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Bruxelles presenta la nuova strategia UE per la bioeconomia

 

Foto di Andrew D da UnsplashLa Commissione europea ha lanciato una nuova strategia per la bioeconomia, con l’obiettivo di promuovere la transizione ecologica nell’Unione, rafforzando al contempo competitività e resilienza in tutta Europa. 

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Previsto dalla bussola europea per la competitività, il nuovo "Strategic Framework for a Competitive and Sustainable EU Bioeconomy" è un documento con cui Bruxelles ha tracciato la via da seguire per costruire un’economia pulita, competitiva e resiliente. Ricorrendo a risorse biologiche rinnovabili terrestri e marine e fornendo alternative alle materie prime critiche, infatti, la bioeconomia consentirà all’Unione di progredire verso un’economia più circolare e a decarbonizzarla, riducendo allo stesso tempo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. 

In particolare, con la nuova strategia UE per la bioeconomia, Bruxelles sosterrà attività che forniscono soluzioni pratiche sostenibili utilizzando il vasto potenziale delle risorse biologiche in settori quali l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, l’acquacoltura, la trasformazione della biomassa e le biotecnologie. 

Già adesso, con un valore stimato in 2.700 miliardi di euro circa nel 2023 e un impiego di 17,1 milioni di persone (l’8% dei posti di lavoro in Europa), il settore della bioeconomia in Europa contribuisce in modo significativo all’occupazione e alla crescita economica ed è dotato di tecnologia all’avanguardia e di una base industriale competitiva (circa 26 milioni di aziende e 450 milioni di consumatori). Tuttavia, il comparto ha secondo la Commissione europea ancora un enorme potenziale inutilizzato per lo più a causa della mancanza di investimenti adeguati (ma anche per colpa degli impatti del cambiamento climatico e dei limiti planetari). Un potenziale che dovrebbe essere promosso grazie all’implementazione della strategia appena presentata da Bruxelles.

“La bioeconomia offre un enorme potenziale di espansione: dai prodotti che utilizziamo quotidianamente, alle case in cui viviamo, fino alle grandi applicazioni industriali. Questa è una strategia di crescita che aumenterà la nostra resilienza e competitività e, allo stesso tempo, garantirà che la natura e gli ecosistemi sani rimangano la spina dorsale della nostra economia. Creerà posti di lavoro a livello locale, sostituirà le risorse fossili e proteggerà la natura da cui tutti dipendiamo. La nostra visione è chiara: un futuro in cui l'Europa si basa sulla natura, sull'innovazione e su soluzioni circolari, radicate in una bioeconomia competitiva e sostenibile”, ha commentato Jessika Roswall, Commissaria per l'ambiente, la resilienza Idrica e un'economia circolare competitiva.

Cos’è la bioeconomia?

Viene definita bioeconomia l'insieme di attività che forniscono soluzioni sostenibili basate sulle risorse biologiche per creare valore aggiunto. Tra queste rientrano prodotti, servizi, scienza e tecnologie a beneficio di settori che spaziano dall'agricoltura, alla silvicoltura, alla pesca e all'acquacoltura, fino alle catene del valore basate sulla lavorazione della biomassa, sulla “biofabbricazione” e sulle biotecnologie. Tra le risorse biologiche rientrano, in particolare, le risorse genetiche, la biomassa primaria e secondaria (come sottoprodotti e residui) e il carbonio biogenico catturato attraverso tecnologie innovative.

Cosa prevede la nuova strategia per la bioeconomia di Bruxelles?

Partendo dalla strategia europea per la bioeconomia del 2012, il nuovo quadro strategico dell’Unione si concentra maggiormente sulla diffusione industriale, sull’espansione del mercato e su competitività e resilienza

In particolare, la nuova strategia delinea un piano d’azione per costruire una bioeconomia rispettosa dell’ambiente che poggia su quattro pilastri:

  • l’aumento dell’innovazione e degli investimenti;
  • la creazione di nuovi mercati di riferimento per materiali e tecnologie di origine biologica;
  • la garanzia di un approvvigionamento sostenibile di biomassa lungo tutte le catene del valore;
  • lo sfruttamento delle opportunità globali.

Bioeconomia: come ampliare innovazione e investimenti

Il primo pilastro alla base della strategia della Commissione per guidare la rivoluzione biotecnologica, prevede di aumentare l’innovazione e gli investimenti, in modo che la ricerca non si fermi ai laboratori. 

In particolare, l’espansione delle innovazioni a base biologica richiede una combinazione di investimenti pubblici e privati, nonché un contesto normativo semplificato.

Sul piano normativo, la Commissione Europea si adopererà per semplificare il quadro legislativo che premi modelli imprenditoriali circolari e sostenibili, salvaguardando al contempo le norme di sicurezza dell’UE. In tal senso, processi autorizzativi più rapidi, chiari e semplici che saranno promossi tramite gli “EU Biotech Acts”, aiuteranno le imprese del settore a crescere, soprattutto le PMI. Questi atti introdurranno agevolazioni settoriali e orizzontali, come le procedure “fast-track” per le soluzioni microbiche ad uso industriale e un’autorizzazione snellita per i progetti “biomanufacturing”. 

Per quanto concerne i finanziamenti, l’Esecutivo europeo farà in modo che siano garantiti investimenti attuali e futuri per le bioeconomia, che è un settore ad alta intensità di capitale. Sul fronte degli investimenti pubblici, nell’ambito del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2028-2034, la Commissione aumenterà i finanziamenti per la bioeconomia tramite l’European Competitiveness Fund e il programma Horizon Europe. Per stimolare gli investimenti privati, invece, sarà convocato un gruppo per la diffusione degli investimenti in bioeconomia (“Bioeconomy Investment Deployment Group) che riunirà Commissione, Banca Europea per gli Investimenti (BEI), banche promozionali nazionali e investitori privati, al fine di creare una riserva di progetti bancabili e attrarre capitale privato, in particolare per le bioraffinerie e gli impianti di fermentazione avanzata.

Strategia UE Bioeconomia: sviluppare mercati guida per i materiali e le tecnologie a base biologica

Per rendere più sicuri gli investimenti e consentire l'espansione su larga scala del settore, la Commissione ha anche individuato una serie di “mercati trainanti” (lead markets) in cui le soluzioni a base biologica possono garantire una domanda prevedibile.

Rientrano tra questi i settori a base biologica come quello della plastica, le fibre, i tessili, i prodotti chimici, i fertilizzanti, i prodotti fitosanitari, i materiali da costruzione, le bioraffinerie, la fermentazione avanzata e lo stoccaggio permanente del carbonio biogenico, che hanno un elevato potenziale sia per la crescita economica che per i benefici ambientali. 

Per sostenere lo sviluppo di questo mercato, la strategia propone di istituire un’alleanza per un’Europa basata sulla biotecnologia (“Bio-based Europa Alliance”), che unirà aziende che si impegneranno volontariamente ad acquistare collettivamente materiali e prodotti a base biologica per un valore di 10 miliardi di euro entro il 2030, rassicurando gli investitori privati sugli investimenti in strutture ad alta intensità di capitale.

Come garantire un uso sostenibile della biomassa

Tra i pilastri della strategia, rientra anche la necessità di garantire un uso sostenibile della biomassa. Se attualmente l’Europa, infatti, è in larga parte autosufficiente per quanto riguarda la biomassa, è fondamentale fare in modo che rimanga tale anche in futuro. 

Sarà quindi promosso un approvvigionamento responsabile della biomassa, garantendo che le foreste, il suolo, l’acqua e gli ecosistemi siano gestiti entro i loro limiti ecologici. A tal fine, è necessario favorire la circolarità e valorizzare la biomassa secondaria (come i residui agricoli). Importante anche il sostegno ad agricoltori, silvicoltori e pescatori che adottano innovazioni nel campo della bioeconomia e pratiche rigenerative, supportandoli tramite la Politica Agricola Comune

Sfruttare le opportunità e le partnership globali

Infine, per potenziare la bioeconomia dell’UE, la Commissione propone di rafforzare gli accordi commerciali e i partenariati strategici per promuovere un migliore accesso al mercato e affrontare le barriere commerciali. In tal modo, sarà agevolata anche la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di biomassa, evitando un’eccessiva dipendenza da singoli fornitori (soprattutto in un contesto di fragilità geopolitica come quella attuale). 

In tale contesto, infine, l’Unione sfrutterà la sua posizione di leader globale nelle tecnologie e nei prodotti bio-based, intervenendo a forum internazionali per promuovere una bioeconomia globale equa e regolamentata.

Per approfondire, consulta il nuovo quadro strategico dell’UE per la bioeconomia

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