenza termica nominale non superiore a 400 kW;
- scaldacqua ad accumulo e serbatoi di accumulo di acqua calda con volume non superiore a 2000 litri;
- scaldacqua a cogenerazione con potenza elettrica nominale standard inferiore a 50 kW;
- dispositivi solari e dispositivi per il recupero del calore delle acque della doccia (shower water heat recovery devices);
- sistemi combinati di scaldacqua e un dispositivo solare o di recupero del calore delle acque reflue della doccia.
In questo caso, sempre in linea con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni GHG, i due nuovi atti delegati dovrebbero consentire una riduzione del consumo di energia finale di 20 TWh/anno e delle emissioni di 0,8 MtCO2-eq/anno entro il 2040.
Infine, per promuovere l’economia circolare e la riduzione dei rifiuti, l’atto delegato sui requisiti di ecodesign per scaldabagni e serbatoi stabilisce requisiti specifici di efficienza nell'uso delle risorse materiali per tali prodotti. A tal fine, i produttori dovranno garantire la disponibilità e la pronta consegna dei pezzi di ricambio per un periodo minimo dopo l'immissione sul mercato dell'ultima unità, il prezzo indicativo dei pezzi di ricambio dovrà essere accessibile sui siti web dei produttori e i prodotti dovranno essere progettati per facilitare lo smantellamento e il riciclaggio.
Consulta le bozze degli atti delegati al Regolamento Ecodesign
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