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UE, al via la consultazione mirata sul futuro Quantum Act

Foto di Pete Linforth da PixabayFino al 26 novembre è possibile partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea in vista dell’adozione del futuro Quantum Act, il quadro normativo volto a rafforzare l'ecosistema quantistico europeo, che dovrebbe essere presentato nella seconda metà del prossimo anno.

Verso l'ERA Act: al via la consultazione UE per rafforzare lo Spazio europeo della ricerca

Riconoscendo il ruolo delle tecnologie quantistiche come prossimo propulsore dell'innovazione a livello globale, la Commissione europea intende mettere l'Europa in prima linea, affinché il continente possa raggiungere una posizione di leadership nel settore entro il 2030.

In questo contesto, Bruxelles ha lanciato una 'call for evidence' per delineare il futuro EU Quantum Act, il primo quadro normativo dell'UE per sostenere l'ecosistema quantistico.

Cosa prevede il futuro EU Quantum Act? 

Annunciato tra le azioni della Bussola per la Competitività, l'EU Quantum Act rappresenta il principale asse legislativo della Strategia quantistica europea, adottata a luglio 2025, per trasformare l'Europa in una potenza industriale quantistica e un leader di mercato globale nelle tecnologie quantistiche.

Questo quadro normativo si integrerà a strumenti già esistenti quali il Chips Act, IRIS2 (EuroQCI) e l'Impresa Comune EuroHPC, contribuendo a rafforzare la sicurezza economica dell'UE, l'autonomia strategica aperta e la sovranità tecnologica e industriale per questa tecnologia critica e a duplice uso. 

In concreto, il futuro atto legislativo europeo è concepito per risolvere 3 problemi strutturali (nella consultazione indicati come '3 Pillar') che minacciano la competitività e l'autonomia strategica dell'Europa nel settore quantistico.

Il primo problema strutturale riguarda la frammentazione della ricerca e dell'innovazione. Le iniziative a livello nazionale e quelle a livello europeo sono spesso disperse e non coordinate, causando duplicazioni e mancate sinergie che rallentano l'attuazione delle roadmap e l'adozione industriale delle nuove tecnologie. A ciò si aggiunge un debole trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca all'industrializzazione e alla definizione degli standard. Infine, l'accesso alle competenze e alle infrastrutture non è uniforme tra gli Stati membri dell'UE, il che rende difficile per le piccole e medie imprese l'accesso e l'orientamento nelle strutture esistenti.

La seconda criticità è legata al gap tra capacità industriale e investimenti. L'Europa sconta un'insufficienza di linee pilota e di capacità di fabbricazione/progettazione per chip e hardware quantistici. Questa lacuna è aggravata da un'elevata dipendenza da tecnologie abilitanti non europee, come criogenia, laser ed elettronica. A livello finanziario, il capitale privato nelle fasi avanzate è scarso e gli strumenti pubblici per ridurre i rischi dell'industrializzazione sono parcellizzati, limitando l'accesso delle PMI a fronte degli alti costi di scale-up. Inoltre, la domanda è debole e gli acquisti sono frammentati, specialmente nei domini strategici come lo spazio e le tecnologie a duplice uso. A ostacolare l'industrializzazione su larga scala contribuiscono anche la mancanza di coordinamento a livello UE sul supporto fornito dagli Stati membri e la lunghezza e imprevedibilità delle procedure di autorizzazione per laboratori e impianti di produzione, che ritardano in modo significativo l'ingresso dei prodotti sul mercato.

Infine, il terzo ostacolo è legato alle vulnerabilità della catena di approvvigionamento e alle lacune di governance. Attualmente non esiste un monitoraggio sistematico degli input critici, della proprietà intellettuale (IP) o dei rischi di carenza. Di conseguenza, l'Europa è esposta a punti critici e al rischio di fuga di tecnologia, a causa della scarsa coerenza nei quadri normativi esistenti per lo screening degli investimenti esteri diretti e per il controllo delle esportazioni. La governance è frammentata, con un debole coordinamento tra autorità nazionali, industria e istituzioni UE sulla valutazione dei rischi e sulla sicurezza industriale. Manca, inoltre, un quadro unico europeo per i progetti strategici nel settore del quantum che possa allineare il supporto pubblico e ridurre i rischi degli investimenti industriali in tutta l'Unione.

Verso l'EU Quantum Act: al via la consultazione pubblica

In virtù di una deroga concessa dal Segretariato generale, la Commissione europea ha optato per una consultazione mirata di esperti anziché per una consultazione pubblica generale. Questa scelta è motivata dalla natura altamente tecnica e pre-commerciale dell'iniziativa e riflette l'attuale maturità delle tecnologie quantistiche e il numero limitato di stakeholder specializzati direttamente interessati.

La 'call for evidence' è finalizzata a raccogliere feedback cruciali per la stesura del futuro EU Quantum Act, che dovrebbe essere presentato nella seconda metà del 2026, raccogliendo prove sulla fattibilità, l'accettabilità e i potenziali impatti delle misure proposte.

Il pubblico di riferimento include un ampio spettro di attori specializzati, tra cui autorità degli Stati membri e agenzie dell'UE, operatori di EuroHPC/EuroQCI e infrastrutture, ma anche l'industria (incluse PMI e start-up), ricercatori e università, organismi di standardizzazione ed esperti di sicurezza informatica e tecnologie a duplice uso.

Per partecipare è necessario compilare entro il 26 novembre 2025 il modello predefinito con il proprio feedback discorsivo di massimo 4 mila caratteri, in una delle lingue ufficiali dell'UE, disponibile sul portale web 'Have your say'

Il contributo della consultazione confluirà direttamente nella valutazione d'impatto ('impact assessment'), che sarà a sua volta integrata da ricerche documentali, studi di caso e analisi preliminari di costi-benefici e competitività. Un rapporto riassuntivo ('synopsis report') riepilogherà i contributi ricevuti, sebbene una casella di posta rimanga aperta per osservazioni di carattere generale.

Per saperne di più consulta la pagina ufficiale della consultazione