Manovra 2026: torna l’ipotesi Bonus Case Green
Tra gli emendamenti segnalati alla Legge di Bilancio 2026, uno di Forza Italia propone di reintrodurre un incentivo fiscale per l’acquisto di abitazioni a elevata efficienza energetica, noto come “Bonus Case Green”.
Manovra 2026: le misure per famiglie e imprese
Obiettivo del bonus è promuovere l’acquisto di case ad alta efficienza energetica per rendere il patrimonio edilizio italiano sempre più moderno e sostenibile.
A proporre di ripristinare il Bonus Case Green sono stati due parlamentari di Forza Italia, Roberto Rosso e Maurizio Gasparri, che hanno presentato un emendamento (rientrato tra i segnalati, ovvero quelli che saranno discussi in Commissione Bilancio al Senato) volto a inserire tra i bonus edilizi della Manovra 2026 anche questo bonus ormai inattivo dal 2023.
Se l’emendamento fosse approvato, gli acquisti coperti dall’incentivo sarebbero quelli effettuati entro il 31 dicembre 2028.
Come funziona il Bonus Case Green 2026
Introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, poi esteso all’anno successivo dalla legge Milleproroghe (legge 19/2017) e riproposto nel 2023 (senza però essere rinnovato per l’anno successivo), il Bonus Case Green ha avuto un percorso discontinuo.
Negli ultimi anni, infatti, gli incentivi per l’edilizia hanno per lo più riguardato la ristrutturazione e la riqualificazione energetica di vecchi immobili, mettendo in stop le agevolazioni volte a favorire gli investimenti in nuove abitazioni.
Adesso, l’emendamento di Forza Italia propone di cambiare rotta attivando nuovamente l’incentivo che prevede una detrazione IRPEF, recuperabile in dieci anni (come nel caso del bonus ristrutturazione e dell’Ecobonus), pari al 50% dell’IVA relativa all’acquisto di abitazioni in classe energetica A e B.
Due i requisiti da rispettare per poter beneficiare dell’agevolazione: anzitutto, l’acquisto dell’unità immobiliare residenziale deve avvenire entro il 31 dicembre 2028; in secondo luogo, le abitazioni devono essere cedute da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) immobiliari o direttamente dalle imprese che le hanno costruite.
Inoltre, se l’emendamento passasse il bonus prendesse la stessa identica forma delle edizioni passate, dovrebbe essere concesso a prescindere dalla destinazione attribuita (ad esempio prima casa, seconda casa o immobile da affittare).
Per quanto concerne l’onere finanziario relativo alla reintroduzione della misura, secondo le stime indicate nell’emendamento esso sarebbe così suddiviso:
- 22,8 milioni di euro per il 2027;
- 45,6 milioni per il 2028;
- 68,4 milioni per il periodo dal 2028 al 2036;
- 45,6 milioni per il 2037 e 22,8 milioni per il 2038.
Per coprire tale onere, si provvederebbe ad una corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica - istituito con DL 282/2004 - strumento gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze usato solitamente dal Governo in modo flessibile per coprire oneri finanziari di leggi e interventi legislativi.
L’intervento, se sarà approvato, sarebbe certamente ben accolto dagli stakeholder di settore, in particolare da associazioni di categoria come l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), che in passato aveva evidenziato l’importanza del bonus per consolidare un sistema di incentivi a favore della diffusione di abitazioni efficienti dal punto di vista energetico.
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