Cosa prevede il Piano della Rete nazionale PAC 2025-2027
Con una dotazione di 77 milioni di euro, la Rete nazionale PAC raccoglie il testimone della Rete rurale nazionale, allargando però la sua area di intervento all'intero Piano strategico nazionale 2023-2027. Il Piano d'azione 2025-2027 prevede oltre 100 interventi, che spaziano dalla formazione sull'innovazione in agricoltura al supporto ai GAL, dalla creazione di Smart Village nelle zone rurali ai servizi di back office per l'AKIS.
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Lanciato ufficialmente la scorsa settimana a Roma, con un evento dal titolo "Coltiviamo insieme il domani", il Piano 2025-2027 della Rete nazionale della PAC comprende tutti gli interventi previsti in attuazione del Programma della Rete approvato lo scorso anno. A livello finanziario poggia su un'assegnazione finanziaria di 77 milioni di euro, di 40 milioni di quota FEASR, pari al 20% delle risorse dedicate all’Assistenza Tecnica del Piano strategico PAC (PSP) 2023-2027.
Non si tratta solo di una struttura tecnica per l'attuazione del PSP, ha spiegato la direttrice generale dello Sviluppo Rurale, Simona Angelini, ma di “una comunità di soggetti che portano avanti degli interessi, a volte anche contrapposti, ma che appunto fanno rete, che vengono messi in collegamento e che cercano soluzioni per realizzare quegli obiettivi". La Rete coinvolge infatti tutto il partenariato per l'attuazione di “un programma d'azione che prevede oltre 100 progetti e che copre tutti gli ambiti di interesse e strategici per la Politica agricola comune, dalle politiche territoriali, al LEADER, alla formazione, all'innovazione e alla comunicazione".
La Rete nazionale PAC
La Rete nazionale è la struttura chiamata a sostenere, in continuità con quanto realizzato attraverso la Rete rurale nazionale 2014-2022, l’attuazione del Piano Strategico della PAC con riferimento a due priorità.
La priorità 1 “Supporto e qualità attuazione PSP” contribuisce al coordinamento delle attività di programmazione e riprogrammazione delle diverse attività che afferiscono al PSP, quindi sia alla gestione e attuazione degli interventi del Piano strategico PAC che alla predisposizione e implementazione del sistema di monitoraggio e valutazione.
La priorità 2, “Collegamento in Rete”, invece, è diretta a garantire il coinvolgimento attivo dei portatori di interesse in fase di programmazione e di attuazione degli interventi e prevede una serie di attività a sostegno:
- del PEI AGRI e dei flussi di conoscenza all'interno di AKIS, ad esempio producendo documenti metodologici per la progettazione, gestione e verifica dell’approccio partecipativo all’innovazione;
- dei gruppi di azione locale nell'ambito LEADER/CLLD;
- dello scambio di buone prassi tra la Rete nazionale e la Rete europea PAC.
Il Piano di azione della Rete PAC per il biennio 2025-2027
A dettagliare le attività del Programma della Rete, approvato nel luglio 2024, interviene ora il Piano di Azione pluriennale 2025-2027 lanciato a fine novembre e gestito dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), in collaborazione con gli Enti vigilati Consiglio per la Ricerca l’Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo alimentare (ISMEA).
Attraverso questo documento si prevedono una serie di interventi che operano in sinergia con quanto previsto dal PSP e dai Complementi di Sviluppo Rurale regionali (CSR) con riferimento alle due priorità strategiche della Rete. Da una parte, per la priorità 1 “Supporto e qualità attuazione PSP”, sono previste azioni relative alla capacità amministrativa, alla semplificazione, alla valutazione e al monitoraggio di programmi e politiche; dall'altra, per la priorità 2 “Collegamento in rete”, si mettono in campo interventi volti ad accompagnare le transizioni ecologica, digitale e generazionale, a sostenere il rafforzamento del tessuto socioeconomico delle aree rurali e a dare risposta a sfide di taglio trasversale in materia di ricerca, innovazione e competitività, comunicazione, ecc.
Gli oltre 100 interventi previsti - dettagliati con schede ad hoc – fanno riferimento ai 24 temi individuati nell’allegato 1 del Programma della Rete.
Un corposo blocco fa riferimento alla qualità dell'attuazione e quindi comprende, ad esempio, il coordinamento delle attività di programmazione/riprogrammazione del PSP, il supporto in materia di norme sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato, il rafforzamento della capacità amministrativa e la valutazione e il monitoraggio dell'avanzamento fisico.
C'è poi un ricco gruppo di azioni che fornisce strumenti di analisi, valutazione e supporto in relazione agli ambiti di azione del PSP. Ad esempio, sotto il tema “Investimenti aziendali, diversificazione, multifunzionalità”, si prevede un progetto volto a migliorare la conoscenza da parte dei potenziali beneficiari degli interventi pubblici rivolti alle aziende agricole, mentre al tema “Ecoschemi, ACA, SQNPI, biologico” afferisce un progetto diretto ad analizzare e diffondere le forme di valorizzazione e commercializzazione dei prodotti bio dei biodistretti a ridotta presenza o assenza di intermediari, con un focus specifico sul conferimento alla ristorazione pubblica e collettiva a beneficio delle comunità locali.
Diverse azioni fanno capo al tema “Ambiente, suolo, biodiversità, paesaggio”, ad esempio la manutenzione evolutiva della Piattaforma Distretto zootecnico agro-forestale per il clima, per la realizzazione e applicazione di un meccanismo volontario di riduzione e compensazione delle emissioni zootecniche a livello di distretto, per il tramite di pratiche agroforestali di sequestro del carbonio. Ma anche un progetto sul carbon farming, per il monitoraggio dei mercati del carbonio del settore agricolo, cui si affianca quello dedicato ai crediti carbonio forestali.
In cantiere, con riferimento al “Coordinamento AKIS e supporto alla promozione dell'innovazione”, c'è l'istituzione di un sistema di raccolta, analisi e restituzione di informazioni rilevanti sullo stato della digitalizzazione in agricoltura, mentre per favorire lo sviluppo territoriale si prevedono attività di animazione e supporto per la creazione di Smart Village nelle zone rurali. In programma anche analisi degli strumenti finanziari e dell’accesso al credito, al fine di monitorare la risposta del sistema alle esigenze di finanziamento dei settori agricolo e agroalimentare, anche attraverso risorse del FEASR, e un progetto volto ad indagare l'impatto del concetto di sostenibilità sociale introdotto nella PAC 2023-2027, compresi gli effetti sui redditi degli agricoltori, sulla qualità del lavoro in agricoltura e sui carichi amministrativi.
Numerose le iniziative in materia di cooperazione, consulenza e formazione, tra cui la creazione di servizi di back-office a livello nazionale per l’AKIS, attività didattiche nelle scuole, BPOL Training per diffondere lo strumento del business plan, e così supportare le imprese nelle scelte di pianificazione aziendale, e lo sviluppo di aziende dimostrative per la formazione in campo con effetti moltiplicatori sui territori e per le filiere interessate.
Un focus particolare è dedicato alla formazione sull’innovazione in agricoltura, alla luce dell’esperienza maturata da ISMEA sia nell'ambito della Rete rurale nazionale 2014-2022 che in ulteriori iniziative formative in seno alla Copernicus Academy. Ne deriveranno i progetti Action Copernicus4Schools (Framework Partnership Agreement on Copernicus User Uptake - FPCUP), per la scuola secondaria, e SpaceSUITE, Sector Skills Strategy, per un opportuno approfondimento sui profili professionali di OT mancanti in agricoltura, ma anche l’attivazione di borse di studio e tirocini formativi.
La Governance della Rete nazionale PAC
A garantire l'efficacia dell'azione della Rete è una governance su più livelli, che agisce a livello operativo mediante i coordinatori dei temi Rete PAC e i coordinatori delle schede Rete PAC, mentre a livello strategico fa perno su tre strutture.
La prima è il Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento nell'attuazione del Programma 2025-2027, che è presieduto dalla Direzione generale sviluppo rurale del Masaf, in qualità di Autorità di Gestione, e include la partecipazione dei rappresentanti delle Autorità di Gestione dei programmi regionali, delle Amministrazioni centrali competenti, nonché del Partenariato economico-sociale e degli organismi che rappresentano la società civile.
La seconda è lo Steering Group Rete PAC, che ha il compito di fornire indirizzi per assicurare la qualità dell’attuazione e per favorire la disseminazione dei risultati e il loro utilizzo nei processi decisionali e di capacitazione amministrativa.
Infine, sono previsti dei Comitati Consultivi, composti dai rappresentanti del partenariato istituzionale, socioeconomico e ambientale, deputati a compiti di verifica, supporto e proposta sui programmi di attività, eventualmente supportati, su temi specifici, anche da consulenti ed esperti.
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