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Pacchetto d’autunno semestre europeo 2026: bene la Manovra 2026

 

Read-out of the weekly meeting of the von der Leyen Commission by Roxana Mînzatu, Executive Vice-President of the European Commission, and Valdis Dombrovskis, European Commissioner, on the European Semester package. Photocredit: European CommissionLa Commissione europea ha adottato oggi il Pacchetto d'autunno del semestre europeo 2026 che definisce le priorità della politica economica e occupazionale per stimolare la competitività. Per quanto concerne l’Italia, Bruxelles valuta positivamente la Manovra 2026 in quanto capace di “porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo”.

Cosa prevede la Manovra 2026?

È questa, in buona sostanza, la valutazione arrivata dalla Commissione europea sul Piano di bilancio programmatico 2026 dell’Italia, promossa nell’ambito del Pacchetto d'autunno del semestre europeo 2026.

Pacchetto d’autunno semestre europeo 2026: la valutazione dei 27 Documenti programmatici di bilancio

Insieme al Documento programmatico di bilancio italiano 2026, tra i 16 Stati membri per i quali il Consiglio ha attivato la clausola di salvaguardia nazionale, la Commissione ha ritenuto conformi anche quelli di Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia. 

Sono 3 (Croazia, Lituania e Slovenia), invece, i documenti programmatici di bilancio valutati a rischio di non conformità, con il conseguente invito agli Stati membri di adottare le misure necessarie nell'ambito della loro procedura di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2026 sia in linea con la raccomandazione del Consiglio. Infine, per Malta e Paesi Bassi la Commissione ha invece valutato i documenti programmatici di bilancio a rischio di non conformità sostanziale, invitando i governi ad adottare le misure necessarie nell'ambito della procedura di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2026 sia in linea con la raccomandazione del Consiglio.

Per quanto concerne invece gli altri paesi, la Commissione ha giudicati conformi i Piani di Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Svezia, Polonia e Romania. Nel caso, invece, di Bulgaria, Ungheria e Spagna il giudizio della Commissione è di “rischio di non conformità”.

In tale contesto, per i 9 Stati membri oggetto della procedura per i disavanzi eccessivi (Austria, Belgio, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) la procedura è sospesa. In termini concreti, ciò significa che in questa fase non vengono adottate ulteriori misure procedurali, ma che la procedura in corso rimane aperta (ossia il disavanzo non è stato portato durevolmente al di sotto del 3% del PIL) e gli Stati membri rimangono vincolati dalla rispettiva raccomandazione del Consiglio.

La Commissione riesaminerà la situazione la prossima primavera, quando saranno disponibili i dati di consuntivo per il 2025.

Pacchetto d’autunno semestre europeo 2026: l’Italia

Scorrendo l'opinione della Commissione sul Documento programmatico di bilancio dell’Italia, Bruxelles conferma anzitutto che “lo scenario macroeconomico alla base delle proiezioni di bilancio nel Piano di Bilancio Programmatico appare in linea con le previsioni della Commissione per il 2026 (e il 2025)”.

Per quanto concerne invece la diminuzione del disavanzo, la Commissione valuta che essa “è guidata da un miglioramento dell'avanzo primario di 0,3 punti percentuali del PIL, con entrate che aumentano al di sopra della crescita del PIL nominale, mentre si prevede che la spesa per interessi in percentuale del PIL aumenti marginalmente”.

Arriva un sostanziale beneplacito anche per le misure discrezionali di politica fiscale. Sul lato delle entrate (che includono ad esempio un alleggerimento fiscale permanente per le famiglie a medio reddito o la riduzione temporanea dell'aliquota per i bonus produttività), la Commissione sottolinea che si tratta di interventi “finanziati da maggiori contributi fiscali da parte delle società finanziarie e assicurative, dalla chiusura anticipata della differenza fiscale benzina-diesel e da misure per migliorare la riscossione delle imposte. Secondo le stime della Commissione, l'impatto aggiuntivo complessivo delle misure discrezionali sul lato delle entrate aumenta la spesa netta (e il disavanzo delle amministrazioni pubbliche) di meno dello 0,1% del PIL nel 2026”.

Sul lato delle spese (che includono ad esempio fondi aggiuntivi per il settore sanitario o le deduzioni per gli investimenti delle imprese), nel testo si legge che si tratta di interventi “finanziati con la riprogrammazione della spesa del RRP insieme a risparmi aggiuntivi sulla spesa sia corrente che in conto capitale” Complessivamente, “in termini cumulativi, ovvero rispetto all'anno base 2023, la spesa netta dell'Italia è prevista dalla Commissione in aumento dello 0,5% nel 2026, il che rientra nel tasso massimo di crescita cumulativa dello 0,9% raccomandato dal Consiglio”.

“Nel complesso”, conclude il testo, “la Commissione è del parere che il Piano di Bilancio Programmatico dell'Italia rispetti la crescita massima della spesa netta nella Raccomandazione del Consiglio al fine di porre fine alla situazione di un disavanzo eccessivo”.

Per maggiori informazioni, consulta "Commission opinion of 25.11.2025 on the Draft Budgetary Plan of Italy"

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